Un altro schiaffo ai residenti che da anni chiedono sia loro garantito il diritto alla salute.Il commento del sindaco Albore Mascia
PESCARA – Il Tar ha accolto un’altra richiesta di sospensiva delle ordinanze dirigenziali di disattivazione delle antenne di San Silvestro presentata dall’emittente radiofonica Radio Italia, dopo le 26 già discusse nelle scorse settimane. Un altro schiaffo a coloro che vivono in questo quartiere e continuano a chiedere da anni che venga rispettato il loro sacrosanto diritto alla salute . Sembra di leggere un copione già visto per altro non molto gradito,per usare un eufemismo,non solo ai residenti di San Silvestro ,ma a tutti coloro che hanno a cuore la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente. Per tenere dunque sempre alta e costante l’attenzione su tali problematiche riproponiamo la notizia e la presa di posizione del primo cittadino del capoluogo adriatico,che anche in questo caso impugnerà il pronunciamento dinanzi al Consiglio di Stato, con un appello cautelare, come ha già fatto per le prime 4 sospensive accordate, ricordando che la priorità dell’Amministrazione comunale resta la delocalizzazione degli impianti da quella collina di Pescara.Il sindaco ha ribadito che non si tratta di una battaglia contro delle aziende, ma di un’azione a difesa del diritto alla serenità di famiglie esasperate che hanno, dalla loro parte, anche la verifica effettuata dalla Guardia di Finanza.Infatti indagini serrate e lunghe hanno accertato che 59 emittenti non sono a tutt’oggi provviste dell’autorizzazione comunale necessaria per trasmettere dal colle, verifica che ha determinato la firma delle ordinanze dirigenziali.
Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando l’esito dell’ultima udienza al Tar, ha commentato:
sapevamo, com’era naturale, che la battaglia su quelle ordinanze si sarebbe trasferita anche su un piano giudiziario. D’altro canto in uno Stato di diritto è assolutamente legittimo che chi viene colpito da un provvedimento di tale entità adotti le proprie contromisure. Ma l’esito dei primi round sicuramente non cambia la linea adottata dall’amministrazione comunale, né ci scoraggia. Il Tar lo scorso 20 dicembre ha già sospeso l’efficacia dei provvedimenti nei confronti delle prime 4 emittenti che avevano impugnato le ordinanze dirigenziali del Comune di Pescara, Rete 8, Elettronica Industriale Reti Televisive, ossia il gruppo Mediaset, quindi Radio Speranza e Tele Abruzzo Regionale, evidentemente ritenendo necessario garantire la non interruzione del pubblico servizio. Contro tale provvedimento ho già presentato, lunedì scorso, appello cautelare presso il Consiglio di Stato. Poi il 10 gennaio, sempre dinanzi al Tar, sono state discusse le richieste di sospensiva delle ordinanze dirigenziali di spegnimento presentate da altre 14 emittenti che hanno impugnato quei provvedimenti del Comune con un ricorso, ossia Nuova Radio Spa, Radio Parsifal, Radio California, Centro Produzione Spa, Radio Studio Più Srl, Prima Tv Spa, Elemedia Spa, Rete A Spa, Rai-Raiway Spa, 4 ricorsi di Radio Delta Uno, ed Edizioni Silvestri Srl. E anche questi ricorsi sono stati accolti con la relativa sospensiva. Il 24 gennaio sono state accolte le altre due richieste presentate da Radio International e Mon Radio, e lo scorso 8 febbraio sono state accolte, ovviamente, anche le richieste presentate da altre sei emittenti, ossia le società Nove Nove, Studio 5, Radio Dimensione Suono, Tvq, WNN W.80 Comunication, ed SP. Stamane è stata la volta dell’emittente radiofonica Radio Italia: per tutte l’udienza di merito è fissata al prossimo 4 luglio. Tuttavia non si modifica il nostro percorso: con il nostro ufficio legale comunale già nei giorni scorsi ho iniziato a proporre appello cautelare dinanzi al Consiglio di Stato contro le ordinanze di sospensiva emanate dal Tar di Pescara, chiedendo la sospensione di quei provvedimenti in attesa dell’udienza di merito, fissata al prossimo 4 luglio. La nostra amministrazione – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – resta convinta della bontà degli atti adottati che partono da un assunto chiaro: le emittenti sono prive di autorizzazione comunale a trasmettere, autorizzazione che oggi possono chiedere in sanatoria, ma che non può più essere né chiesta né tantomeno concessa su San Silvestro che non è più sito idoneo a ospitare gli impianti e che è stato escluso dal Piano nazionale di assegnazione delle Frequenze. Peraltro sull’intero territorio abruzzese ci sono altri 129 siti a terra inseriti nel Piano su cui le emittenti possono eventualmente decidere di spostarsi, senza contare il progetto-pilota messo a punto dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università de L’Aquila per lo spostamento delle emittenti al largo, su una piattaforma off shore.