PESCARA – A Pescara ci sarà un primo dell’anno originale ed elegante in Piazza della Rinascita: una carrellata di musica e divertimento dagli anni 30 e 40 dello Swing, agli anni 50 e 60 del Rock’n’Roll, un viaggio lungo 40 anni di storia, musica, cultura in una giornata unica ed esclusiva che culminerà con la proclamazione del vincitore del contest di Pescara Mapping 2016, i video che si sono sfidati dal 23 dicembre e che resteranno visibili fino al 2 gennaio sulla facciata del Palazzo Arlecchino.
Si comincia alle ore 17 con la carovana allegra e colorata di You Wanna be americano, con due gruppi, i Crazy Stompin’ Club e I Ragazzi del Giubocs a iniziare dalle 17 del 1 gennaio, per salutare il nuovo anno.
Sempre a piazza della Rinascita, alle ore 18 si terrà invece la cerimonia di premiazione del contest PescaraMapping. Il Festival del Video mapping sta animando, dal 23 dicembre scorso, la piazza più importante della città. Forte attrattiva per il pubblico è stata anche la proiezione, nello spazio della piazza, del Van Gogh Shadow di Luca Agnani: 13 quadri di Van Gogh animati dalla tecnica del video mapping, per una nuova esperienza di fruizione dell’opera d’arte, opera esposta nel 2013 presso il Museo Van Gogh di Amsterdam.
La manifestazione PescaraMapping è promossa dall’Assessorato al Turismo e Grandi Eventi del Comune di Pescara in collaborazione con la Camera di Commercio di Pescara, le Associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA Pescara, Pescara d’amare e Pescara Centro, è realizzata dalla società pescarese Share City di Cristian Summa con la direzione artistica diSilvia Moretta.
Al contest hanno partecipato 6 video mapping: “Spazi Modulari” degli Aelion Project (Guardiagrele/Bologna); “Piscarius” dei BlackLights Visual Studio (Bologna); “Timemachine” di Egoplastica, alias Hermes Mangialardo (Lecce); “A Plastic Word” di Alessio Chinni (Foggia) e Alvaro Muñoz (Città del Messico); “Deconstruction” di Michele Pusceddu (Cagliari); “Memories” di Vincenzo Sansone (Roma). Tre i premi in denaro in palio: 5.000 euro assegnati al primo classificato; 2.000 euro al secondo e 1.000 euro al terzo.
“I primi due classificati sono stati stabiliti in base al lavoro di una giuria tecnica altamente qualificata, che ha votato compilando delle schede di valutazione, fornite dalla direzione artistica, sui singoli video mapping in gara – spiega Silvia Moretta – La giuria, di cui una parte sarà presente alla cerimonia, è composta da Luca Agnani (studio di video projection mapping); Angelo Bonello, artista, direttore del Kitonb project (Roma) e direttore artistico del programma televisivo Italian’s Got Talent; Maurizio Gianandrea, docente, fondatore e presidente dell’Accademia Internazionale della LUCE (Umbertide); Diego Labonia, direttore del RGB Festival di Roma; Franco Summa, artista, pioniere dell’Arte Urbana. La definizione del terzo classificato è invece stata affidato al voto popolare, espresso sulla fanpage PescaraMapping, sui cui sono stati riversate le riprese delle proiezioni avvenute la sera dell’inaugurazione. Le votazioni sul social sono state formalmente chiuse il giorno 30 dicembre alle ore 13. Il video mapping è una forma di realtà aumentata, una sovrapposizione di elementi virtuali alla percezione visiva del reale; è una tecnica di proiezione evoluta che trasforma qualsiasi superficie, come Palazzo Arlecchino, in un display dinamico sul quale si creano animazioni, immagini, video e giochi di luce che relazionandosi, con la superficie architettonica, creano situazioni di grande impatto visivo e un rapporto diretto con il pubblico, che passeggiando per la propria città vive un’indimenticabile esperienza artistica all’aperto”.
Nascono a Pescara nel 2007 dopo l’ennesima nottata in bianco passata a bere cedrata e chinotto (doverosamente corretti) parlando di rock’n’roll e mitologia pop. Da quel momento in poi è maturata l’idea di creare una band che riuscisse a coniugare la passione per le sonorità e i generi che incendiarono i 50’s e parte dei 60’s come rockabilly, surf, twist e swing, legandole però ad un immaginario musicale prettamente italiano. Oggi nomi come Celentano, Gaber e Jannacci possono sembrare dei classici ma al tempo loro, insieme ad altri artisti più di culto come Clem Sacco o Ghigo, segnarono un forte cambiamento nei costumi delle nuove generazioni. Era come se si fosse finalmente stappata una bottiglia di folle creatività che nessuno sapeva di avere in cucina, ed è questo tipo di energia quella che cerchiamo di tramettere nei nostri live, in fin dei conti quello che ci interessa è far ballare le persone. Con il passare del tempo e facendo decine di concerti lo spettacolo del Giubocs ha iniziato a somigliare sempre ad uno di quei musicarelli che sdoganarono il rock’n’roll nel nostro paese ed anche la band musicalmente con lui. Le canzoni stesse hanno subito mutazioni genetiche e processi di riarrangamento che in alcuni casi le rendono irriconoscibili. L’intensa attività live ha portato la band a condividere il palco con artisti come Brian Setzer (Stray Cats), Giuliano Palma & The Bluebeaters, The Hormonauts, The Rock’n’Roll Kamikazes, Adels, Fiftyniners, Rekkiabilly ed altri. Negli ultimi anni gli scatenati party del Giubocs hanno fatto ballare tutto lo stivale da nord a sud con una serie di concerti in importanti live club come l’Alcatraz di Milano.
La Band inizia il suo percorso gestazionale nell’agosto 2013 in occasione dell’inizio delle prove per il recital musicale “It Don’t Mean A Thing (If It Ain’t Got That Swing)”, la cui prima in cartellone della Società dei Concerti Barattelli è fissata per il 4 ottobre 2013. Sotto l’abile guida del grande Giorgio Cuscito, uno dei massimi interpreti italiani del jazz mainstream e recentemente insignito del titolo di Ambasciatore dello Swing al Roma Jazz Festival, un manipolo di pazzi e scatenati musicisti con la comune passione per lo swing mette su uno spettacolo che nella sua prima va ben oltre le aspettative. Il risultato è un tutto esaurito all’Auditorium del Parco di L’Aquila che costringe gli organizzatori ad una replica nella sera stessa, tanti gli spettatori in coda al botteghino che erano rimasti senza biglietto per il primo spettacolo: il giorno 4 ottobre 2013 è ufficialmente nato il Crazy Stompin’ Club, un gruppo di scatenati amanti dello Swing pronti a coinvolgere e far ballare chiunque si avvicini al loro mondo; un movimento che racchiude in sé più anime gemelle: una Band Swing, una Band Dixie, un Corso di Ballo Lindy Hop!
è una formazione musicale che a L’Aquila manca da decenni, un manipolo di pazzi e bizzarri musicisti i quali, accomunati dalla passione per lo Swing, sono pronti a far ballare tutti in qualunque sobborgo d’Italia dovessero mettere piede! In un attimo vi ritroverete catapultati in un fantastico viaggio indietro nel tempo, tra i leggendari tavoli del Cotton Club di New York, dove potrete respirare e toccare con mano, anzi con i piedi, la sua mitica pista da ballo!
Il principale obiettivo è infatti quello di ricreare il più possibile l’atmosfera che si respirava nell’epoca della cosiddetta “Swing Era”, quel periodo a cavallo degli anni ’20 e ’40 del secolo scorso, quello delle bande di gangster ma anche delle Big Band di Ellington, Miller e Goodman, quello che risuonava a colpi di mitra, ma anche a colpi di Swing, quello in cui non ci si imbottiva di alcool e droghe ma soprattutto di Charleston e Lindy Hop!
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