MONTESILVANO (PE) – Riceviamo e pubblichiamo la nota Pietro Gabriele e Feliciano D’Ignazio del Gruppo consiliare PD Montesilvano:
“E’ risaputo che da questo anno scolastico il costo mensa ha subito un ingiustificato aumento che pone non pochi disagi alle famiglie, molte delle quali costrette a riprendere i loro figli alle 12.00 prima dell’inizio del servizio pranzo, con evidenti difficoltà organizzative per i genitori e di continuità didattica dei bambini. Tuttavia, a fronte degli aumenti, avremmo gradito un miglioramento della qualità del cibo e della varietà di prodotti proposti. Apprezziamo l’impegno dei rappresentanti dei genitori della Scuola di Fonte D’Olmo, che in una relazione redatta e sottoscritta da tutti i rappresentanti delle sezioni e consegnata alla commissione mensa e all’amministrazione lo scorso 26 novembre, avanzano una serie di proposte migliorative circa la certificazione di qualità degli alimenti, tracciabilità, varietà e diversificazione del cibo. Assunto per veritiero quanto riportato, è naturale che la combinazione di vari cibi presentati giornalmente, pane, pasta patate, carboidrati in genere, non vanno somministrati nello stesso menù, come invece pare accadrebbe. Tra l’altro sembrerebbe che non esiste alcuna documentazione che legittimi il biologico, né il chilometro zero. I menù settimanale, soprattutto per quello che concerne i primi piatti parrebbero ripetitivi e a livello organolettico monotoni, oltre alla carenza di varietà di condimenti non stagionali con combinazioni nutrizionali discutibili.
L’accesso e la pratica di una sana e corretta alimentazione è uno dei diritti fondamentali per il raggiungimento del migliore stato di salute ottenibile nei primi anni di vita, sancito dalla convenzione dei diritti dell’Infanzia, nel 89 e ribadito anche nella Carta Sociale Europea del 96. Anche le linee di indirizzo nazionali per la ristorazione scolastica, redatte dal Ministero della Salute, muovono dall’esigenza di facilitare, sin dall’infanzia l’adozione di abitudini corrette per la promozione della salute. Oltre che produrre e distribuire pasti nel rispetto delle indicazioni dei LARN (Livelli di Assunzione giornaliera Raccomandati di Nutrienti), la corretta gestione della ristorazione scolastica può svolgere un ruolo di rilievo nell’educazione alimentare, coinvolgendo bambini, famiglie e docenti.
Bene dunque l’istituzione di una commissione mensa con funzioni propositive, di supporto e controllo, tuttavia ci piacerebbe sapere quali i criteri adottati per la sua composizione. Di prassi all’inizio dell’anno scolastico, come ribadito anche dal tavolo genitori Asva, i genitori più volenterosi devono comunicare alla dirigenza scolastica, tramite il referente della commissione mensa, la volontà di entrarne a far parte, l’elenco dei nominativi viene poi comunicato alla dirigenza della scuola che provvederà a inoltrarlo agli uffici comunali competenti. Successivamente effettueranno un colloquio informativo con gli operatori sanitari di zona. Conclusa questa prassi, i genitori avranno la facoltà di accedere ai refettori durante l’orario di mensa per controllare la qualità del pasto e del servizio e di accedere al centro cottura per controllare le condizioni di conservazione delle materie prime e la preparazione dei pasti, insieme all’ispettore responsabile. Dunque ci chiediamo come sono concepiti i sopralluoghi ispettivi ma soprattutto se ad essi seguano interventi migliorativi e quali, altrimenti si rischia di connotarli come sterile passerella che non conferiscono valore aggiunto al servizio e alla qualità che tutti i bambini meritano”.
A tal riguardo è stata presentata un’interrogazione del gruppo consiliare PD.”