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Pescara, affidamenti incarichi al Comune: “sono molte le questioni da chiarire”

da Redazione

Lo sostiene il consigliere comunale Antonelli alla luce di notizie giornalistiche relative al  nuovo scandalo sugli appalti del terremoto aquilano 

PESCARA

Antonelli nuove regole per affidamento incarichi e lavori

 – Il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli chiede che venga reso pubblico l’elenco dei professionisti che hanno ricevuto incarichi dall’attuale amministrazione comunale dal giugno 2014 a oggi, indicando anche i criteri seguiti per la loro individuazione.

La richiesta è motivata  dalle  ultime notizie giornalistiche che, nell’ambito della pesante inchiesta giudiziaria aquilana sugli appalti del dopo-terremoto gestiti dal MIBact, hanno sollevato un ‘caso’ Pescara: ovvero l’affidamento all’architetto Giancarlo Di Vincenzo, figlio del Segretario generale del MIBact e poi consulente della Regione Abruzzo Berardino Di Vincenzo, finito agli arresti domiciliari, della progettazione dei lavori di riqualificazione del rione San Giuseppe.

“Sulla politica abruzzese continuano a incombere nubi nefaste che stavolta rischiano di scaricare grandinate su Pescara e questo non è più accettabile – ha sottolineato il Capogruppo Antonelli -. Nelle ultime ore sono trapelate notizie giornalistiche inerenti il nuovo scandalo sugli appalti del terremoto aquilano che riguardano direttamente l’amministrazione comunale di Pescara e sulle quali abbiamo atteso per quarantotto ore che lo stesso sindaco Alessandrini facesse chiarezza, e invece nulla.

I fatti:

alcune Testate giornalistiche hanno reso noti i contenuti di alcune telefonate che sarebbero intercorse tra il Segretario generale del MIBact Berardino Di Vincenzo, divenuto, dopo la pensione, consulente della Regione Abruzzo, una delle persone finite ora agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta aquilana, e un ex dipendente del Comune di Pescara, oggi dirigente alla Regione Abruzzo.

La telefonata, sempre stando alle notizie giornalistiche, sarebbe avvenuta l’8 settembre 2016, quando Di Vincenzo avrebbe comunicato al Dirigente regionale che il Comune di Pescara aveva affidato al figlio l’incarico di progettazione dei lavori di risanamento del quartiere San Giuseppe, sollecitando lo stesso dirigente affinchè facesse pressioni utili a far affidare al figlio anche gli incarichi di Direzione Lavori e Responsabile Sicurezza. Il dirigente della Regione accetta e gli dice di dover parlare con il Dirigente comunale Giuliano Rossi.

Il 15 settembre 2016 i due si risentono al telefono e il Dirigente regionale avrebbe riferito a Di Vincenzo che la raccomandazione era andata a buon fine.

Bene, alla luce di tale vicenda sono molte, troppe, le questioni da chiarire: innanzitutto le date.

La prima telefonata risale all’8 settembre 2016, quando Berardino Di Vincenzo afferma che il figlio ha già avuto l’incarico di progettazione.

Ed è vero, Giancarlo Di Vincenzo, strana coincidenza, ha effettivamente avuto dall’ingegner Giuliano Rossi l’incarico di redigere la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva per la riqualificazione del rione San Giuseppe, per una somma pari a 6mila 978,40 euro, peccato però che l’incarico gli sia stato dato solo il 17 ottobre 2016, ossia un mese e 9 giorni dopo quella telefonata, e allora chiediamo al sindaco Alessandrini e anche all’assessore ai Lavori pubblici Antonio Blasioli di chiarire come faceva il padre dell’architetto a sapere già l’8 settembre che l’incarico era ‘già stato dato al figlio’?

Poi, dalla determina 179 del 4 luglio 2017, sempre a firma dell’ingegner Rossi, sappiamo che lo scorso 12 luglio si è svolta la gara con l’invito di 20 ditte per affidare i lavori, ma a oggi, trascorsi 15 giorni, non sappiamo nulla dell’esito della negoziazione, né chi ha vinto la gara né chi riceverà l’incarico di responsabile della direzione lavori e della sicurezza, anzi sul ‘caso’ è sceso, anche lungo i corridoi del Comune, un silenzio spettrale, imbarazzante e comprensibile.

A questo punto però pretendiamo chiarezza – ha ribadito il Capogruppo Antonelli -:

troppe ombre e sospetti incombono oggi sull’affidamento degli incarichi, sulla scelta dei professionisti e sui criteri utilizzati da politica e dirigenti. Prima abbiamo avuto il caso dell’avvocato Santeusanio, candidata alle ultime amministrative per il sindaco Alessandrini, prima dei non eletti in una lista civica, e oggi prescelta per fare il Piano generale del Traffico, sul quale, stando al curriculum e alle dichiarazioni pubbliche del Dirigente Giuliano Rossi, non ha alcuna esperienza, tanto che oggi l’avvocato viene illegittimamente utilizzata dagli uffici per occuparsi di contratti.

Oggi apprendiamo della vicenda ben più grave dell’architetto Di Vincenzo, e allora riteniamo che per il sindaco Alessandrini sia terminato il tempo del ‘volemose bene’ e delle figurine. Porteremo la vicenda nell’aula consiliare, il luogo del dibattito pubblico, e chiediamo al sindaco Alessandrini di prepararsi a consegnare alla città l’elenco di tutti i professionisti che hanno ricevuto incarichi dal giugno 2014 a oggi dalla sua amministrazione chiarendo anche quali sono i criteri che hanno determinato la loro scelta.

Storia a parte quella di Di Vincenzo:

oggi gli chiediamo ovviamente di sospendere quell’incarico sospetto, alla luce delle intercettazioni telefoniche, e di aprire una doverosa indagine interna, consentendoci anche di ascoltare in aula il Dirigente Rossi per sapere direttamente dalla sua voce come ha individuato l’architetto Giancarlo Di Vincenzo, perché ha firmato la determina di affidamento dell’incarico il 17 ottobre 2016 se già si sapeva della sua assegnazione l’8 settembre 2016, chi ricoprirà l’incarico di Direzione lavori e responsabile sicurezza dei lavori del rione San Giuseppe, se l’architetto Di Vincenzo ricopre a oggi altri incarichi per il Comune di Pescara e se lui, l’ingegner Rossi, ha veramente ricevuto telefonate di raccomandazione o di pressione da un Dirigente regionale, quando le ha ricevute e se ha provveduto a inoltrare formale denuncia”.

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