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Perdonanza Celestiniana 2009: tra dolore, polemiche e fede

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L’AQUILA – Nonostante il dolore e la paura lasciati dal sisma devastante dello scorso aprile, anche quest’anno la città di L’Aquila ha celebrato la Perdonanza Celestiniana nell’ultima settimana di agosto come detta la tradizione.
E’ un evento storico-religioso che si svolge dal 1924, quando fu incoronato Papa nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio il frate eremita Pietro Angeleri da Morrone con il nome di Celestino V.

Il nome Perdonanza deriva dalla Bolla del Perdono che Celestino V emanò dall’Aquila il 29 settembre 1294 con cui concede un’indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, entri nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dai vespri del 28 agosto a quelli del 29.

Durante la settimana della Perdonanza Celestiniana L’Aquila si anima di spettacoli, concerti, mostre d’arte e altre numerose iniziative culturali e di intrattenimento.

Gli aquilani hanno sempre custodito gelosamente la Bolla del Perdono nella cappella blindata della Torre del Palazzo Comunale. Ed è proprio il sindaco dell’Aquila a leggere la Bolla del Pontefice, poco prima dell’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio da parte di un cardinale designato dalla Santa Sede.

UN’EDIZIONE DIVERSA – L’edizione di quest’anno, la 715esima e la prima dopo il terremoto è stata diversa per gli aquilani che non hanno potuto dimenticare la disgrazia subita mesi fa neanche in quest’occasione.
Innanzitutto l’evento, iniziato il 26 agosto, è stato più breve;negli anni passati l’avvio era fissato al 23 agosto; ha avuto il suo clou venerdì 28 agosto con l’apertura della Porta Santa da parte del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano.

Inoltre la fiaccola del Morrone trasportata dai podisti del movimento celestiniano ha illuminato tutta la zona rossa, dopo aver sostato, nei giorni precedenti, nelle località gravemente danneggiate dal terremoto come Onna e Paganica. Poi il fuoco è arrivato nel piazzale della Transumanza, sul retro della Basilica di Collemaggio e non,come tradizione, a palazzo Margherita,danneggiata dal sisma.

Successivamente,sempre scortati dai Vigili del Fuoco, cinque tedofori hanno attraversato il tratto del corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Duomo.

E’ questo un gesto molto importante perché anche se simbolicamente questo passaggio nella zona rossa, assume il significato di riappropriazione del centro storico della città, perché siamo convinti che conservare i simboli che custodiscono la storia e l’identita’ di una comunità sia elemento essenziale per farla vivere.

ha detto Florio Panti uno degli organizzatori della fiaccolata.

In piazza Duomo si è formato un corteo composto da: Sbandieratori città dell’Aquila, rappresentanza del gruppo storico della Perdonanza Celestiniana facente parte del Movimento Celestiniano, Cavalieri di Celestino con stendardo e mantello e la fiaccola del Morrone fino ad arrivare al piazzale della Transumanza dove è stato dato avvio ufficiale alla Perdonanza.

La processione guidata da Tarcisio Bertone si è recata davanti alla Porta santa che è stata aperta per consentire ai fedeli di oltrepassarla per ricevere così il perdono. Alla processione hanno preso parte anche i rappresentanti del governo come Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità e Gianfranco Rotondi ministro per l’Attuazione del Programma, oltre alle autorità della Regione Abruzzo.

Il sindaco Massimo Cialente ha ringraziato il presidente del consiglio e il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, per aver raccolto l’invito dell’amministrazione comunale a partecipare alla Perdonanza.

Così Cialente spiega questa edizione 2009

Questa edizione avrà un significato particolare. Si partirà da qui, dall’invito alla pace, alla concordia e alla solidarietà contenuto nella Bolla del Perdono, prezioso lascito di San Pietro Celestino, per ricostruire la città e le singole esistenze di tutti noi. Perché solo uniti potremo farcela.

QUALCHE POLEMICA MA MESSA IN SECONDO PIANO – Doveva esserci anche il premier Silvio Berlusconi, il quale era stato anche invitato a cena assieme al cardinale Bertone ma poi questo banchetto è stato annullato per devolvere il costo a beneficio dei terremotati. Placando cosi leggermente le polemiche riguardo la presenza del presidente del consiglio durante la Perdonanza. Molti non l’avevano vista come l’ennesima visita del premier nella città ma come un atto per riappacificarsi con il segretario del papa.

Pare che la Chiesa non aveva visto di buon occhio la sua partecipazione alla processione:  pur eseguendo tutto il rituale Berlusconi non avrebbe ricevuto comunque il perdono celestiniano in quanto uomo divorziato. Ad aggravare la sua posizione ci sono state anche la rottura con la seconda moglie Veronica Lario oltre ad altre recenti voci riguardanti la sfera privata. Tutto ciò ha condotto il premier anche a querelare il quotidiano ‘la Repubblica’ che insistentemente da mesi gli chiede spiegazioni riguardo ai suoi atteggiamenti privati. Quindi in questa edizione particolare della perdonanza non sono mancate neanche polemiche che per fortuna sono passate in secondo piano.

FEDE E SPERANZA PER SUPERARE IL PIANTO – Il 29 agosto l’urna con il corpo morto di Celestino V ha lasciato L’Aquila dove vi tornerà fra un anno. Tutte queste modifiche sul solito programma dell’evento ha segnato e sottolineato il dramma di una città che con il sisma ha perso, almeno momentaneamente, i suoi luoghi e anche i suoi simboli.
E gli aquilani se ne sono accorti. A migliaia si sono recati nella basilica di Collemaggio per ottenere l’indulgenza plenaria ma anche per vedere la loro basilica «incerottata» fra le macerie.

Davanti a tale scena molti hanno messo da parte la paura e la rabbia dando sfogo al pianto.

Sono pochissimi coloro che sono riusciti a trattenere le lacrime

ha detto don Nunzio Spinelli, rettore della basilica,

d’altra parte, chi ha visto la basilica prima del sisma, si rende subito conto dei danni ingenti. La tragedia e la particolare condizione di difficoltà hanno reso ancora più forte il significato spirituale della Perdonanza per i fedeli. Comunque, il fatto che siamo riusciti a fare anche la Perdonanza é un segnale importante che possiamo ripartire.

Il sacerdote Don Nunzio è sicuro che in tre anni la basilica sarà ricostruita anche se servono 10 milioni per ricostruirla.

Ma li troveremo

dice don Nunzio che è tornato a dormire nel suo appartament:

il lavoro di recupero e catalogazione del materiale é stato già avviato nelle altre parti danneggiate del monumento e sono stati già spesi circa due milioni e mezzo di euro.

Ora, finita la prima edizione dopo il sisma, si spera solo che l’anno venturo regali alle persone terremotate una Perdonanza più piacevole e confortevole e che possa esserci una vera e propria rinascita del capoluogo in tutti i settori.

Pubblicato da
Annarita Ferri

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