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Pescara, Albore Mascia su scomparsa del giornalista Tonino Anzini

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PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia subito dopo aver appreso la notizia della morte improvvisa del giornalista Tonino Anzini avvenuta questa mattina ha dichiarato:

Oggi ho perso un amico, un consigliere, un attento osservatore, spesso critico sagace, che ben conoscendo i meccanismi dei nostri tempi e anche della politica, sapeva dare ottimi suggerimenti, sempre discreto, rimanendo nell’ombra, paradossalmente dietro i riflettori nonostante una vita trascorsa davanti alle telecamere. Con la scomparsa di Tonino Anzini ho perso quasi un secondo padre. Con lui se ne va un pezzo della mia gioventù, cominciata in un’emittente televisiva locale, seguendo i suoi preziosi insegnamenti da giornalista consumato. Mi stringo alla sua famiglia, alla moglie, al figlio Antonangelo, in un ultimo abbraccio a un uomo indimenticabile”
“Sapevo che non stava bene – ha detto il sindaco Albore Mascia -, dopo i problemi avuti circa un anno fa, che gli hanno impedito di uscire di casa, avevo sue notizie dal figlio, visto che Tonino aveva problemi nel dialogo. Ma so che ha continuato a seguire le mie attività con il suo occhio e spirito sempre critico, come solo un padre può esserlo, senza mai giudicare, ma esprimendo ogni emozione solo attraverso lo sguardo. Ho sempre continuato a sentire nelle mie orecchie i suoi consigli, quei suggerimenti, utili nel lavoro come nella vita, che ha iniziato a darmi oltre vent’anni fa quando, prima di intraprendere la carriera da avvocato, avevo deciso di tentare la strada del giornalismo in un’emittente televisiva locale dove ho avuto la grande fortuna e l’onore di conoscere Tonino, all’epoca già addetto stampa di Poste Italiane. Ricordo i suoi suggerimenti sull’impostazione della voce, l’uso sapiente del microfono, la capacità di mediare con i miei interlocutori, senza alcuna piaggeria, ma comunque con il rispetto distaccato del cronista. Quella del giornalismo era un’arte, un mestiere, una professione, che Tonino aveva nel sangue, una fiammella sempre accesa che gli derivava dal grande amore per la vita, per la sua città, nell’interesse sempre costante per tutto quanto lo circondasse, un interesse che gli dava la dote della duttilità, il potere di adattarsi, sempre e comunque, a ogni situazione. Tonino ha visto i miei primi passi da giornalista, poi ha condiviso la mia scelta di seguire le orme di mio padre nel suo studio legale, ma alla sua persona sono rimasto costantemente legato da un affetto profondo e sincero. Anche nei primi anni della mia consiliatura abbiamo condiviso alcuni suoi progetti editoriali interrotti, purtroppo, solo dalla malattia. Eppure, anche allora, non si è lasciato scoraggiare, ha pensato sino all’ultimo di potercela fare, e io con lui. Oggi la tragica notizia che mai avrei voluto ascoltare. Con Tonino Pescara perde un pezzo della sua storia giornalistica e nei prossimi giorni assumerò contatti con l’Ordine Professionale per concordare un’iniziativa tesa a ricordare l’uomo, il cronista e una persona dal cuore grande che ha amato Pescara al di là di ogni limite”.

 Alla famiglia Anzini  le più sentite condoglianze dalla Redazione de L’Opinionista

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