Sul posto giungeva anche un’unità del 118 che prestava il primo soccorso al ferito, identificato per C. I., di anni 58, gravato da diversi precedenti per reati fallimentari e contro il patrimonio, il quale presentava profonde ferite da taglio al collo.
Nell’immediatezza il ferito riferiva di essere stato aggredito da due sconosciuti che, dopo averlo sorpreso alle spalle mentre si accingeva ad entrare in casa (un appartamento sito al sesto piano di Piazza Sacro Cuore), gli intimavano di consegnare l’orologio Patek Philippe, modello Nautilus, indossato al polso. Alla reazione della vittima uno dei due malviventi lo attingeva al collo con una lama. Il predetto, pur perdendo sangue, riusciva a guadagnare l’ascensore ed a scendere fino al piano stradale, dove veniva soccorso da alcuni passanti, mentre gli aggressori, fuggiti per le scale, facevano perdere le loro tracce.
La descrizione fornita dalla vittima induceva a ritenere potesse trattarsi del noto G. M., pluricensurato e gravato anche da una condanna per omicidio. Detta ipotesi veniva suffragata dalla visione delle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona, che lo ritraevano, unitamente al complice, mentre entrava nel portone dello stabile di Piazza Sacro Cuore nonchè, pochi minuti prima, nel limitrofo Corso Vittorio Emanuele.
La Squadra Mobile, subito sul posto per avviare le indagini, rintracciava e traeva in arresto G.M. Alla luce delle testimonianze raccolte, delle immagini estrapolate dai circuiti di videosorveglianza venivano indagati anche una donna M.A. e I.R. in stato di libertà per la tentata rapina e le lesioni (la vittima refertata per “ferita d’arma bianca regione laterale del collo a dx, regione mandibolare e orecchio sinistro”, con prognosi di 60 giorni s.c. e quindi ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria).
Le successive indagini svolte dalla Squadra Mobile, compendiate in un’informativa conclusiva, determinavano il P.M. Dr. Papalia a richiedere la misura cautelare della custodia in carecere sia per M.A. che per I.R.. Il GIP, accogliendo la richiesta solo per I.R., ha emesso nei suoi confronti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita sabato mattina con il suo accompagnamento nel carcere di Isernia.
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