Sospiri (Forza Italia): “le dimissioni senza ulteriori tentennamenti”M5S:”le dimissioni sono un atto dovuto alla città”
PESCARA – La vicenda dell’emergenza balneazione e dei cartelli fantasma a Pescara continua a far parlare e a confondere sempre più i cittadini perché fin dall’inizio la comunicazione sul tema è stata carente per quanto riguarda i requisiti della chiarezza , trasparenza e alla luce di quello che sta accadendo anche della veridicità .Registriamo gli interventi odierni del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e dei consiglieri comunali del M5S Pescara, di Enrica Sabatini e Domenico Pettinari.
“A questo punto la permanenza del sindaco Alessandrini nella sua carica di primo cittadino è divenuta incompatibile con Pescara. Dopo tutte le bugie sull’emergenza balneazione raccontate per tre mesi ai cittadini di Pescara, alle Istituzioni, dopo i tentativi di confondere le acque, di mascherare la realtà, di nascondere la verità, è arrivata la ciliegina sulla torta, ossia il tentativo di ‘contraffare’ la realtà dei fatti anche dinanzi al Magistrato, sino a essere smascherato non da un moto della coscienza, ma da un’intercettazione telefonica, che praticamente lo ha costretto a rivelare il giochino, ossia che l’ordinanza di divieto di balneazione non è mai stata redatta il primo agosto, come ha sempre sostenuto, ma il 3 agosto ed è stata retrodatata al primo agosto per zittire le polemiche e la politica. Oggi mi chiedo, in tutta franchezza, con quale coraggio il sindaco si sia presentato in aula nel corso della seduta dedicata all’emergenza balneazione per recitare, con superbia e arroganza, la sua requisitoria. Oggi si deve dimettere, senza ulteriori tentennamenti”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.
“Le ultime rivelazioni inerenti l’indagine giudiziaria sull’emergenza balneazione del 28 luglio scorso sono sconcertanti – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -: non bastava lo sversamento di 30milioni di litri di liquami in 17 ore tenuto nascosto ai cittadini che, tra quelle feci, ci hanno nuotato, inconsapevoli, per giorni; non bastavano i 600 litri di Oxystrong, ossia acido peracetico, buttato sempre in mare per ‘disinfettare’ le acque, come se fosse normale consentire alle persone di farsi il bagno nella varechina; non bastava aver nascosto ai cittadini che il nostro mare non era balneabile, anche dopo averne avuto la certezza con i dati dell’Arta alla mano. Tutto questo non bastava, e oggi è arrivata l’ultima menzogna smascherata: il sindaco Alessandrini per tre mesi ha continuato a ripetere di aver redatto il primo agosto l’ordinanza per vietare la balneazione, ma di non averla resa pubblica per aver consapevolmente scelto di non creare allarmismi. Lo ha detto nella sede istituzionale della Commissione di Vigilanza al Comune, lo ha ribadito al cospetto della Commissione regionale Vigilanza rispondendo a una mia domanda precisa. Lo ha lasciato intendere nel corso della seduta consiliare straordinaria sul tema, poche settimane fa, lo ha ripetuto a ogni intervista rilasciata a ogni Organo di informazione, mentre prendeva in giro i pescaresi dicendo che nel mare, tutto sommato, ‘non c’era mica l’ebola’. Ma c’è di peggio perchè nei giorni scorsi ha tentato di spacciare per vera questa bugia anche dinanzi a un magistrato, senza mostrare il benché minimo pudore o remora. Salvo poi essere vergognosamente smascherato da un’intercettazione telefonica, non sappiamo ancora chi fosse a parlare, in cui si diceva tutt’altro, costringendo lo stesso sindaco a fare marcia indietro e dire, per ora, una prima mezza verità: l’ordinanza di divieto di balneazione non è mai stata scritta il primo agosto, ma il 3 agosto, due giorni dopo, ed è stata retrodatata. E quell’ordinanza nulla l’ha scritta non per dovere morale o perché imposto dalla legge, ma solo perché le opposizioni stavano sollevando le prime polemiche e mettendo le pulci nell’orecchio delle forze dell’ordine. Quindi la voce non della coscienza, ma del centro-destra, lo ha costretto a redigere quel documento obbligatorio. Credo che – ha concluso il Capogruppo Sospiri – dinanzi a tale verità le conclusioni di un qualunque sindaco dovrebbero essere inevitabili e scontate: oggi il sindaco Alessandrini ha il dovere, l’obbligo morale, istituzionale, personale, di raccogliere dignitosamente le sue cose, di dimettersi, lasciare il Palazzo comunale, liberando Pescara, e di consentire la nomina di un Commissario che, esattamente come sta accadendo a Roma, traghetterà la città verso nuove elezioni. Credo che tale passo sia ormai ineludibile, perché ormai lo chiede all’unanimità una città che è stata ignobilmente tradita da una compagine di governo che in un anno ha trascinato Pescara verso il baratro del disastro finanziario, del degrado e dell’immobilismo. A questo punto Forza Italia mobiliterà il territorio per chiedere ogni giorno le dimissioni di Alessandrini e della sua giunta”.
Domani il M5S in sit in davanti al Comune con i cittadini. E’ ora di dire basta.
Apprendiamo, dalla stampa, che il Sindaco Alessandrini ha mentito alla sua città.
Lo ha fatto ogni volta che, pur avendone l’occasione, ha deciso consapevolmente di non dire la verità dei fatti: durante la commissione controllo e vigilanza in Comune ed in Regione, durante le decine di interviste rilasciate, durante il consiglio straordinario mentre arringava citando libri e novelle, ogni volta che ha guardato un cittadino negli occhi senza dire di aver retrodatato l’ordinanza. Non ha detto consapevolmente la verità a migliaia di persone di cui ha la responsabilità di tutela della salute, ed a confessarlo, solo oggi, dopo mesi e mesi, è stato proprio lui.
Un uomo di legge, che della legalità avrebbe dovuto fare un capo saldo della propria esistenza, si è macchiato di un atto così grave.
<E’ incredibile come davanti ad un’ammissione di colpevolezza, immediatamente si tenti di sminuire la gravità del proprio operato percorrendo la strada del “falso innocuo”. Siamo sconcertati dal tentativo continuo ed offensivo di prendere in giro questa città. Pescara non può più subire l’incapacità oltre che la mancanza di rispetto di un Sindaco, che anche davanti ad una confessione di un atto così grave, non ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità > . Il commento arriva dai consiglieri comunali del M5S Pescara.
continuano < che ormai i tempi di Alessandrini sono finiti, un fallimento quello del centro sinistra, palesato oggi alla stampa, ma che i cittadini subiscono da tempo. I pescaresi hanno il diritto di dire la propria ed è per questo che il M5S PESCARA domani sarà davanti alle porte del Comune, dalle 11 in poi, per informare i cittadini e per permettere a chiunque di lasciare un messaggio al Sindaco>.
< La magistratura farà il suo corso > spiega Enrica Sabatini capogruppo M5S al Comune di Pescara <ma oltre alla strada giudiziaria, che ormai corre velocemente, c’è anche quella politica che è stata tracciata da persone che hanno nomi e cognomi e le cui responsabilità enormi non possono essere nascoste, né dimenticate. Il Sindaco ha confessato un atto grave, spinto, a suo dire, solo dalla necessità di zittire opposizioni scomode come quella del M5S. Deve dimettersi, non ci sono più scuse, né credibilità e fiducia nella sua persona> incalza la Sabatini <e tutti i consiglieri del centrosinistra che oggi sanno come sono andati i fatti e decidono comunque di non firmare la mozione di sfiducia sono e saranno responsabili di ogni azione e scelta politica che è stata fatta e verrà fatta da un’amministrazione tanto vigliacca, quanto pericolosa.>
<Dalla stampa apprendiamo un dato allarmante> commenta Domenico Pettinari consigliere regionale M5S <Solo dopo aver ascoltato le intercettazioni su La City, il Sindaco Alessandrini, si sarebbe preso un giorno di riflessione e, davanti all’evidenza di tali dichiarazioni, il giorno seguente avrebbe ritrattato la dichiarazione che aveva fornito agli organi investigativi. Allora mi chiedo> continua Pettinari <se non ci fosse stata quella intercettazione su La City partita da un nostro esposto, la sua dichiarazione sarebbe rimasta quella del giorno prima? A questo interrogativo > sostiene Pettinari <tutti i cittadini dovrebbero pretendere una risposta, noi abbiamo la nostra idea, ma ormai parlare di Alessandrini impone già un verbo al passato>.