Pescara a caccia del tris, gara di cartello all’Adriatico

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PESCARA – Reduce da tre turni positivi dove si sono raccolti ben 7 punti grazie ai successi su Palermo e Cagliari ed il pari con Bologna, il Pescara si ritrova domenica all’Adriatico ad ospitare l’attuale terza forza del campionato, la Lazio di Petkovic. Sulla carta un match che sembrerebbe proibitivo per gli uomini di Stroppa che, pur conquistando punti in classifica e mostrando buone individualità, hanno bisogno ancora di altro tempo per trovare una vera identità di gioco. 4-3-3 trasformato in un 4-3-2-1 che tuttavia non sembra convincere completamente in fase offensiva dove la squadra nonostante abbia iniziato a segnare con costanza non mostra un peso in avanti tale da poter spaventare squadre di caratura superiore.

EUROPA LEAGUE E CAMPIONATO, VIA AL TURN OVER – La Lazio è reduce dall’impegno infrasettimanale di Europa League in casa contro il Maribor, dove Petkovic ha adoperato il turn over per dar fiato ad alcuni giocatori. Nessun problema di formazione con il recupero di Hernanes dal primo minuto. La squadra si affiderà al consueto 4-1-4-1 con Biava e Dias centrali con Konko e Lulic esterni. A centrocampo Ledesma davanti la linea difensiva con Candreva, Gonzalez, Hernanes e Mauri a supporto dell’unica punta Klose.

Non si esclude il possibile impiego di Zarate e Ederson a partita in corso. Partita bene con 3 risultati su tre in campionato, la Lazio ha conosciuto due stop consecutivi uno in casa contro il Genoa, quindi a Napoli, nel primo scontro diretto della stagione. I successi sono invece maturati tutti con squadre impegnate nella lotta salvezza come Atalanta, Chievo Verona, Catania e Siena. Un calendario dunque piuttosto agevole che non ha ancora fatto ben capire il vero spessore della squadra.

Di certo gli uomini di qualità non mancano: da Hernanes a Klose, da Candreva a Mauri per non parlare di Lulic e Ederson, tanto per fare alcuni nomi. Un gioco che porta alla creazione di molte azioni gol sfruttando l’imprevedibilità di un centrocampo molto tecnico e bravo a passare della fase difensiva alla fase offensiva. Un allenatore che si è fatto subito apprezzare per l’identità di gioco e la personalità che ha mostrato sinora la squadra, ma ci vorrà continuità nei risultati per garantire un campionato di vertice.

COME SI PREPARA IL DELFINO? – Una sfida delicata senza il suo uomo del momento, Weiss,  assieme a Zanon non disponibile per squalifica. Dubbi anche per Colucci che non ha ancora perfettamente recuperato dopo l’infortunio occorso domenica scorsa. Fermi ancora ai box anche Togni, Modesto, Crescenzi e Cosic. Stroppa sembra non voler cambiare modulo di gioco riproponendo il 4-3-2-1 con alcune novità in formazione. Partendo dalla difesa dove dovrebbe essere il rientrante Romagnoli a far coppia con Terlizzi, il ruolo di terzino destro dovrebbe essere ricoperto da Balzano con l’inserimento di Bocchetti a sinistra. A centrocampo invariato il trio Cascione, Nielsen con il posssibile impiego di Bjarnason al posto di Colucci. Un’occasione per rivedere il giocatore islandese che sembrava dovesse essere uno dei perni inamovibili del centrocampo ad inizio stagione ma che non ha ancora trovato un ruolo congeniale in mezzo la campo. Dietro Vukusic confermati Quintero e Caprari.

DOVE PUNGERE? – Le ultime gare ci hanno restituito un Pescara più convinto dei propri mezzi e che sa leggere le situazioni tattiche in corso: da Bologna dove la squadra ha saputo colpire su punizione e poi organizzarsi bene dietro anche con l’uomo in meno, alla sfida con il Palermo dove dopo una prima mezz’ora in difficoltà la squadra ha trovato maggiore equilibrio aspettando il momento migliore per colpire, all’ultima gara giocata con il Cagliari dove la difesa ha rischiato poco e si sono sfruttati  nuovamente una palla inattiva ed un contropiede per avere la meglio. Perchè dunque non essere ottimisti anche in questa circostanza? La Lazio pur presentandosi con un organico di assoluto spessore non è nuova ad alti e bassi in questo inizio stagione, basti vedere il precampionato e la gara di Napoli visto che con il Genoa il risultato è parso ai più bugiardo.

Esame di verifica per Quintero che a Cagliari ha deluso un pò, faticando a tenere una posizione in campo. Probabilmente il centrocampista colombiano andrebbe valorizzato di più nel ruolo di trequartista in posizione centrale con un altro giocatore esterno a supporto oltre a Caprari che ci è parso brillante solo con il modulo a tre punti. La squadra se da un lato ha migliorato la fase difensiva dall’altro fatica a mantenere le giuste distanze tra i reparti ed ha un atteggiamento spesso “timoroso” con il baricentro troppo basso e poche soluzioni offensive. Senza stravolgere i consueti dettami tattici si dovrebbe sfruttare meglio la fascia destra che appare senza un vero e proprio protagonista di ruolo. Questo o ruotando esternamente uno dei tre di centrocampo o scegliendo di toglierne uno per inserire un giocatore esterno puro in una sorta di 4-2-3-1. Nel prossimo calcio mercato sarà importante valutare anche questo aspetto.

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