Per il consigliere PD la conquista e/o la difesa di un territorio determina una guerra tra poveri sconosciuta agli amministratori
PESCARA – Enzo Del Vecchio,consigliere comunale PD interviene sulla vicenda taxi all’aeroporto di Pescara dopo aver verificato ieri di persona la situazione nello scalo per capire le ragioni dell’accesa disputa tra tassisti pescaresi e teatini.Si legge nella sua nota:Basterebbe solo stazionare un’ora davanti allo scalo aeroportuale d’Abruzzo per comprendere cosa si celi dietro quella lunga ed estenuante difesa del proprio territorio che i tassisti del Co.Ta.Pe. di Pescara stanno cercando di portare avanti e che, a quelli meno attenti, potrebbe sembrare una battaglia di retroguardia ed anacronistica.Così, oggi, alle ore 13.30 ho voluto personalmente rendermi conto del perché nei giorni scorsi due operatori di taxi – uno del Co.Ta.Pe. di Pescara e l’altro della Co.Me.Ta di Chieti – siano arrivati persino ad uno scontro fisico.Quindi, ho atteso davanti allo scalo dell’aeroporto d’Abruzzo il fatidico momento in cui i tassisti si sarebbero gettati sulla folla di viaggiatori che sarebbero arrivati intorno alle ore 14.15, con i voli provenienti da Bruxelles e Barcellona. Allineati in doppia e tripla fila, stante la completa assenza di strisce adeguate a segnalare i posteggi per i taxi, si potevano contare circa 15 macchine ella Cooperativa di Pescara ed uno solo della Cooperativa di Chieti.Purtroppo la mia curiosità e l’idea di vedere quel caos infernale da far arrivare alle mani i tassisti è andata delusa. Quando alle ore 14.45 la calma era tornata ad impossessarsi di quel luogo ho potuto registrare che uno, dico un solo taxi, ha avuto la fortuna di caricare passeggeri e dirigersi verso la Città mentre le altre 15 macchine sono rimaste immobili al sole con i conducenti, a parte l’unico di Chieti, a scambiarsi le solite opinioni sconsolate per una attività che non dà certamente grandi margini di guadagno.Ma allora perché questa bramosia a voler occupare i posteggi dell’aeroporto d’Abruzzo.
La risposta ancor più sconsolata veniva dagli inoperosi operatori del Co.Ta.Pe di Pescara. Vede consigliere, mi spiegavano, a quelli della Co.Me.Ta di Chieti non interessa prendere un passeggero proveniente con un volo all’aeroporto d’Abruzzo, a loro interessa stazionare in questo territorio e, potendo usufruire di una centralina telefonica con il numero a prefisso 085, raccogliere le chiamate dei clienti dell’area cittadina di Pescara e farsi beffe di una legge che impone di svolgere il servizio nella Città ove viene rilasciata la licenza.Di fronte a questo quadro normativo e regolamentare i portatori di responsabilità amministrative della filiera Regione, Provincia e Comune hanno l’obbligo di assumere decisioni e comportamenti a tutela di un servizio e di una categoria che, come già precedentemente detto, non tralascia di rendersi disponibile con l’amministrazione locale di organizzare servizi di socialità in tempi e periodi particolari e con facilitazioni all’indirizzo della stessa utenza.L’auspicio è che i fatti incresciosi accaduti nei giorni passati possano essere solo in ricordo e che le Istituzioni prendano le giuste iniziative al solo indirizzo delle norme in vigore e senza compiegare queste a spiccioli tornaconti di tipo elettoralistico.
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