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Pescara, agevolazioni Tarsu

da Donatella Di Biase

PESCARA – Il Regolamento della Tarsu , che andrà all’esame del Consiglio comunale di Pescara il prossimo 14 marzo , prevede nuove misure che entreranno subito in vigore per dare un sostegno concreto a coloro che vivono un momento di difficoltà. Si tratta di riduzioni del 50 per cento della Tassa sui rifiuti solidi urbani per i primi tre anni di attività per coloro che aprono una nuova partita Iva, dunque che avviano una nuova impresa, e per quei lavoratori che, colpiti dalla crisi del momento, si ritrovano in cassa integrazione, mobilità o disoccupazione. L’assessore ai Tributi Massimo Filippello , nel corso della conferenza stampa convocata ieri , ha illustrato tali agevolazioni . Presente anche il dirigente del settore Marco Scorrano.

Ha detto l’assessore:

nel Regolamento  è ovviamente previsto un sistema di tassazione differenziato sia per le utenze domestiche che per le attività economiche che vengono classificate per classi omogenee, individuate sulla base della capacità di produrre rifiuti. Dopo alcuni mesi di approfondimento, anche in vista dell’introduzione del Federalismo municipale, abbiamo redatto il nuovo Regolamento in cui, per la prima volta, abbiamo introdotto agevolazioni concrete rivolte sia alle nuove imprese che ai nuclei familiari, a dimostrazione della volontà dell’amministrazione di sostenere e ascoltare i cittadini.

Innanzitutto abbiamo previsto agevolazioni per chi decide di aprire una nuova Partita Iva, introducendo una riduzione della tassa del 50 per cento per i primi tre anni di attività. Ovviamente intendiamo una ‘vera’ nuova attività, infatti tali agevolazioni non si applicano a coloro che cessano l’attività e ne intraprendono un’altra entro sei mesi, nonché a coloro che intraprendono un’attività che costituisce una mera prosecuzione di quella precedente, né per le imprese ‘apri e chiudi’, né tantomeno in caso di ingressi di nuovi soci né di passaggi da padre a figlio. L’obiettivo è incentivare la nuova impresa, dare una mano a chi intende ‘inventarsi’ una professione. Poi, per favorire la ripresa economica del territorio, abbiamo previsto agevolazioni per i dipendenti in situazione di disagio lavorativo, introducendo una riduzione del 50 per cento della tassa per gli effettivi mesi in cui perdura la situazione di disagio stesso. Tale agevolazione sarà riservata ai nuclei familiari la cui unica fonte di reddito è la cassa integrazione guadagni, l’indennità di mobilità o quella di disoccupazione.

Ha precisato il dirigente Scorrano:

per poter beneficiare di tali agevolazioni  innanzitutto gli utenti dovranno comunque attendere l’approvazione della delibera da parte del Consiglio comunale. Subito dopo l’entrata in vigore dei dispositivi, garantiremo la semplificazione degli atti amministrativi, in sostanza cercheremo di richiedere il minor numero possibile di documenti. Alle nuove imprese in sostanza chiederemo solo il certificato di attribuzione della Partita Iva oltre all’istanza prestampata che sarà reperibile anche sul sito internet del Comune. Saranno poi i nostri uffici a effettuare le opportune verifiche grazie a una convenzione stipulata con la Camera di Commercio che ci permetterà di accedere alla sua banca dati.

Ai singoli cittadini in condizioni di disagio lavorativo chiederemo invece di presentare solo una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio oltre all’istanza su modello prestampato del Comune. Per le imprese l’istanza va presentata una sola volta entro il 31 dicembre dell’anno in cui è avvenuta l’apertura della Partita Iva e sarà poi il Settore Tributi ad applicare automaticamente la riduzione per i primi tre anni di attività; per i cittadini in mobilità, in disoccupazione o cassa integrazione la richiesta dovrà invece essere presentata entro il 31 dicembre di ogni anno, e anche in questo caso sarà poi il Settore Tributi a svolgere i necessari riscontri.

E novità sono state inserite anche per la riscossione della Tassa giornaliera per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, quella che dal 1995, anno di introduzione dell’imposta, viene pagata da chiunque occupi o detenga in modo temporaneo locali o aree pubbliche ad esempio gli operatori mercatali o per i cantieri temporanei . In seguito a una sentenza della Corte di Cassazione Sezione Tributaria del 2010 si è stabilito che il contribuente deve pagare la tassa solo ed esclusivamente per i giorni in cui effettivamente occupa il suolo pubblico, ossia lavora e produce rifiuti, previa autorizzazione. Per agevolare gli utenti è stato stabilito di  far pagare la tassa contestualmente al versamento del Canone di occupazione del suolo pubblico.

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