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Pescara, prorogata l’ordinanza anti-prostituzione

da Redazione

PESCARA – Il  sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha firmato ieri  la proroga  sino al 31 ottobre prossimo dell’ordinanza antiprostituzione , che punta a scoraggiare il fenomeno in alcune zone specifiche e a rischio della città, come la riviera nord e sud, via della Bonifica, via Michelangelo, via Ferrari o via Nazionale Adriatica nord. In tali zone resta dunque vietato rallentare, marciare in auto a passo d’uomo o fermarsi a bordo del proprio veicolo dinanzi a una peripatetica lungo la strada, correndo il rischio di provocare disagi nella viabilità. Vietato a chiunque assumere atteggiamenti e modalità comportamentali, o ancora indossare abbigliamento, suscettibili di offendere la pubblica decenza nonché tali da manifestare inequivocabilmente l’intendimento di offrire prestazioni sessuali a pagamento. Coloro che saranno sorpresi a violare tale dispositivo verranno sanzionati con multe sino a 500 euro e le stesse prostitute, dopo una serie di sanzioni non pagate, rischieranno l’espulsione o il foglio di via obbligatorio, com’è già accaduto nei mesi scorsi.

Ha ripercorso il sindaco Albore Mascia:

nell’estate 2008  è stata emanata la legge 125 che ha attribuito ai sindaci, quali Ufficiali di Governo, alcune funzioni in tema di ordine e sicurezza pubblica, ossia il ‘Pacchetto sicurezza’, che ha dato il via libera all’assunzione di provvedimenti che, in tutto il paese, hanno fatto rumore, suscitato scalpore, scatenando dibattiti e talvolta polemiche per il sapore anche un po’ eccessivo di quei provvedimenti bollati come esercizio dei ‘super-poteri’. A fermare alcuni eccessi è però intervenuta la sentenza numero 115 del 7 aprile 2011, che ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 54 del Tuel, ed ha introdotto una modifica apparentemente che invece ha una conseguenza chiara nei poteri dei sindaci, ovvero la Corte Costituzionale ha stabilito che i sindaci ‘possono adottare con atto motivato provvedimenti che devono essere necessariamente contingibili e urgenti’, ovvero devono essere determinati da un lato dall’impossibilità di differire l’intervento a un’altra data, proprio per la previsione di un danno incombente, e dall’altro lato dall’impossibilità di intervenire con altri strumenti offerti dalla legislazione, fermo restando che comunque quegli stessi provvedimenti assunti non potevano bypassare, prevaricare o contraddire le norme legislative vigenti. Il pronunciamento della Corte Costituzionale ci ha imposto la revisione delle precedenti ordinanze ‘anti-prostituzione’. A quel punto i nostri uffici – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – hanno ripreso a studiare la materia con il prezioso contributo della Questura e abbiamo di fatto confezionato una nuova ordinanza tesa a scoraggiare il fenomeno della prostituzione sul territorio individuando le criticità; nel nuovo provvedimento abbiamo innanzitutto sottolineato che ‘il fenomeno della prostituzione su strada inficia gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici, rendendo difficoltosa la fruizione e il libero accesso agli stessi, creando problemi alla circolazione stradale sui tratti viari interessati, per i comportamenti imprudenti di coloro che, alla guida dei propri mezzi, sono alla ricerca di prestazioni a pagamento, ovvero possono essere distratti per la presenza di persone dedite al meretricio’. E ‘nel periodo estivo l’esigenza di garantire la sicurezza della circolazione è maggiormente sentita a causa del concomitante verificarsi di varie situazioni, come l’aumento della popolazione dovuto ai flussi turistici, lo svolgimento di manifestazioni culturali e musicali nelle vie centrali di Pescara, la maggiore frequentazione delle riviere, del centro storico e del centro cittadino, soprattutto nelle ore pomeridiane e notturne, dello svolgimento delle feste religiose, circostanze che dunque giustificano l’assunzione di provvedimenti contingibili e urgenti da parte dell’amministrazione’. In altre parole oggi tale ordinanza è effettivamente urgente perché l’estate è alle porte e il fenomeno, sempre sentito nel nostro territorio, durante la bella stagione si aggrava ulteriormente. Evidentemente il provvedimento assunto è limitato nel tempo, ossia esclusivamente al periodo estivo al fine di tamponare una criticità specifica. Per tale ragione nell’ordinanza abbiamo confermato, dalle 22 alle 7, per i conducenti che percorrono tratti di strada in prossimità di abitazioni, spazi e luoghi pubblici o aperti al pubblico, in cui stazionino soggetti dediti all’offerta di prestazioni sessuali a pagamento, il divieto di ‘fermarsi e/o chiedere informazioni allo scopo di contattare soggetti dediti all’attività del meretricio, contrattare prestazioni, salire o lasciar scendere gli stessi soggetti dal veicolo che si conduce. Inoltre è vietato procedere a passo d’uomo, eseguire brusche frenate o rallentare improvvisamente, effettuare qualsiasi manovra repentina di accostamento o fermata, dovendo invece regolare la conduzione del veicolo e la velocità in considerazione dell’ora notturna al fine di evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone’. Tale divieto riguarda quattro aree specifiche della città: ossia l’area compresa tra il lungomare Cristoforo Colombo, lungomare Papa Giovanni XXIII, viale Pepe, strada della Bonifica, viale della Pineta, via Luisa D’Annunzio e viale Primo Vere, a sud; l’area compresa tra via Michelangelo, corso Vittorio Emanuele, via Teramo e via Ferrari; poi l’area compresa tra via Leopoldo Muzii, viale Bovio, piazza Martiri Pennesi, corso Vittorio Emanuele e via Michelangelo; infine l’area compresa tra via Cavour, viale della Riviera, via Nazionale Adriatica nord sino al confine con il comune di Montesilvano. Nell’ordinanza però non abbiamo inteso imporre divieti solo a chi viaggia in auto, ma anche a chi esercita l’attività del meretricio. Nello specifico, nelle vie segnalate dalla Questura, è stato imposto ‘il divieto a chiunque di assumere atteggiamenti e modalità comportamentali, ossia indossare abbigliamento, suscettibili di offendere la pubblica decenza nonché tali da manifestare inequivocabilmente l’intendimento di offrire prestazioni sessuali a pagamento’. Dunque non vietiamo la prostituzione, cosa impossibile dal nostro ordinamento, ma vietiamo l’utilizzo di abiti o l’assunzione di atteggiamenti che possono offendere la pubblica decenza. Coloro che saranno sorpresi a violare tale ordinanza, dunque sia chi è alla guida di mezzi e non osserva un comportamento idoneo, sia chi indossa abiti inequivocabili che offendono la decenza, verranno puniti con la sanzione sino a 500 euro. Vero è che già in passato le prostitute multate in realtà non hanno pagato le sanzioni, ma multare le prostitute è oggi utile perché la stessa normativa prevede dopo la terza, quarta, quinta sanzione insoluta, la possibilità per le Forze dell’Ordine di procedere con l’espulsione del soggetto extracomunitario sanzionato, o l’emissione del foglio di via obbligatorio per i soggetti comunitari, dunque la nostra ordinanza è un ulteriore strumento a disposizione delle nostre Forze dell’Ordine per fermare il fenomeno. L’ordinanza resterà in vigore sino al 31 ottobre 2012, ossia sino alla conclusione della stagione estiva ed è ovviamente già esecutiva.

 

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