PESCARA- Pescara non ha nessuna intenzione di abbandonare il suo impegno preso con l’ Africa! E’ netta e chiara la posizione a riguardo del sindaco Luigi Albore Mascia che insieme a Gianni Melilla, Presidente dell’Istituto per la Cooperazione Internazionale hanno ufficializzato i sette progetti finanziati per il 2012 e mostrato quelli già realizzati nella missione in Kenya dello scorso settembre.
Africa chiama e Pescara continuerà a rispondere finanziando progetti di Cooperazione internazionale sostenibili e concreti: lo abbiamo sempre detto, già all’indomani del nostro insediamento, raccogliendo e portando avanti l’eredità ricevuta dall’amico Gianni Melilla, oggi Presidente dell’Istituto per la Cooperazione, in qualità di Presidente del Consiglio comunale. E lo abbiamo dimostrato concretamente confermando ogni anno il fondo di circa 58mila euro teso a finanziare circa 7 progetti, con somme che in Italia possono sembrare certamente irrisorie, ma che, in paesi in cui non c’è nulla, consentono di fare grandi cose, come costruire ospedali, orfanotrofi, pozzi e scuole.
Anche per il 2012 proseguirà tale opera con il finanziamento erogato a 7 nuovi progetti presentati, tra gli altri, dalla Caritas, per esportare il modello del microcredito, e dalla Novissi per completare l’Orfanotrofio Pescara in Togo.
così si è espresso il primo cittadino di Pescara, volendo confermare la personale vicinanza al progetto attraverso la partecipazione alle missioni organizzate dal Presidente Melilla ogni settembre con l’obiettivo di inaugurare quelle opere che Pescara contribuisce a realizzare e così facendo anche verificando l’operato delle Organizzazioni non Governative che di volta in volta chiedono aiuto:
Garantisco che, al di là delle ironie, ogni viaggio si è trasformato in una vera avventura perché assicuro che non siamo mai andati in alberghi, o sulle spiagge, non viviamo l’Africa turistica, ma le nostre missioni si svolgono nei villaggi più interni, tra le suore che spesso gestiscono tali strutture, senz’acqua corrente, senza energia elettrica, dormendo a terra o all’interno di case di fango, spesso con appena un asciugamano per coperta. Dunque viviamo in condizioni di assoluto disagio che però non ci hanno fatto demordere, perché poi ci sono tante cose che ci hanno rincuorato, come il sorriso dei bambini o la gratitudine che leggiamo negli occhi dei più anziani solo per aver dato loro la possibilità di curarsi un raffreddore o di potersi vaccinare.
L’ occasione è stata utile anche per verificare il funzionamento delle tante opere realizzate nell’area negli ultimi anni con i fondi della Cooperazione internazionale e per la posa della prima pietra della struttura che ospiterà, sempre a Caghoca, gli infermieri operanti nel dispensario.a scuola Pescara 2 nel villaggio di Bujumbura; nel settembre 2010 in Togo è stato aperto un orfanotrofio per bambini; nel settembre 2011, sono stati otto giorni in Kenya, tra i villaggi più poveri per inaugurare un dispensario, ossia un poliambulatorio per consentire le vaccinazioni e le visite sanitarie dei cittadini di Caghoca e della città di Embu, a 150 chilometri da Nairobi, alle pendici del monte Kenya, dispensario realizzato da Missione Possibile, l’associazione dell’amico Pino D’Atri, con il contributo di 12mila euro erogato dalla nostra città.
Siamo partiti il 15 settembre diretti in uno dei paesi più poveri, e anche difficili, del mondo, il Kenya, e ovviamente non siamo andati nella parte affascinante dei Villaggi turistici di Malindi, ma nel paese vero, dove la povertà, la fame e la malattia sono purtroppo realtà concrete, tangibili e ben evidenti. Ad accompagnarci è stato l’amico Pino D’Atri, dell’Organizzazione non governativa ‘Missione Possibile’ che da anni è impegnata in Africa, tra Nairobi e i villaggi circostanti, per la costruzione di ospedali, scuole, orfanotrofi e nello specifico insieme abbiamo inaugurato il Dispensario ‘Città di Pescara’ costruito nella cittadina di Caghoca nella provincia di Embu.
continua il suo racconto Mascia illustrando come anche in quel caso, com’era accaduto negli anni precedenti, tutte le difficoltà sono state superate leggendo la felicità negli occhi dei bambini, delle mamme, degli anziani del villaggio.
Il dispensario-poliambulatorio sanitario aperto è oggi un centro medico per le vaccinazioni, per le visite mediche, dunque un poliambulatorio a tutti gli effetti con posti letto. Siamo arrivati a Nairobi il 15 settembre, dove siamo stati ospiti delle Suore Dimesse Sister e venerdì 16 settembre abbiamo avuto l’incontro con l’ambasciatrice italiana a Nairobi, un momento istituzionale importante che abbiamo voluto con forza per testimoniare la nostra vicinanza al paese. Nel pomeriggio ci siamo trasferiti a Embu e il 17 settembre abbiamo tagliato il nastro e aperto il dispensario che è stato chiamato ‘Città di Pescara’, dunque a testimoniare il nostro impegno e la nostra presenza, e lì siamo stati ospiti delle Suore delle Piccole Ancelle con Padre Camau che merita una menzione speciale per il suo incredibile carisma. Tra l’altro l’impegno dell’associazione Missione possibile è ora teso alla costruzione di alloggi per gli infermieri e gli operatori sanitari che lavoreranno nel dispensario, alloggi che dovranno sorgere accanto alla struttura. Nell’occasione abbiamo anche intitolato un’aula scolastica a ‘Paolo Melatti’, un amico di Missione Possibile scomparso, e abbiamo inaugurato una seconda aula scolastica realizzata con i fondi raccolti dall’Associazione Asd Runners Pescara.
La missione non si è conclusa con il taglio del nastro, bensì dal 18 settembre, su espressa volontà dell’associazione Missione Possibile, è stato inaugurato e visitato altre strutture che la stessa Associazione ha aiutato a costruire tutt’attorno a Embu, ossia hanno controllato che quanto realizzato funzionasse, dunque che le scuole continuassero a svolgere la propria funzione di preparazione dei ragazzi, o gli orfanotrofi a garantire la tutela dei bambini ospiti, bambini che vanno in scuole senza pavimento, dove ci sono agenti batterici e insetti che si infilano tra i piedi, procurando lesioni che possono determinare anche l’amputazione delle falangi.
Ora siamo pronti ad andare avanti con nuovi progetti lo scorso luglio la Commissione preposta all’esame delle proposte si è riunita. Sette, ancora una volta, i progetti che andremo a finanziare.
ha anticipato il sindaco Albore Mascia . I progetti approvati sono dell’Associazione Cuore Caritas, che non ha avuto aiuti nel 2010, che ha avuto il punteggio di 62,34 su 100 e che riceverà un contributo pari a 7mila 480,8 euro per la realizzazione in Tanzania del progetto sul microcredito, ossia prestiti destinate alle ragazze per avviare attività lavorative che poi andranno restituiti per rendere quelle somme fruibili ad altre giovani; l’Associazione ‘Aiutiamoli a Vivere’ ha avuto un punteggio pari a 37,98 su 100, ha avuto un finanziamento anche nel 2010, e per il 2011riceverà un fondo pari a 4mila 557,6 euro per un progetto che si svolgerà in Rwanda; l’Associazione ‘Missione Possibile’ ha ricevuto un punteggio di 83,34 su 100, non ha beneficiato di contributi nel 2010, e per il 2011 avrà una somma di 10mila euro per un progetto da realizzare ancora in Kenya, ma al confine con la Somalia, per il recupero dei ragazzi di strada; l’Associazione Italo-Makhebrina ha ricevuto un punteggio di 69,30 su 100, non ha avuto finanziamenti nel 2010, e ora avrà un fondo di 8mila 136 euro per un progetto sanitario di lotta al diabete che si svolgerà in un villaggio del Marocco, a 170 chilometri da Casablanca, con la formazione di personale ospedaliero; l’Associazione Novissi ha avuto il punteggio di 35,66 su 100, ha avuto finanziamenti anche nel 2010, le verranno ora assegnati 4mila 279,2 euro per il completamento dell’orfanotrofio Pescara in Togo; l’Associazione Co.E.Ve.Ma. ha avuto un punteggio di 68,67 su 100, non ha ricevuto fondi nel 2010, e le sono stati assegnati 8mila 240,4 euro per un progetto di microcredito in Etiopia, nella città di Macallè, a 50 famiglie in cui non c’è la figura paterna, per garantire la formazione al reddito di donne capofamiglia; infine ultimo progetto finanziato è della Fondazione Caritas, con punteggio 68,10 su 100 e niente fondi nel 2010, alla quale andranno 8mila 172 euro per un secondo progetto in Tanzania.
Come ha ricordato Melilla:
I progetti sono stati scelti sulla base di un avviso pubblico per garantire la massima trasparenza con l’obiettivo di promuovere l’educazione alla solidarietà in luoghi del mondo in cui c’è la povertà assoluta, ossia dove esseri umani non hanno neanche da mangiare.
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