Richiesto dalla Soprintendenza Regionale si terrà oggi.Intanto ‘Pescara – Mi piace’ solleva il problema dello smaltimento del materiale di risulta degli abbattimenti
PESCARA – Si continua a parlare dell’ abbattimento di
piante a Pescara .Il taglio dei 121 alberi , disposto dal Comune in diversi quartieri della città in quanto classificati pericolosi, continua ad alimentare la polemica tra amministrazione comunale e associazioni ambientaliste .
Per oggi,19 settembre 2016, è prevista la riunione del tavolo tecnico e di concertazione sul verde pubblico, richiesta dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per approfondire la problematica e individuare le azioni possibilmente condivise relative a tutela e messa in sicurezza del verde pubblico cittadino.
Per il sindaco Alessandrini la riunione odierna sarà una buona occasione per parlare in positivo anche delle azioni necessarie alla tutela del verde pubblico cittadino
“Rispondiamo alla richiesta di un tavolo tecnico da parte della Soprintendenza con solerzia perché siamo convinti che la partecipazione nell’ottica della salvaguardia del nostro patrimonio arboreo e delle ripiantumazioni future sia un’ottima pratica – spiega il sindaco Marco Alessandrini – Una richiesta che accogliamo e rilanciamo, certi che sarà una buona occasione per parlare in positivo anche delle azioni necessarie alla tutela del verde pubblico cittadino che ci aspettano in futuro, a cominciare proprio dalle prove di trazione dei pini in via Scarfoglio per cui siamo già in fase operativa. Tutto questo perché la prevenzione possa diventare la regola a tutela del verde e della pubblica incolumità e anche perché si possano stabilire insieme buone pratiche per la valorizzazione e l’ampliamento del nostro patrimonio arboreo”.
Per il Presidente dell’Archeoclub Pescara,Giulio De Collibus l’intervento della Soprintendenza Regionale pone un punto fermo nella caotica situazione in atto
La richiesta da parte della Soprintendenza Regionale di istituire d’urgenza un tavolo tecnico che approfondisca la problematica posta dal taglio di un numero altissimo di alberi di notevole interesse paesaggistico, pone un punto fermo nella caotica situazione in atto e di fatto dispone l’avvio di un iter da sempre richiesto dalle associazioni ambientaliste e culturali e che non si ferma all’attuale fase di taglio e potature, ma che prosegue anche nella successiva fase di piantumazione.
Rileviamo l’estrema correttezza istituzionale dell’ operato da parte della Soprintendenza che, non essendosi ovviamente opposta all’intervento da un Ente Pubblico dichiarato necessario ed urgente per la tutela della pubblica incolumità, ha ora richiesto i necessari approfondimenti alla luce delle notizie successivamente pervenutegli.
Ci auguriamo che, come logica, correttezza e buon senso richiedono, tagli e potature previsti per lunedì mattina siano ovviamente sospesi.
Chiediamo fortemente che il Consiglio Comunale e la Giunta pongano finalmente in attuazione, ,dopo ben 17 anni, il “ Regolamento di Tutela del Verde Pubblico” adottato dal Comune di Pescara nel lontanissimo 23/09/2007 – assessore il dott. Armando Mancini, tre consiliature fa.
Esso prevede l’istituzione di una “Commissione per il Verde”della quale fanno parte, oltre ai tecnici interni, quattro membri esterni e della Consulta Comunale per il Verde e L’ambiente”. Entrambe sono ancora inesistenti.
Il regolamento prevede, fra l’altro, la stesura di un elenco di alberi della città dichiarati di pregio secondo alcuni criteri, e addirittura impone per gli alberi a rischio di schianto, ma considerati di pregio o, comunque meritevoli di particolare tutela, l’individuazione di opere provvisionali di mantenimento in sito, alternative all’abbattimento (soluzione, questa, che neanche le associazioni ambientaliste considerate “ estremiste”, hanno richiesto in questa situazione).
Se qualche articolo va aggiornato e modificato, lo si faccia subito, ma che abbia fine questa ridicola ed assurda situazione simile a “ grida manzoniane”.
Fiorilli e Armando Foschi, esponenti dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ sottolineano una anomalia: “Il Comune appalta all’esterno l’abbattimento di 121 alberi, e Attiva si carica e smaltisce la legna delle piante demolite”.
“In questi ultimi giorni – hanno detto l’avvocato Fiorilli e Foschi – sono saltate tutte le regole del confronto democratico: il sindaco Alessandrini che assume impegni precisi con 100 cittadini in Consiglio comunale e poi li cancella come se nulla fosse; il sindaco Alessandrini e l’assessore Di Pietro che rifiutano il confronto, schernendo i cittadini in protesta che, a loro giudizio, non ‘avrebbero le qualifiche professionali necessarie per quel confronto’, dimenticando che il sindaco Alessandrini è un avvocato e l’assessore Di Pietro una giornalista, entrambi privi di qualsivoglia preparazione tecnica sull’abbattimento degli alberi.
Il taglio indiscriminato degli alberi anche dopo che alcune Associazioni hanno dimostrato errori macroscopici che stanno determinando l’abbattimento di piante sane anziché quelle presumibilmente a rischio; le operazioni di cantiere portate avanti senza il supporto di qualsivoglia documento, a partire dall’ordinanza di chiusura delle strade interessate, che in via Scarfoglio è arrivata solo venerdì sera, quando le motoseghe avevano già tagliato diversi alberi; l’assenza dai cantieri dei cartelli obbligatori anch’essi per legge riportanti il nome della ditta che si è aggiudicata l’appalto, l’importo e la durata dei lavori, il Direttore del cantiere, il Rup e il responsabile della sicurezza.
Ma le anomalie purtroppo non sono finite: reperiti con molta fatica i documenti inerenti l’appalto, ne abbiamo lette le condizioni che attribuiscono chiaramente alla ditta aggiudicatrice l’onere di smaltire gli alberi tagliati, ovvero i tronchi, i rami e gli arbusti. Una previsione subito smentita in via Scarfoglio: mentre la ditta stava infatti tagliando le prime piante, è arrivato sul posto un camion della Attiva che con i propri operai ha prontamente raccolto il materiale tagliato, caricato sul mezzo pesante. E se la Attiva ha caricato la legna, tutto lascia desumere che i costi dello smaltimento saranno a carico della stessa azienda municipalizzata, ovvero del Comune di Pescara e dei cittadini che dopo il danno subiscono anche la beffa, ovvero i pescaresi che sono contrari all’abbattimento dei 121 alberi della città dovranno anche pagarne lo smaltimento, oltre che l’abbattimento stesso. Ma a questo punto i conti non tornano – hanno detto l’avvocato Fiorilli e Foschi -: se nell’appalto era espressamente previsto che l’importo totale di gara prevedesse anche le spese di smaltimento dei tronchi, perché ora la palla è passata alla Attiva? Chi ha disposto il cambio di programma? E dove sono le carte che esonerano eventualmente la ditta da tale compito, comunque compreso nel capitolato d’appalto? Ovviamente andremo in fondo anche a questa vicenda, che purtroppo presenta più di un’incongruenza, dalla relazione sbagliata alle ordinanze tardive sino alle determine poco chiare”.