Presentate nella conferenza stampa di ieri le iniziative pescaresi in ricordo di Pasolini
PESCARA – Pescara partecipa alle celebrazioni dei 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini. Presentato ieri un ciclo di iniziative che coinvolgeranno i circoli ARCI della città, illustrato dall’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo e dal responsabile Arci di Pescara Valerio Antonio Tiberio.
“Pasolini è indubbiamente uno degli autori più importanti del Novecento – così l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – grande per essere riuscito a lasciare un segno nella scrittura, nel cinema, nella poesia, ma anche per avere anticipato con il suo punto di vista, il grande tema delle periferie che sono state al centro della sua azione letteraria, culturale e artistica di narrazione e denuncia. Apriamo alle porte a quella che non è una celebrazione in senso stretto dei 40 anni della sua tragica scomparsa, ma l’occasione di immergerci nel suo mondo e sondarne i temi, fargli eco, attualizzarli e dargli nuovo corso nel nostro tempo, perché possa essere conosciuto meglio dai giovani con la sua storia e la sua arte. Lo presentiamo oggi in occasione della partenza della campagna di affissioni che preparano al 40ennale del 2 novembre, giorno della sua morte”.
“E’ importante nel quarantennale analizzare qual è stato il lascito e come può essere attuale il pensiero di uno dei maggiori pensatori del Novecento – aggiunge Valerio Antonio Tiberio presidente dell’Arci di Pescara – Le tematiche delle borgate metropolitane assumono oggi dei significati intensi per affrontare i problemi delle nuove periferie e per trovare soluzioni. I problemi non sono patrimonio comune delle azioni, noi veniamo qui a stimolare su questo. Lo faremo con rassegne cinematografiche che si svolgeranno a Pescara presso il circolo Arci Maze, ma che avranno anche un avamposto a Penne, al cinema Ariston. Il Pasolini del cinema, ma anche della letteratura: in programma anche dei reading delle opere più significative del Pasolini scrittore e poeta, lo faremo all’interno dell Festival delle Letterature dell’Adriatico che aprirà una importante parentesi a lui dedicata.
Era di certo un intellettuale che sapeva rischiare, che sentiva la necessità di capire, comprendere, che sapeva soprattutto guardare avanti con preveggenza, quasi profetica a ciò che arrivava dal basso, dalla comunità. Quello che lui scriveva negli anni ’70 è diventato realtà, 30 anni e 40 anni dopo e per questo è necessario parlarne. Proseguiremo la nostra elaborazione e proposta con un programma di iniziative dal titolo “40 + 1” che intenderà stilare un bilancio di ciò che attorno alla sua figura si è sviluppato in occasione del 40° anniversario della sua morte. Proprio a partire da Casarsa e dal territorio friulano coinvolgeremo una serie di figure che possano restituirci quindi un pensiero e una discussione un po’ più lontani dai riflettori della ricorrenza per far affiorare quel fiume carsico degli spunti e delle poetiche che ancora oggi possono essere guida nel tempo del contemporaneo”.