MONTESILVANO (PE) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Pietro Gabriele e Feliciano D’Ignazio del Gruppo consiliare PD Montesilvano:
“Ricordiamo che in una mozione dell’agosto 2014 il Partito Democratico aveva proposto l’abolizione del CdA dell’Azienda Speciale e l’istituzione dell’Amministratore Unico in linea con gli indirizzi legislativi della ‘spending review’. A questo punto però, visto che si è preferito perseverare con il mantenimento di un consiglio di amministrazione a cinque, per il quale siamo ben lieti che perlomeno sia stato abolito il diritto di indennità di carica, avremmo gradito per la sua composizione il rispetto del criterio di trasparenza e i diritti di rappresentanza delle maggioranze e minoranze, anziché un’ennesima imposizione dall’alto, motivata furbescamente dal nostro diniego a proporre nominativi.
E’ scoraggiante constatare che piuttosto che avviare una riflessione profonda sulla governance dell’Azienda, sull’efficacia, la produttività e la qualità dei servizi erogati, si preferisce proseguire sulla strada clientelare, attraverso scelte dubbie, nella compatibilità e nella rappresentanza di genere.
A cominciare dalla presunta incompatibilità di uno dei membri , che come emerge dalla Delibera della Giunta Comunale 234 del 7 dicembre 2015, è in causa proprio con l’Azienda Speciale. E dunque non potrebbe essere nominato consigliere d’amministrazione per evidente conflitto di interessi con l’ente, in chiara violazione dell’articolo 6 comma 3 dello Statuto che recita “non possono ricoprire la carica di membri del Consiglio di amministrazione coloro che siano in lite con l’azienda”. A meno che, dopo l’atto di citazione dell’ottobre scorso non abbia deciso di tornare sui propri passi e non chiamare in causa più il Comune. Anzi, proprio dai documenti ufficiali, si evince che a dicembre scorso il Comune si sia mosso per la costituzione in giudizio dinanzi al Giudice di Pace.
Per non parlare di un altro dei nominati, che guarda caso è risultato anche aggiudicatario del bando di affidamento in gestione del chiosco nel retro pineta in via Sele, oltre che il primo dei non eletti della lista civica Progetto Montesilvano, a sostegno della candidatura di Maragno alle scorse amministrative.
A questo si aggiunge anche il tema dello squilibrio nelle rappresentanze di genere, che Maragno continua in maniera irriverente a bypassare anche per la composizione della sua giunta, nonostante una nostra diffida e il ricorso al Tar da parte degli amici di Sel.
Queste scelte sono sintomatiche di un diffuso malcostume, che sarebbe opportuno contrastare attraverso un segnale di sensibilità, serietà e trasparenza, di cui la città ha bisogno, respingendo il dubbio diffuso che l’Azienda subisca troppo il condizionamento dell’’assistenza agli assistenti’ finendo col preordinare la clientela ai bisogni e ai disagi dei cittadini-utenti.
Per far luce sulla questione il gruppo consiliare PD presenterà un’interrogazione urgente a riguardo, oltre al ricorso al Prefetto, insieme alle altre forze di minoranza, affinché non venga eluso il rispetto delle regole.”