L’assessore alla Mobilità Fiorilli presente al vertice romano con l’Anas e altri esponenti politici abruzzesi
ROMA -E’ chiara la decisione del governo centrale che stabilirà quali sono le strade da sottoporre a pedaggio e a decidere quindi, se l’asse attrezzato Pescara-Chieti diventerà a pagamento o meno.
Per battersi contro tale disposizione istituzionale nella giornata di ieri si sono rivolti all’Anas i rappresentanti delle istituzioni locali nel corso dell’incontro che si è svolto a Roma, nella sede della società. Erano presenti il presidente della Spa Pietro Ciucci e i rappresentanti dei comuni di Pescara, Chieti e San Giovanni Teatino, delle Province di Pescara e Chieti e della Camera di Commercio di Chieti ; assente la Camera di Commercio di Pescara, pur affiancando gli altri enti, insieme al consigliere comunale e regionale Lorenzo Sospiri e all’ avvocato Giorgio Fraccastoro.
La riunione era stata sollecitata nelle scorse settimane, dopo il ricorso al Tar della Provincia di Pescara che ha bloccato definitivamente l’aumento del pedaggio autostradale imposto lo scorso anno dal Governo. Un primo stop a questo aumento era arrivato dal Tar Lazio nell’estate del 2010, con l’accoglimento della sospensiva e la recente sentenza del Tribunale amministrativo ha chiuso definitivamente la questione.
Resta però aperta la discussione se l’asse attrezzato sarà inserito tra i raccordi autostradali da sottoporre a pedaggio, come prevede la legge Finanziaria e proprio per questo la delegazione abruzzese ha chiamato in causa l’Anas e nelle prossime ore, interpellerà il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli.
Durante l’incontro di ieri il presidente della Provincia di Pescara,Guerino Testa, ha chiesto a Ciucci che l’asse attrezzato venga esentato dal pedaggio, ribadendo che:
questi 13 chilometri tra Pescara e Chieti, realizzati 35 anni fa, sono nati come alternativa alla Tiburtina Valeria e ogni giorno vengono percorsi, nel 90 per cento dei casi, da cittadini residenti in questa zona che non possono accettare una nuova tassa. L’asse attrezzato non può essere equiparato al Gra di Roma.
Ad affrontare gli aspetti più tecnici è stato invece il legale che ha curato il ricorso della Provincia dinanzi al Tar Lazio, Fraccastoro il quale ha sottolineato che il Tribunale amministrativo ha fissato due principi chiarissimi e cioè “chi usa paga” e “più usi, più paghi”.
Proprio questi criteri saranno sicuramente tenuti in considerazione dall’Anas. Come stabilito dal Tribunale amministrativo la somma dovuta da ogni automobilista sarà legata all’utilizzo dell’arteria e proporzionata al numero dei chilometri che si percorreranno, quindi non ci sarà un pedaggiamento forfettario come avvenuto per l’autostrada. E non saranno istituiti dei caselli, ma l’identificazione avverrà con sistema elettronico o satellitare.
Ad oggi, però, non si conoscono ancora le tratte da sottoporre a pedaggio, perché si attende il Dpcm che indicherà strade e criteri di applicazione delle tariffe. La società ha già promosso una gara di appalto per introdurre il sistema di pedaggiamento, rilevazione e identificazione delle auto in movimento, una sorta di Tutor e l’esazione avverrà o in maniera prepagata o differita.
C’è un aggiudicatario provvisorio e si va verso l’aggiudicazione definitiva, ma la data del primo maggio potrebbe non essere rispettata. L’Anas ha anche chiarito un aspetto importante, spiegando che tutte le strade possono essere teoricamente assentite a pedaggio e questo lascia intendere anche anche in caso di declassamento dell’asse attrezzato la situazione non sarebbe diversa.
come ha annunciato Ciucci:
Da dire anche che la società si limiterà ad eseguire quanto stabilisce la legge e non otterrà alcun vantaggio finanziario da questa operazione perché le somme riscosse attraverso il pedaggio saranno trasferite direttamente al Bilancio dello Stato.
La delegazione abruzzese perciò ha stabilito di andare avanti unita su questa strada e di sollecitare subito, un incontro anche con il ministro Matteoli per chiedere lo stralcio dell’asse attrezzato dal pagamento o, semmai non fosse possibile, l’applicazione di agevolazioni.
da come ha dichiarato il presidente Testa ,assieme al quale erano presenti anche: il presidente della Provincia di Chieti, Di Giuseppantonio; il vicesindaco di Pescara, Berardino Fiorilli;il sindaco di Chieti, Umberto Di Primo e quello di San Giovanni, Verino Caldarelli, oltre al segretario della Camera di Commercio di Chieti, Pierluigi Federici.
Il confronto istituzionale aperto sull’introduzione o meno del pedaggio sull’asse attrezzato Pescara-Chieti si concentrerà sul livello politico portando avanti l’interlocuzione diretta anche con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli al quale Provincie e Comuni interessati torneranno a chiedere l’esclusione dell’asse stesso dal provvedimento o l’introduzione di esenzioni e benefit per residenti.
come ha detto il vicesindaco del Comune di Pescara, Berardino Fiorilli, e assessore alla Mobilità, che nella giornata di ieri ha preso parte al vertice romano con gli altri esponenti abruzzesi.
La sentenza del Tar del Lazio, giunta lo scorso 24 febbraio ha bocciato l’applicazione del pedaggio sull’asse Pescara-Chieti rafforzando le ragioni dei politici abruzzesi e attribuendo così maggiore credibilità all’interlocuzione aperta con l’Anas e con il Ministro Matteoli,come ha precisato e ricordato l’assessore Fiorilli:
Tutti gli Enti interessati hanno reiterato le richieste collettive, ossia prevedere nel Decreto stesso l’esenzione totale dal pagamento del pedaggio per i residenti di tutti i comuni che ricadono sull’asse, come Pescara e Chieti, introducendo invece tariffe agevolate per coloro che comunque fanno un uso frequente dello stesso asse attrezzato pur non essendo residenti, ferma restando la richiesta di declassamento dell’asse stesso da ‘raccordo autostradale’ a ‘superstrada’ avanzata attraverso un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale.
Dall’illustrazione di Fiorilli evince che il Presidente dell’Anas ha ascoltato con attenzione tali istanze pur chiarendo che il ruolo dell’Anas, in tale circostanza, è quello di un semplice ‘esecutore’ del Decreto legge della Presidenza del Consiglio dei Ministri al quale spetta la facoltà di decidere nel merito.
L’Anas sta procedendo alle cosiddette ‘pratiche burocratiche’, come l’esecuzione della prima gara d’appalto per istituire il sistema del rilevamento attraverso una sorta di evoluzione dei vecchi tutor, tra l’altro l’Anas in questo caso non introiterà gli incassi del pedaggio che andranno direttamente allo Stato, al quale vanno dunque dirottate le nostre istanze.
ha riportato Fiorilli dall’incontro romano:
L’Anas ha dunque confermato la propria massima disponibilità a introdurre eventuali modifiche sostanziali al provvedimento del pedaggio, modifiche che comunque dovranno essere decise dal Ministero. E ovviamente subito abbiamo deciso di portare avanti l’interlocuzione già aperta con il Ministero, al quale verrà ora chiesto un incontro a stretto giro, per difendere le ragioni dei nostri territori.