PESCARA – La Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura ed i Premi Internazionali Flaiano ricordano Ettore Scola, scomparso ieri all’età di 85 anni.
Il grande regista, che ha dato al cinema autentici capolavori sia come sceneggiatore che come regista, venne a Pescara per ricevere il Premio Flaiano alla carriera nel 1995, in occasione della XXII^ edizione della manifestazione – nata per onorare nella sua città Ennio Flaiano -, che in quell’anno vide assegnare il Pegaso d’oro oltre che allo stesso Scola a Seamus Heaney, di lì a qualche mese laureato anche con il Nobel, a Virna Lisi, alle gemelle Kessler, a Raf Vallone, a Penny Marshall e al grande compositore Armando Trovajoli.
Nel 2001 Scola ricevette nuovamente il Pegaso d’oro per la sceneggiatura del film Concorrenza sleale, scritto con la figlia Silvia insieme a Furio e Giacomo Scarpelli, giudicato miglior film dal pubblico del Flaiano Film Festival.
Come scrisse su La Repubblica Antonio Gnoli nel 2013 “Ettore Scola è tra i pochi registi che hanno saputo raccontare in maniera efficace questo paese. Lo ha fatto, soprattutto, con gli strumenti della commedia. Altri autori di talento hanno messo se stessi al centro di ogni film… Ma ripensando a certi titoli – da C’ eravamo tanto amati a Una giornata particolare – si immagina quest’ uomo, spogliato del proprio Io, che mette al centro un’ idea di “Noi”, di comunità …”
Nella stessa intervista Scola diceva: “Ho adorato il mestiere. Di tutti i film che ho scritto tre o quattro – come Un americano a Roma o Il sorpasso – li avrei diretti volentieri. Ma poi penso che uno dei lati che amo meno del cinema è la noia. Sul set mi sono spesso annoiato profondamente… Il nostro cinema è stato grande tutte le volte che si è trovato in periodi difficili…”
“Ho chiuso con il cinema diversi anni fa. Perché? Ho ritenuto che fosse la scelta giusta. Quando Flaiano litigò con Fellini scrisse un articolo in cui si chiedeva a che età era opportuno uccidere un buon regista. Ennio era un uomo spiritoso e brillante. Ma non credo che ci sia un’ età giusta. Semmai è giusta sempre. Bisogna uccidere un regista, ma anche uno scrittore, quando non è più felice di quello che fa… Non so chi ha detto che ogni regista fa un film di troppo. E allora basta non lavorare a quello. Chaplin, De Sica, Bergman – le cito i più grandi – sarebbe stato meglio se non avessero fatto il loro ultimo film.”
I Premi Internazionali Flaiano ricorderanno il regista venerdì 22 gennaio al Mediamuseum, alle ore 18.00, riproponendo uno dei suoi capolavori, Una giornata particolare.
(foto da Wikipedia)
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