PESCARA – Il ‘caso asse attrezzato’ tiene banco. Si rimpallano le responsabilità tra i rappresentanti del Pdl e del Pd e si susseguono gli interventi sul problema del pagamento del pedaggio finalizzati a evidenziare il proprio impegno per scongiurare la tassa o per limitare i danni.
Attacca il senatore del Pd Giovanni Legnini:
I colleghi Di Stefano e Piccone hanno la coda di paglia. Mi accusano di sciacallaggio soltanto perché ho informato i cittadini abruzzesi di una verità riscontrabile, ovvero: noi ci siamo battuti contro il pedaggio sull’asse attrezzato, loro no .Poiché si tratta di un salasso insopportabile per gli abruzzesi ognuno si deve assumere le sue responsabilità. Noi dell’opposizione lo abbiamo fatto, loro, evidentemente no. Al contrario, proprio l’approvazione del pacchetto Abruzzo sul terremoto che ha visto accogliere diverse nostre proposte (in primis i fondi per il disinquinamento di Bussi) oltre ad altre della maggioranza, dimostra ciò che andiamo dicendo da tempo: l’Abruzzo è in una situazione d’emergenza, possiamo uscirne se per davvero, e non a chiacchiere, uniamo le forze. A volte accade, a volte no.E’ dovere dell’opposizione sottolineare quando la maggioranza si sottrae volontariamente ai suoi doveri nei confronti dei cittadini.
Il Presidente della Commissione Finanze Renato Ranieri nel corso della conferenza stampa convocata ieri mattina sul tema relativo all’introduzione del pedaggio sull’asse attrezzato di collegamento Pescara-Chieti alla presenza del Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi, ha detto:
l’Anas non è assolutamente legittimato né titolato a chiedere agli automobilisti il pagamento di un pedaggio per il transito sull’asse attrezzato Pescara-Chieti, perché l’Anas è semplicemente il ‘gestore’ dell’infrastruttura, in virtù di una concessione temporanea mai definita. L’unico Ente legittimato eventualmente a effettuare la riscossione di un pedaggio potrebbe essere il Consorzio Industriale, ancora oggi titolare del manufatto. Il Pdl, che ha riesumato l’intero fascicolo, utile per ‘smontare’ l’ipotesi di istituzione del pedaggio sull’asse, ha ora trasferito l’intera pratica ai nostri Senatori Pdl, a partire dal Senatore Pastore che sta già lavorando sulla vicenda che peraltro anche il senatore Pd Legnini già conosce essendo stato egli stesso, in qualità di Commissario regionale del Consorzio dal 1997 al 2000, a firmare il trasferimento provvisorio di un tratto dell’asse all’Anas.
Bene hanno fatto il Presidente della Provincia Testa e il Pdl a presentare ricorso contro il pedaggio , ma all’intera vicenda va aggiunto un ulteriore elemento di riflessione che vede protagonista il Consorzio Industriale che in realtà è l’unico titolare della gestione dell’asse attrezzato. Quando l’Anas fu aperto al traffico, nel 1975, si concretizzò un’esigenza di manutenzione costante della stessa infrastruttura. Il Consorzio si era indebitato e non riusciva a gestire tale manutenzione, l’unico modo per risolvere la problematica era quello di appoggiarsi all’Anas e per tale ragione l’asse attrezzato è stato ceduto in gestione all’Anas in due tranche, nel 1983 per 13 chilometri e poi l’ultimo pezzo nel 1998. Tra l’altro la seconda e ultima operazione è stata sottoscritta dallo stesso senatore Legnini, all’epoca dei fatti Commissario regionale del Consorzio, il quale ha ceduto a titolo provvisorio la gestione della struttura, aggiungendo una nota nella quale si dichiarava ‘costretto a cedere la gestione dell’asse, visto l’interesse pubblico’, riservandosi però di rivedere la definizione degli atti e i rapporti intercorrenti tra Consorzio e Anas.
Dopo la manifestazione di protesta di ieri del Pd anche il sindaco Albore Mascia è intervenuto su pedaggio asse attrezzato :
L’annunciata protesta odierna del Pd contro l’istituzione del pedaggio sull’asse attrezzato si è trasformata, come ampiamente previsto, nella solita strumentale passerella-farsa o ‘esibizione’ dei ‘soliti noti’ che cercavano di fermare passanti, indaffarati e infastiditi, per stringere mani e distribuire sorrisi. Scarsa invece l’attenzione dimostrata dal Pd nei confronti della problematica stessa: ad eccezione di un cartello e di quattro foglietti, non c’è stato, come prevedibile, alcun coinvolgimento del territorio. Il ‘caso’ del pedaggio richiede invece un senso di responsabilità più alto, che non può essere ridicolizzato o messo alla berlina con un clima da sabato festivo, come ha fatto oggi il Pd, ma pretende l’attenzione di tutte le nostre Istituzioni, a tutti i livelli.
Il ‘caso’ sollevato dal senatore Legnini merita una riflessione : innanzitutto il Senato due giorni fa ha dovuto bocciare l’emendamento del senatore Legnini in quanto privo di sostanza, ossia non presentava motivazioni circa la copertura finanziaria. In sostanza privava lo Stato di un’entrata, chiedendo di escludere dal pedaggio l’asse attrezzato Chieti-Pescara, ma non ha pensato a come eventualmente sostituire quell’entrata, creando un buco nero che, come nel caso dell’approvazione dei bilanci, costituiva un’anomalia finanziaria nel Decreto Milleproroghe. Ma quella bocciatura nulla ha tolto all’impegno che il Pdl sta profondendo ogni giorno nella battaglia contro l’istituzione della tassa o quantomeno per garantire l’introduzione di benefit, ossia l’esenzione per i residenti dei comuni che ricadono sull’asse e sconti per coloro che ne fanno un uso frequente ovvero quotidiano in quanto pendolari. Ed è di tutta evidenza che, considerata la vastità del problema, la stessa vicenda in realtà non riguarda solo la singola città di Pescara, o di Chieti, ma riguarda l’intero Abruzzo, una regione già profondamente ferita da un terremoto che ha creato grandi difficoltà dal punto di vista economico.Bene ha dunque fatto il Presidente della Provincia Testa a portare avanti il ricorso contro il Regolamento sull’istituzione del pedaggio, bene facciamo come coalizione di centro-destra al Comune di Pescara a cercare dialoghi istituzionali per risolvere in senso favorevole la tematica, ma gli Enti locali, in questo caso, non possono restare soli con il ‘cerino in mano’. L’intero Abruzzo unito deve mobilitarsi per impedire la concretizzazione del pedaggio sull’asse attrezzato, facendo quadrato su progetti proponibili e sostenibili, anche mettendo da parte il proprio senso di appartenenza. Ma tale mobilitazione, per raggiungere il proprio obiettivo, deve muoversi necessariamente a un elevato livello istituzionale: benvengano dunque le azioni giudiziarie per chiedere e ottenere il declassamento dell’asse attrezzato, benvenga ogni valutazione che ci consenta di escludere residenti e pendolari dal pagamento del pedaggio, richieste avanzate dagli Enti locali che ora devono essere supportate in Parlamento. E tale supporto ha bisogno di una dimostrazione di senso di responsabilità anche da parte del Pd che, seppur oggi all’opposizione al Governo, in Provincia e in Comune, non può ridicolizzare le azioni istituzionali dei nostri Enti trasformando quella che oggi doveva essere una protesta in una ‘passerella’ pre-elettorale .
Il Sen.Andrea Pastore parla di polemiche pretestuose alimentate dal Sen.Legnini sulla bocciatura in Commissione al Senato di un emendamento dell’opposizione circa il pedaggiamento dell’Asse attrezzato ed affida ad una nota le sue considerazioni in cui esprime:
profonda meraviglia per la strumentalità di una simile polemica, sapendo perfettamente Legnini e i senatori abruzzesi, di maggioranza e di opposizione, che gli sforzi di tutti si sono concentrati sulla drammatica situazione aquilana e sulla non più rinviabile messa in sicurezza e bonifica del sito di Bussi e che il Governo ha riconosciuto fondate le ragioni degli abruzzesi impiegando per tali scopi una parte non trascurabile delle pur scarsissime risorse.
In un simile contesto non è stato possibile compiere altri interventi per impedire il pedaggiamento che riguarda non solo la nostra arteria ma anche altre arterie, non ultima il Raccordo anulare che quindi, allo stato, vengono considerate come un unico inscindibile; l’unica strada ragionevole che si può percorrere è quella di individuare per l’Asse attrezzato, una o più peculiarità che lo rendano “speciale” rispetto ad altre analoghe situazioni e su questo ci si sta impegnando per scongiurare il pedaggiamento o almeno una consistente fascia di esenzioni che renda trascurabile l’impatto del suo pagamento a pendolari e residenti.