Lo rende noto il Comitato Aned Abruzzo e Molise,che ha organizzato una conferenza stampa per domani nell’azienda ospedaliera
PENNE (PE) – I dializzati dell’ospedale S. Massimo di Penne, da troppo tempo penalizzati, dimenticati e bistrattati da una politica sorda e assente iniziano la loro protesta e faranno
sentire la loro voce per far valere i propri diritti di persone.
Dopo anni di promesse e rassicurazioni mai concretizzate,andranno avanti ad oltranza nella lotta ,fino al raggiungimento dell’obiettivo,confidando nel sostegno di familiari, operatori sanitari, associazioni.
A rendere note le carenze strutturali di tale ospedale e le necessità impellenti dei pazienti è la segretaria regionale Aned Eleonora Corona ,che in un comunicato spiega:
“Potrebbe sembrare flebile e sottovoce a coloro che possono permettersi il lusso di incrociare le braccia di protestare in piazza o presidiare ed interrompere la propria attività anche per giorni e giorni, ma per noi dializzati questo non è possibile perché le nostre vite sono strettamente legate alla macchina della dialisi.
La protesta, come anticipato, riguarda le gravi carenze strutturali dell’ospedale di Penne, una delle più vergognose e sicuramente quella relativa alle sale dialisi, che creano un “alto rischio clinico per il paziente stesso”
Vogliamo confidare nel sollecito intervento della nostra sanità regionale affinché adotti tutte le iniziative e misure volte a prevenire ogni situazione di pericolo e di disagio per i malati.
L’appello diffuso da Aned (Associazione Nazionale Emodializzati), alle più importanti cariche istituzionali del territorio, in primis il Presidente della Regione Luciano DAlfonso, l’assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci.
“Non vogliamo creare allarmismi e disagi – prosegue Corona – ma i pazienti sono amareggiati e si sentono umiliati da un continuo rimbalzo di norme e blocchi burocratici di cui non ne comprendono il senso.
Invitiamo le Istituzioni in oggetto ad essere presenti alla conferenza stampa dell’11 luglio 2017 ore 11.30 presso l’ospedale di Penne.
Potranno conoscere i malati, parlare con loro e ascoltare le loro storie di sofferenze, di insoddisfazioni, di un’esistenza mutilata, di un’attesa, spesso vana, del trapianto, del totale condizionamento della vita propria e della famiglia e della snervante schiavitù di apparecchiature mediche, ma anche riscoprire la dignità, il coraggio, la sensibilità e i valori di cui sono portatori.