sottolinea l’ex Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Enio Pavone, che aggiunge
“come abbiamo già chiarito il cosiddetto commissariamento della Riserva altro non è stato che una “marchetta elettorale” del Governatore D’Alfonso a favore degli pseudo-ambientalisti rosetani che si stavano preparando alla campagna elettorale nella nostra Città”.
“L’Amministrazione che ho avuto il piacere è l’onore di guidare è stata quella che ha fatto modificare i confini della Riserva del Borsacchio facendo togliere quelle zone fortemente antropizzate, come il quartiere Annunziata di Giulianova; ha provveduto ad installare i cartelli segnaletici perimetrali e lungo le strade di accesso alla Riserva del Borsacchio e ha nominato il Comitato di Gestione provvisoria dando così risposte, almeno per le manutenzioni ordinarie, ai cittadini che ne hanno fatto richiesta” prosegue Pavone.
“In più ha provveduto, dopo aver definito una lunga controversia con gli eredi dello studio Nigro a cui l’Amministrazione Di Bonaventura aveva affidato la redazione del Piano di Assetto Naturalistico PAN, a dare nuovo incarico, ad aprile 2016, per la revisione del PAN all’architetto Fabrizio De Gregoriis e per la redazione del Programma Pluriennale di Attuazione all’avvocato Benigno D’Orazio, mentre all’associazione di protezione ambientale “Ambiente e/è Vita” è stata affidata la gestione della Riserva stessa” precisa l’ex primo cittadino.
“Pertanto dire oggi che il Sindaco Sabatino Di Girolamo ha fatto uscire la Riserva del Borsacchio dal commissariamento altro non è che l’ennesima bufala raccontata in questi nove mesi di amministrazione ed è la dimostrazione della confusione e della poca concretezza che anima questa Amministrazione monocolore Pd” conclude Enio Pavone.
“C’è poco da fare proclami: si deve solo proseguire a lavorare sulle linee tracciate dall’Amministrazione Pavone e dall’allora Assessore all’Ambiente, Fabrizio Fornaciari, per far sì che finalmente la Riserva del Borsacchio diventi una concreta opportunità per tutto il territorio, il resto sono solo chiacchiere di chi, ancora una volta, tenta di vendere “lucciole per lanterne””.
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