CHIETI – Una boccata di ossigeno per le aziende abruzzesi attaccate da peronospora arriva dal decreto varato nel Consiglio dei Ministri del 7 agosto, l’ultimo prima della pausa estiva. Il provvedimento contiene, tre le altre cose, misure urgenti per le aziende vitivinicole colpite dalla peronospora, alimentata da eccessi di pioggia e caldo umido.
A beneficiare del provvedimento – del quale non si conoscono ancora le dotazioni finanziarie – saranno le imprese che non possono contare su risarcimenti derivanti da assicurazioni o fondi mutualistici. “Le Regioni interessate dal fenomeno dovranno predisporre la dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità della calamità – dice Coldiretti Abruzzo – Un provvedimento importante in una situazione che, quest’anno, vede un crollo importante della produzione di vino, secondo la stima della Coldiretti, proprio a causa degli effetti del clima. La produzione vinicola è trainante nell’economia regionale e muove un indotto importante anche a causa della sempre più alta specializzazione delle cantine”.
Coldiretti ricorda inoltre che l’emergenza peronospora in Abruzzo ha riguardato tutte le province con particolare attenzione alla provincia chietina dove, per il Montepulciano e il Trebbiano, è stata registrata una percentuale di danno da peronospora pari all’80%. E non è andata meglio alle altre province dove i danni, dai dati elaborati da Coldiretti Abruzzo (vedi schema sotto), si attestano dal 30% al 40% per la provincia di Pescara e dal 25% al 30% per la provincia di Teramo.
“E’ necessario ora”– sottolinea Pier Carmine Tilli, presidente di Coldiretti Chieti, evidenziando che la provincia chietina è la più produttiva in termini vitivinicoli ma anche la più colpita dall’emergenza peronospora – che la Regione si attivi immediatamente e deliberi la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge. E’ una opportunità che non possiamo permetterci di perdere per il bene di uno dei settori più importanti dell’economia provinciale e regionale”.
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