“Con oggi – ha spiegato il Capogruppo Sospiri – siamo già arrivati alla seconda settimana di presidio fisso per la legalità: ogni giorno dinanzi a quei cancelli ci sono rappresentanti del centrodestra, cittadini, commercianti, ambulanti, liberi professionisti, imprenditori, operai, ci sono i pescaresi che stanno monitorando l’area dove già la settimana scorsa l’amministrazione comunale aveva preventivato di avviare il cantiere per la ricostituzione di un finto mercato che non è etnico, ma è semplicemente illegale, con i soldi dei pescaresi, ben 250mila euro.
Di fatto la giunta Alessandrini tenta di far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, ovvero un mercatino che per anni ha spadroneggiato sulle aree di risulta, un mercatino abusivo, che ha favorito situazioni di marcata e acclarata illegalità con la vendita di merce contraffatta come hanno certificato le Forze dell’Ordine, Guardia di Finanza in testa, imponendo al Comune di sgomberare l’area. Oggi Alessandrini si ostina a portare avanti un progetto folle, specie dopo i fatti gravissimi che si sono verificati poche settimane fa sulle aree di risulta, con lo stupro di una donna, solo per non perdere pezzi di sinistra della sua traballante maggioranza, specie ora che vede il tempo scorrere velocemente portando a conclusione la sua disastrosa esperienza da sindaco.
il mercatino che il sindaco Alessandrini si appresta a ricostituire non è etnico, è solo illegale e la dimostrazione è il gran rifiuto opposto dalla ventina di operatori etnici cui è stato offerto, nei mesi scorsi, di ottenere una postazione nei mercati rionali regolari della città, per lavorare con i nostri ambulanti, in nome di una vera integrazione, e loro hanno detto ‘no’, scontato visto che nei mercati rionali regolarmente costituiti si devono rispettare le regole. E questo è un altro paradosso: a oggi, infatti, dei 165 ambulanti stranieri che prima operavano nel mercato etnico delle aree di risulta, appena una ventina sono possessori di una regolare licenza commerciale, e solo loro, a oggi, potrebbero lavorare sotto il tunnel, a questo punto ci chiediamo cosa faranno per sopravvivere gli altri 145 che non potranno attrezzare le loro bancarelle e chi controllerà gli eventuali abusivi. Il sindaco Alessandrini anziché rispondere ai nostri quesiti, aveva organizzato già per la scorsa settimana, in gran segreto, l’apertura del cantiere, contando sul basso profilo e senza neanche degnarsi di avvisare i suoi cittadini, in modo che la ditta sarebbe entrata indisturbata nel tunnel, prendendo possesso delle superfici e iniziando le opere.
Ma – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – siccome il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, la notizia è comunque trapelata e da allora abbiamo istituito un civile presidio fisso di legalità per manifestare fisicamente, attraverso la nostra presenza costante e continua, la contrarietà della città, dei residenti, dei passanti, delle Associazioni di categoria a un’opera che rappresenterà la batosta finale alle attività del Centro commerciale naturale, oltre che fonte di rischio, di pericolo, di insicurezza per il centro cittadino. Pensare di chiudere dentro una gabbia 165 ambulanti stranieri, sotto un tunnel ferroviario, sotto il primo binario della stazione, è semplicemente assurdo e inaccettabile. Per giovedì abbiamo deciso di organizzare la mobilitazione di massa in strada: l’appuntamento con la città è per le 18 dinanzi ai cancelli del tunnel per opporci allo sperpero di 250mila euro con un sit in-mobilitazione”.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter