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Pescara, Abbracci e Lavoro: il progetto per “non lasciare indietro nessuno”

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Di Nisio: “ho pensato ad un progetto che possa offrire un’opportunità attraverso l’inserimento in attività lavorative che poi abbiano un’ampia ricaduta sulla crescita globale e sociale di persone con disabilità

PESCARA – Questa mattina, lunedì 14 ottobre l’Assessore Nicoletta Di Nisio insieme al Giovanni Santilli, Vice Sindaco e Assessore alla Pubblica Istruzione, hanno presentato alla stampa il Progetto “Abbracci e Lavoro” che, in questa prima fase, ha coinvolto l’Istituto Aterno- Manthoné di Pescara. Ecco quanto riportato nella nota della Di Nisio:

“Sono partita dalla condivisione dello slogan “Non lasciare indietro nessuno” che ha anche caratterizzato ieri, 13 ottobre, la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down. Per fare in modo che non resti uno slogan, una frase vuota di contenuti, ho pensato ad un progetto che possa offrire un’opportunità attraverso l’inserimento in attività lavorative che poi abbiano un’ampia ricaduta sulla crescita globale e sociale di persone con disabilità.

Dobbiamo, come Comune e come rappresentanti delle Istituzioni, offrire maggiori opportunità a scuola, nel mondo del lavoro e nella vita sociale per chi – altrimenti – corre il rischio di “rimanere indietro”.

Siamo partiti con l’inserimento, a partire dai prossimi giorni, di due ragazzi: Stefano e Nando, all’interno dell’Aterno-Manthonè che, grazie alla immediata disponibilità del Dirigente scolastico Antonella Sanvitale e del Referente Gabriella Teofili è stato il primo Istituto che ha risposto in modo immediato e convinto condividendo appieno lo spirito dell’iniziativa. Condivisione piena anche da parte del personale docente e non docente che, con una piccola rappresentanza, ha voluto essere presente oggi. Abbiamo innanzitutto l’obiettivo di far aderire al Progetto “Abbracci e Lavoro” altri Istituti superiori e, nei prossimi giorni inseriremo un terzo ragazzo all’Aterno-Manthonè.

Certo, è un piccolo inizio di un piccolo progetto in una singola città. Ma io penso che solo con esempi e progetti concreti si debba intervenire sospendendo e/o affiancando gesti concreti a dibattiti, conferenze, giornate di studi che – spesso – rimangono fini a se stessi non incidendo sulle problematiche”.

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