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Pescara, aeroporto: crolla il controsoffitto nei locali occupati dalla Polizia

da Redazione

PESCARA –  Armando crollo controsoffitto locali aerostazioneFoschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ interviene con una nota sul crollo  del controsoffitto  nei locali occupati dalla Polizia di Stato all’interno dell’aerostazione e sottolinea i disservizi che si sono verificati ultimamente nell’aeroporto di Pescara.

Foschi parla di declino dello scalo a causa della superficialità, incapacità amministrativa e assenza di manutenzione da parte di Saga, la società che gestisce i servizi a terra.

La denuncia di Foschi

“L’ultimo episodio in ordine di tempo – ha spiegato Foschi – è il crollo della controsoffittatura nelle stanze occupate dagli agenti della Polizia di Stato che nella giornata di ieri, una volta arrivati, hanno trovato le proprie stanze completamente inaccessibili, ovvero inagibili.

Una volta aperta la porta, con molte difficoltà e vincendo un’anomala resistenza interna, gli addetti hanno trovato il disastro. Probabilmente nel cuore della notte i lastroni del controsoffitto si sono staccati precipitando su scrivanie, sedie, armadi, sui faldoni accatastati sui tavoli e sul pavimento, lasciando cavi e fili penzoloni e scoprendo, praticamente, le travi del solaio sovrastante oltre che la muratura in forati, oggi esposta in bella evidenza.

Un incidente imprevedibile, dirà ora la Saga, che intanto ieri ha fatto di tutto per non far trapelare l’accaduto, in realtà, stando alle rivelazioni degli stessi dipendenti della Società, si tratta di un incidente più che prevedibile in un’aerostazione dove da anni non viene più fatta manutenzione e chi si occupava dei controlli di routine alle infrastrutture sembra sia stato declassato alle semplici mansioni di operaio ordinario e privato delle sue pregresse funzioni specifiche.

A questo punto, il crollo del controsoffitto nelle stanze occupate dalla Polizia di Stato, che, se fosse avvenuto di giorno, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, pone degli inquietanti interrogativi sulle condizioni infrastrutturali del resto dell’aerostazione, e chiediamo alla Saga di rendere noti i planning inerenti controlli e manutenzione del complesso, ordinari e straordinari.

Inoltre chiediamo di sapere chi sia il responsabile della sicurezza all’interno dello scalo, e quali siano le condizioni in cui oggi è costretto a lavorare il personale tutto della Saga. Ma quel crollo è solo l’ultima ciliegina sulla torta di uno scalo aeroportuale dove esattamente un mese fa un aereo Alitalia rimase a terra per una gomma bucata, non disponendo la Saga di personale addetto al cambio delle gomme.

Bollette non pagate

Appena lo scorso 5 maggio – ha ancora riferito Foschi – l’aerostazione è andata in tilt perché è saltata la rete internet. Anche in questo caso, dirà la Saga, evento imprevedibile. E invece è assolutamente prevedibile che, se non paghi le bollette, la rete internet ti venga staccata, ed è quanto accaduto a Pescara. L’emergenza è esplosa la mattina del 5 maggio quando gli addetti ai voli si sono accorti di non poter navigare sulla rete internet aziendale, e quindi di non poter stampare i piani di volo, i bollettini meteorologici, e di dover fermare la biglietteria oltre a non poter fare neanche le operazioni di check in per il primo volo per Torino.

Per un’intera giornata il personale si è dovuto affidare al buon cuore dell’Azienda Total, che ha una postazione in aerostazione per il rifornimento degli aerei, e che ha consentito all’Ufficio operativo dell’aeroporto di utilizzare la propria rete per svolgere le normali mansioni, o mandare una mail di servizio o per fare il check in. In alternativa molti dipendenti hanno usato il proprio cellulare.

Una vergogna rimasta silenziata sino a ieri quando il crollo nei locali dell’aeroporto ha fatto traboccare il vaso già ricolmo della pazienza ormai finita. A questo punto – ha aggiunto Foschi – riteniamo che la governance di Saga debba fornire più di una spiegazione alle Istituzioni e soprattutto alla città sui disservizi che si stanno verificando con cadenza quasi quotidiana nello scalo e che inevitabilmente si ripercuotono sull’immagine turistica della città e dell’Abruzzo intero”.

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