Pescara, al Teatro Massimo la Messa da Requiem di Mozart

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La  46ª Stagione Concertistica 2011/2012 della Società del Teatro e della Musica  chiude con una delle pagine più intense e potenti della letteratura musicale di tutti i tempi la Messa da Requiem in re min. K 626 per soli, coro e orchestra, di Wolfgang Amadeus Mozart

PESCARA –  Domani, 30  Marzo, alle ore 21.00, nel Teatro Massimo di Pescara si terrà il Concerto Messa da Requiem in re min. K 626 per soli, coro e orchestra, di Wolfgang Amadeus Mozart . La  46ª Stagione Concertistica 2011/2012 della Società del Teatro e della Musica  chiude con una delle pagine più intense e potenti della letteratura musicale di tutti i tempi che riesce a smuovere le persone; un capolavoro di musica classica  che induce  ad una riflessione sul senso della vita, perché è impossibile ascoltare quest’opera senza essere emotivamente  coinvolti dalle parole e dalla musica.

Ogni esecuzione è un’esperienza di grande coralità, di un grande insieme che si esprime su testo e musica di altissimo livello. È un’opera sulla morte, realizzata da un uomo che si avvicina alla morte e da essa traspare un profondo atto di fiducia nei confronti di un divino che, dopo aver giudicato l’uomo, non gli nega il perdono. È opera nella quale si compie tutta l’humanitas mozartiana, intesa come attenzione all’altro e aspirazione ad una fratellanza universale che renda l’uomo capace di “compassione”, di “sentire con” gli altri e di condividerne la gioia o la sofferenza, raccolta e trasfigurata nelle pagine della partitura.

Il Requiem di Mozart è così ordinato: Introitus (cioè introduzione) costituito dall’invocazione all’eterno riposo contenuta nel Requiem aeternam e seguito dall’invocazione al Cristo salvalore nel Kyrie eleison. Segue la sezione della Sequentia composta da alcuni brani. Il primo è il Dies irae, in cui si descrive il cataclisma del giudizio universale e la fine del mondo. Poi, nel Tuba Mirum è cantato come, al suono della tromba, i morti si risveglieranno. Segue l’apparizione di Cristo giudicante nel Rex Tremendae e la rievocazione salvifica del calvario nel brano successivo, il Recordare. L’attuazione del giudizio divino avviene nel Confutatis, nel quale si dipinge il momento in cui i dannati saranno puniti e i beati saranno salvati. Il Lacrimosa è un’addolorata riflessione sul dramma del giudizio finale e un’ulteriore sottolineatura del ruolo centrale di Cristo come figura salvifica, elemento che caratterizza anche la successiva sezione dell’Offertorium costituita dal Domine Jesu Christe, appassionata richiesta di salvezza, e dal seguente Hostias, in cui si invita il peccatore alla preghiera. Segue il Sanctus, evocazione della grandezza di Dio che termina con il canto dell’Osanna, e il Bendictus, ulteriore omaggio alla figura di Cristo, chiuso ancora dall’Osanna. Nell’Agnus Dei il figlio di Dio compare come agnello sacrificale che dona pace e salvezza. Segue poi la sezione finale della Communio, aperta e chiusa dal Lux aeterna in cui si invoca per i beati la luce eterna della salvazione e si canta la gioia dell’assunzione tra i santi.

L’ esecuzione  del Requiem di Mozart è affidata al seguente organico coristico e orchestrale:

Solisti vincitori del Concorso Internazionale di Canto “Maria Caniglia”

Pervin Chakar, soprano – Annunziata Vestri, mezzo

Luciano Ganci, tenore – Gianluca Lentini, basso

Coro Polifonico di Pescara

Coro Polifonico Histonium

Maestri preparatori: Nicola Russo e Luigi Di Tullio

Orchestra, Benedetto Marcello

Antonella De Angelis, direttore.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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