Diretto e interpretato da Milo Vallone,il video del cine-spettacolo sarà proiettato da oggi a sabato in occasione della ricorrenza della nascita di Gabriele D’Annunzio,all’interno dell’undicesima edizione della Rassegna “IncontrARTI”
PESCARA – Il 12, 13 e 14 Marzo 2015 , alle ore 21.00, al Cantiere Teatrale, con il sostegno della Fondazione PescarAbruzzo, si terrà la proiezione del video del cine-spettacolo di Milo Vallone,
dal titolo “Il Sogno di Cabiria”, che debuttò nella sua formula live, il 15 Agosto 2013, nella splendida cornice del Convento Cinquecentesco di Spoltore all’interno dello “Spoltore Ensemble”.
Lo spettacolo è sia un omaggio a Gabriele D’Annunzio nella ricorrenza dell’anniversario dalla sua nascita, autore delle didascalie di “Cabiria” primo kolossal cinematografico mondiale, nonché un omaggio alla stessa celebre pellicola del cinema muto, diretta da Giovanni Pastrone, a cento anni dalla sua distribuzione.
Lo spettacolo segue il percorso del Progetto “CineProsa”, ideato dallo stesso Vallone, interfacciando ancora una volta i linguaggi del cinema e del teatro dando vita così ad un nuovo cine-spettacolo.
Ingresso 3,00 euro.
Il Sogno di Cabiria
di Milo Vallone
Il progetto.
Lo spettacolo è sia un omaggio a Gabriele D’Annunzio, della ricorrenza della sua nascita (12 Marzo 1963), autore delle didascalie di “Cabiria” primo kolossal cinematografico mondiale, nonché un omaggio alla stessa celebre pellicola del cinema muto, diretta da Giovanni Pastrone nell’anno del suo centenario, visto che proprio tra il 1914 e il 1915 veniva ideata, realizzata e distribuita.
Da qui le vicende (dello spettacolo e del film) si intrecceranno e sovrapporranno, con l’aiuto anche di tecniche visive e multimediali che seguono il percorso di sperimentazione e ricerca denominato “CineProsa”, che vede come ideatore lo stesso Vallone e che si struttura in un continuo dialogo tra i linguaggi cinematografici e teatrali.
Scritto, diretto e interpretato da Milo Vallone, con la Compagnia della Memoria.
La trama.
La vicenda è incentrata sulla figura di Romeo De Nardis, regista di una Compagnia teatrale che pensa e progetta di allestire una messa in scena per il teatro del celebre Kolossal del cinema muto “Cabiria”, che gli appare persino in sogno. Ma il progetto, mosso inizialmente da una sincera urgenza artistica si sta pian piano trasformando in un’ossessione che fa perdere al regista sia il senso di questa operazione che lo scopo.
Alla domanda “Che senso ha fare Cabiria oggi a teatro?”, il protagonista non riesce mai a trovare una risposta. Si è smarrito. Nella strada che spera lo porti verso la realizzazione del suo obiettivo, si è perduto; imprigionandosi in un’ostinazione dai contorni ossessivi che lo allontana sempre più da una sincera spinta vocazionale necessaria per il suo ambizioso progetto.
Una serie di confronti e di suggestioni, non da ultimo l’intervento del suo amico e aiuto regista Paolo, gli daranno la possibilità di correggere la “messa a fuoco” sul suo vero obiettivo e riusciranno a riportare al centro della sua azione, la necessaria sincerità che, impantanato nella sua ossessione, stava smarrendo.
Note dell’autore.
“Il Sogno di Cabiria” è la storia di una riscossa.
E’ il desiderio di un uomo di trovare una strada da percorrere, che sia sua. Una strada libera da mode, tendenze e condizionamenti, e che lo porti, alla fine del travaglio, verso se stesso.
Il protagonista della vicenda è un regista ma potrebbe essere davvero chiunque abbia un sogno. Una passione, un desiderio, una missione.
Potrebbe essere un professore, una madre, un innamorato.
“Il Sogno di Cabiria” (ma pensando alla passione che animò Pastrone per realizzare il suo rivoluzionario film, potremmo dire anche: la lezione di “Cabiria”) è sì il desiderio di poter abbracciare una passione, un sogno che sentiamo corrisponderci ma è anche la voglia di imparare a farlo nel modo più corretto, più vero.
Capita spesso, difatti, che l’avversario che maggiormente ci allontana dalle nostre ambizioni risieda nell’ambizione stessa poiché talvolta questa è governata più da una cieca e capricciosa ostinazione dalle ignote e smarrite origini che non dal desiderio sano di ritrovare in questa ambizione un completamento di noi; una forma di salvezza.
Questo è il labirinto nel quale si è perso il nostro protagonista, smarrito nel ginepraio del suo stesso sogno. Ed è così vittima, paradossalmente, di quello stesso desiderio salvifico.
Da un lato c’è la sana voglia di un riscatto (al quale De Nardis dà anche un forte valore simbolico) verso se stesso e la società e dall’altro c’è lo smarrimento generato dall’aver confuso la forma del sogno con il significato del sogno stesso.
“Il Sogno di Cabiria” in sostanza, è un cine-spettacolo incentrato sull’importanza di avere un sogno nella vita ma forse e soprattutto, sulla bellezza di saperlo interpretare.
Milo Vallone
Il Sogno di Cabiria
di Milo Vallone
Cast:
Milo Vallone
Ezio Budini
Serena Magazzeni
Marica Cotognini
e con
Chiara Di Marco
Pierfrancesco Leone
Angelo Del Romano
Simona Berardocco
Luca Pompei
Nausicaa Pizzi
Ruggero Formoso
Rocco Albano
Fabrizio Eleuterio
Cecilia Prosperi
Silvia Palma
Mauro Mancinelli
Guido Morelli
Palmiro Console
Ettore Ghetti
Regia di Milo Vallone
Troupe:
Guido Morelli – Aiuto Regista
Serena Magazzeni – assistente alla regia
Simone Buzzelli – direttore della fotografia
Marco D’Andragora – operatore
Fabio Gatto – scenografia e illuminazione
Enzo Rabottini – Responsabile della riprese
Marco D’Onofrio – fonico di presa diretta
Luna D’Ambrosio – segreteria organizzativa
Ombre Vive – Costumi
Spoltore Ensemble – produzione
Centro Culturale LA TRAMA – organizzazione e produzione
TAM TAM Communications – promozione
Musiche composte ed eseguite dal vivo da Federico Galli