Le novità presentate ieri in conferenza dal presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli, dalla presidente della Settembrata Gabriella Serafini, dai rappresentanti dei cori finalisti, e della commissione giudicatrice, i maestri Francesco Paolo Santacroce e Di Sante.
“La settembrata tocca il limite dei 60 anni – dice la presidente Gabriella Serafini – per tutto questo tempo non solo canta la tradizione, ma raccoglie intellettuali che credono nella radice della cultura abruzzese. Ci sono scrittori, musicisti, letterati e tutto quello che la cultura può esprimere in meglio. Noi quest’anno abbiamo una giuria che racconta e rappresenta tutto il territorio e esprime la passione. La Settembrata è itinerante, raggiungiamo tutti i paesi d’Abruzzo, almeno uno per provincia. Siamo andati per i territori con 15 cori e 15 canzoni nuove selezionate. Di questi 15 ora solo 5 sono in finale e delle canzoni finaliste 3 sono arrivate a cui si aggiungono altre 2 con menzioni speciali. La finalissima decreterà la vittoria del coro che eseguirà il programma a libera scelta. Lo scopo essenziale, al di là dei numeri, delle persone e dei chilometri fatti è di rinnovare il parco delle canzoni abruzzesi. Io ringrazio i professori e gli esperti che ci hanno accompagnato e i poeti che hanno contribuito perché anche questa edizione arrivi a qualità eccelse e lasci un segno. La serata inizierà alle 19 con l’anteprima del gruppo folkloristico Di Pasquale che aprirà con canzoni e danze, ma durante la serata parleremo anche dell’importanza dell’abbigliamento e dei costumi”.
“La Settembrata si conferma uno scrigno di memorie e tradizione – così il presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli – e si prepara a vivere la vigilia di un compleanno importante che l’anno venturo celebreremo in grande stile. Riteniamo rilevantissimo il ruolo che l’associazione svolge nel tramandare la cultura della città e della nostra regione, ringraziamo tutti coloro che fanno da motore a questo eccezionale evento che aggrega e intrattiene, curando la tradizione con passione, competenza e dedizione e ci auguriamo che possa divenire importante anche per i giovani, perché comprendano il valore delle radici dalle quali sono cresciuti . Un evento cresciuto in una parte storica della nostra città qual è quella dei Colli che si preparano a rifare da cornice a questa nuova edizione”.
“Sono 5 i cori finalisti: il coro di Rocca di Cambio, Coro e voci delle Ville di Ortona, Coro Sirente di Castelvecchio Subequo, Coro San Leonardo di Ortona, Coro Morrodarte di Morro d’Oro – dice il maestro Francesco Paolo Santacroce, parte della giuria – Tre, invece, le canzoni finaliste: Quanda lu marinare, di De Luca-Costantini; L’Aquila de na’ote, di Crudele-Coccione; Ddu nelle d’ore, di Lupi-Lupi. Due le mozioni speciali: una alla canzone Se tu t’afficce, di D’Arcangelo-Montanaro e l’altra alla canzone Gni nu harzille, di Recchia-Di Pasquale. E’ importante il percorso che la Settembrata propone, un percorso democratico, perché tanti hanno composto musica e parole, anche distaccandosi dalla tradizione, dal carattere abruzzese. E questo ha alimentato un dibattito fra addetti ai lavori, proprio perché la tradizione di cui l’evento è custode, fosse tramandata in modo scrupoloso. Le canzoni abruzzesi vanno salvate. C’è la volontà di aggregare tutta la musica ed è importante conservare il sapore genuino dell’Abruzzo, questa è la strada da percorrere e dobbiamo agevolare la crescita della nostra tradizione”.
“Ho avuto con gli anni la possibilità di approfondire il tema della composizione – conclude il maestro Paolo Crisante – Insieme alla Settembrata stiamo organizzando un convegno che sarà affiancato da tutta una serie di interventi di Comuni e scuole per far conoscere ai giovani il nostro substrato culturale e il nostro patrimonio che ci arriva dai nonni e dalla cultura del canto abruzzese. Il nostro canto ha ritmo, carattere, ha un argomento che ci caratterizza, insieme alla modalità con cui si scrive la canzone che si basa su due voci, una maschile e una femminile, voci, quelle abruzzesi che procedono per seste secondo la propria capacità timbrica e ricchezza armonica che ci accompagna da sempre. Tutto questo è tradizione, elaborare le basi della tradizione è procedere su binari diversi. Il criterio della commissione che giudicherà è di massimo rigore e rispetto della canzone abruzzese perché possa parlare al meglio di noi. E per questo, così come avremo un coro di giovani studenti, quello del Comprensivo Pascoli di Giulianova che per un anno hanno studiato le canzoni di tradizione, uno dei cori finalisti, quello di Rocca di Cambio, rappresenterà l’Abruzzo allo Spoleto Art Festival, il 23 settembre”.
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