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Pd Abruzzo: “La nostra identità per dare spessore alle nostre idee”

da Redazione

radici trozziREGIONE – Il primo evento di “Radici – l’album di famiglia dei democratici abruzzesi”, in diretta oggi sulla pagina Facebook del Partito Democratico regionale, è stato dedicato a Mario Trozzi tra i fondatori della Cgil in Abruzzo.

Michele Fina, segretario del Pd Abruzzo, (il partito regionale promuove il ciclo assieme al Centro studi per la rinascita), nell’illustrare il ciclo di iniziative parla di un lavoro che punta a “disegnare l’albero genealogico dei democratici abruzzesi, che compone a sua volta la nostra identità. Non si tratta di nostalgia o generici omaggi, piuttosto di dare spessore alle nostre idee. Se siamo consapevoli del passato avremo maggiore capacità di futuro. Non è un caso, in questo senso, che le nostre ‘radici’ iniziano il primo maggio, nel giorno della festa delle lavoratrici e dei lavoratori, a maggior ragione in questa fase di crisi e di rapidi e profondi cambiamenti”.

Andrea Borghesi, segretario generale NIdiL Cgil (la categoria che rappresenta e tutela i lavoratori atipici), ha scritto un saggio su Trozzi, e lo descrive come “tra i primi organizzatori socialisti. Fu fondamentale il suo lavoro di alfabetizzazione delle masse operaie e contadine nei primi anni del Novecento. Fu un esponente socialista importante non solo in Abruzzo ma a livello nazionale, ebbe contatti con la frazione intransigente del Partito socialista anche se non si unì alla scissione. Quando si ritirò dalla vita politica da avvocato continuò a difendere i deboli”. Rispetto alla situazione attuale di emergenza sanitaria ed economica, Borghesi sottolinea come questa “abbia messo in luce in maniera evidente e stringente il fatto che siamo in un Paese diseguale e insicuro anche dal punto di vista sociale. Il governo ha messo in campo provvedimenti apprezzabili, per coprire anche chi non ha mai avuto ammortizzatori sociali ma il fatto è che sono comunque rimaste fuori centinaia di migliaia di persone, a causa e nelle pieghe di un sistema sociale non inclusivo. Va messo in campo un intervento più largo di sostegno di tutti quelli che hanno un qualche tipo di occupazione, subito e che duri qualche mese”. Borghesi auspica che si dia vita “a un confronto per un’iniziativa concreta per portare chi non è garantito dentro un sistema di tutele più forti. Esistono troppe tipologie contrattuali, che nascondono abusi, che sono a loro fonti di differenziazione sociale”.

La deputata del Partito Democratico Chiara Gribaudo sottolinea che “quello che viviamo è un primo maggio inedito, ma che ci deve impegnare a pensare nuovi modelli di sviluppo e di lavoro, che abbiano al centro le persone, in modo che si chiuda una stagione di precarietà e di sfruttamento”. Gribaudo ha ricordato la sua proposta, lanciata proprio in queste ore: “Visto che si deve tornare al lavoro in sicurezza, si assumano subito diecimila ispettori del lavoro. É un settore in cui siamo sotto organico, ma il loro ruolo è fondamentale perché venga dato seguito ai protocolli di sicurezza”.