La squadra di Di Francesco, attesa ora da due trasferte di fila, è chiamata a cambiare marcia in trasferta, per dimostrare di essere cresciuta caratterialmente
PESCARA – Quarto miglior attacco del torneo con 45 reti (dietro Siena, Novara e Padova e con lo stesso score dell’Atalanta) e seconda peggior difesa della cadetteria con 51 gol incassati (2 in meno dell’Albinoleffe). Aggiungete a questo mix il capocannoniere della B (Cacia, 17 gol fin qui) ed ecco a voi il Piacenza.
QUI PIACENZA – La squadra di Armando Madonna è una compagine ricca di contraddizioni. Attualmente gli emiliani, sono reduci da tre sconfitte consecutive, ma prima di questa serie di rovesci, avevano inanellato anche sei risultati utili di fila, vincendo anche contro il Siena.
Il momento negativo dei biancorossi è coinciso con la squalifica del loro bomber, quel Daniele Cacia che, dopo le esperienze negative con Fiorentina, Lecce e Reggina, ha finalmente ritrovato la prolifica vena di bomber, tornando nella squadra che lo aveva lanciato. Cacia è stato fermo 4 giornate, dopo che la prova tv lo ha colto nell’atto di sferrare un calcio da tergo a Malagò, durante la gara tra Piacenza e Triestina.
Dopo un avvio disastroso, che aveva fatto traballare la panchina di Madonna, gli emiliani sembrano aver ritrovato una loro identità di gioco che li spinge a giocare ogni incontro a viso aperto. Questa è la filosofia del suo allenatore, Armando Madonna, appunto, da giocatore icona dell’Alzano Virescit (259 presenze e 29 reti) squadra nelle che, partendo dai dilettanti, arrivò fino alla serie B sul finire degli anni novanta.
Gli emiliani utilizzano un 4-4-2 molto offensivo dove le ali, Marchi e Catinali spingono molto, prediligendo però il cross al tiro in porta.
QUI PESCARA – Il Pescara che non vince ormai in trasferta da un intero girone ed è reduce da sei ko di fila nel girone di ritorno, dovrà quindi cercare di mettere in difficoltà gli emiliani soprattutto al centro, dove sono più vulnerabili. A rendere ancora più marcata questa fragilità ci saranno le contemporanee assenze di Rickler al centro della difesa e Bianchi nella linea mediana, due giocatori difficilmente sostituibili nello scacchiere biancorosso. Proprio queste due assenze fanno presupporre che questa, più di altre, possa essere la partita di Verratti.
Il ruolo di regista basso, in cui Di Francesco lo ha utilizzato recentemente, permette infatti al numero 92 biancazzurro di sfruttare la sua visione di gioco che dovrebbe esaltarsi con una squadra non velocissima nei suoi uomini di retroguardia come il Piacenza.
OCCHIO A GUZMAN – I biancazzurri dovranno quindi soprattutto cercare di sfruttare la velocità dei suoi giocatori e guardarsi dai saltatori biancorossi e, in particolar modo, dal folletto paraguayano Guzman, uno dei migliori specialisti della B per quel che riguarda i calci da fermo.
Il sudamericano, cresciuto nelle giovanili della Juventus, non ha avuto la carriera che le sue doti tecniche gli avrebbero permesso, a causa di limiti caratteriali, ma anche di numerosi problemi fisici, Ciononostante per la B è un lusso e una carta che madonna spende spesso a gara in corso, quando non riesce a venire a capo della partita.
Assenza pesante tra gli emiliani sarà quella di Graffiedi, giocatore che fin qui aveva messo a segno 7 reti, ma che ha chiuso anzitempo la stagione, per un infortunio al piede destro. Senza la fisicità dell’ex milanista, giocatore unico nella rosa di Madonna, perché forte fisicamente, ma anche bravo tecnicamente, il compagno d’attacco di Cacia dovrebbe essere uno tra Simone Guerra e Antonio Piccolo, prodotti del vivaio biancorosso.
STORIE DI FAIR PLAY – I due giocatori, oltre al ruolo e alla maglia, hanno un’altra cosa in comune: entrambi sono stati protagonisti, di due gesti di fair play. Piccolo nel 2007 e Guerra nel 2008 (il primo durante il campionato primavera e il secondo durante la Coppa Carnevale) infatti, con due giocatori avversari a terra, rinunciarono a segnare un gol praticamente fatto, per permettere al giocatore di ricevere adeguate cure.
In un Paese come l’Italia, dove la cultura della sportività va spesso a farsi benedire in nome della vittoria, questi due ragazzi sono certamente un esempio da seguire e rispecchiano appieno lo spirito della società emiliana, che ha uno dei migliori settori giovanili d’Italia (da dove, giusto per citare il più famoso, è uscito Filippo Inzaghi), ma che ha anche una cultura sportiva rara in Italia (non a caso la sua tifoseria ha vinto per diverse volte il premio fair play).
QUALCHE NUMERO – I precedenti a Piacenza sono sfavorevoli ai biancazzurri di Di Francesco che in 17 incontri contro gli emiliani hanno ottenuto solo 3 vittorie a fronte di 9 sconfitte e 6 pari. Il bilancio al “Garrilli”, poi, è ancora più desolante con 5 sconfitte, 2 pari e 1 sola vittoria (1-0 nel 2005, con rete del futuro milanista Antonini).
Il Pescara ora è atteso alla vera prova di maturità del suo campionato. I biancazzurri finora sono stati forti in casa e deboli fuori, ma, se vogliono finalmente mostrare di aver raggiunto una loro identità, non possono fallire la gara contro gli emiliani.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]