Un campione del “Lascia o Raddoppia ?” era abruzzese di Rojo Piano frazione dell’Aquila. Vinse 5.120.000 milioni di lire e consegnò a Mike Bongiorno la tessera di “pastore onorario”
Il 5 settembre del 1957 Savino Perilli, che Mike Bongiorno e la stampa chiamarono sempre “il pastore abruzzese”, rispose, durante la puntata di “Lascia o raddoppia?”, a domande su “poemi cavallereschi” che gli furono fatte da due celebrità femminili del cinema: Gianna Maria Canale e Sylva Koscina (entrambe stavano girando il film “La Gerusalemme liberata” per la regia di Carlo Ludovico Bragaglia).
Quella sera Perilli esordì così rivolgendosi a Mike Bongiorno: “Le offro questo bastone, so che lei è un grande scalatore di montagne. Le consegno anche la tessera onoraria di pastore” e il grande presentatore ringraziò. Savino Perilli era nato a Rojo Piano frazione de L’Aquila. Non era mai stato tra i banchi di scuola e solo un vecchio pastore gli aveva insegnato a leggere e scrivere.
Eppure conosceva in maniere incredibile, passo per passo “Orlando Furioso” o la “Gerusalemme Liberata”. Una memoria incredibile accompagnata da una semplicità che lo fece amare dal pubblico. Era davvero un pastore e in trasmissione seppe descrivere, come pochi, i tempi e i modi della “transumanza”. Poi arrivò il fatidico momento. Introdotto da “Edy” Campagnoli , Savino Perilli, si trovò solo davanti a Mike Bongiono che gli chiese: “Che ha deciso ora che siamo all’ultima tappa? Lascia o raddoppia ?” e lui quasi spavaldo: “ho deciso di raddoppiare”. Ed entrò in cabina. Le prima due domande apparvero, per lui, semplici. L’ultima indusse tutto il pubblico e lo stesso Mike ad una stupita reazione di preoccupazione.
Eccola: ”Goffredo di Buglione passa in rassegna le schiere dei crociati e tra esse quella degli “avventurieri”. Ci dica i nomi dei venticinque cavalieri che compongono la schiera degli “avventurieri”. Un sorriso fece capolino tra le labbra del pastore abruzzese. Conosceva la risposta. Poi iniziò ad elencare uno ad uno il nome dei cavalieri e solo all’ultimo di questi dedicò un qualche secondo in più di riflessione. Poi Mike quasi urlando:“Risposta ESATTA!”. Così Savino Perilli vinse 5.120.000 di vecchie lire in gettoni d’oro e altre 500.000 lire gli furono offerte, per una particina, dai produttori del film “La Gerusalemme liberata”. Il giorno dopo la trasmissione, Savino Perilli, si recò immediatamente in banca per cambiane i gettoni d’oro (ne trattenne quattro per ricordo) e disse che una parte della vincita gli sarebbe servita “per rimettersi alla pari”. Poi, “il campione”, tornò al suo mondo.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”