PESCARA – Riportiamo il comunicato stampa diramato dal Sindaco di Pescara, Marco Alessandrini,relativo alle nuove aliquote delle imposte locali.Gli aumenti vengono motivati dalla necessità di risanamento della situazione finanziaria del Comune,in quanto la nuova Amministrazione avrebbe ereditato spese rinviate, ritardi e mancate decisioni.Recita la nota del sindaco:
“Ci stiamo assumendo responsabilità importanti, Pescara deve essere governata e riportata allo sviluppo che merita. L’obiettivo è risanare subito e avere sicurezza finanziaria per il futuro. Abbiamo in questi mesi trovato e affrontato una situazione drammatica nei conti del Comune, cercando di evitare fino all’ultimo di ricorrere al prospetto che segue.
E’ chiaro che questa manovra, pesantissima per l’Amministrazione e per i cittadini, sarà portata al confronto con le categorie produttive, i sindacati e i cittadini durante incontri che faremo nei prossimi giorni sia a Palazzo di Città che nei quartieri.
Al termine di questo processo sarà il Consiglio Comunale a decidere se Pescara potrà essere salvata dal dissesto sull’orlo di cui è stata portata da chi oggi dice di non avere responsabilità e colpe, al punto da non votare il consuntivo che ha contribuito a provocare tale situazione.
Nei prospetti che seguono c’è la base di partenza per restituire respiro alla città già dal 2015. Dal mese di ottobre, infatti, partiremo subito nell’impostazione del Bilancio di Previsione 2015 con l’obiettivo di portare ad efficienza e a soluzione problematiche complesse che riguardano in particolare: Pescara Parcheggi, la raccolta differenziata, i servizi a domanda individuale, la razionalizzazione dell’utilizzo delle strutture museali, il piano energetico.
Tutto questo lavoro sarà accompagnato dal rilancio del confronto per cercare definizione e soluzioni su: area di risulta, centro commerciale naturale, politiche urbanistiche, portualità e infrastrutture, rilancio dell’attività culturale.
Cosa abbiamo trovato:
1. Una grave difficoltà finanziaria che espone l’Ente ad anticipazioni presso la Tesoreria per oltre 30 milioni di euro;
2. ritardi e rinvii ingiustificati da parte della precedente amministrazione nella gestione delle entrate: non hanno introdotto la Tasi, non hanno chiesto acconti per la Tari
3. L’anno scorso il Bilancio di previsione fu approvato a dicembre 2013 con il trasferimento al 2014 con voci di spesa da coprire
Questo complesso di fattori ha comportato per la prima volta nella storia del Comune di Pescara un parere negativo da parte del Collegio dei Revisori del Rendiconto 2013 approvato dalla maggioranza con grande senso di responsabilità rispetto alla fuga degli artefici del collasso finanziario provocato.
Abbiamo affrontato la stesura del Bilancio 2014 tenendo a mente tre obiettivi politici:
1. Ridurre la spesa in tutti i capitoli in cui era possibile farlo. Questo lavoro ha comportato un risparmio sul fronte della spesa del personale per l’assunzione dei dirigenti, staff del sindaco e direttore generale, pari a 300.000.
2. Bloccare e ridurre tutte le voci di spesa non comprimibili rispetto al 2013 (spese obbligatorie, mensa scolastica, mutui, personale).
3. Rendere il Bilancio sul fronte delle entrate trasparente, leggibile e veritiero sulla base di due considerazioni principali: i richiami continui della Corte dei Conti nel 2012 e 2013 e dei Revisori dei Conti affinché in Bilancio fossero indicate solo entrate certe, visto che in passato non è accaduto. In sostanza non è più possibile incrementare fittiziamente le entrate che non si tradurranno in effettive riscossioni, al fine di evitare la creazione di residui attivi. Problematica, come si è detto, sotto la lente dei due organi di controllo citati.
Questo lavoro, svolto nel corso del mese di agosto, ha fatto emergere:
A) un incremento nella spesa derivante da partite obbligatorie che nel 2013 erano state rinviate pari a oltre 4 milioni di euro.
B) una diminuzione delle entrate per effetto della corrispondenza obbligatoria fra le voci di previsione e di incasso pari a oltre 5 milioni di euro.
La somma delle minori entrate e delle maggiori spese ha determinato un saldo negativo pari a quasi 7 milioni di euro. A questa cifra non è stato impossibile trovare una relativa copertura se non attraverso la rideterminazione dei tributi.
Nel merito delle spese e delle entrate, alla presente si allega un prospetto riepilogativo.
Le imposte.
Per la TARI: il piano industriale di Attiva per il 2014 prevede una riduzione di 400.000 euro derivante da processi di razionalizzazione dell’organizzazione dei lavori. Pertanto i cittadini e le imprese non avranno nessun aumento complessivo, ma una leggera diminuzione. Nei prossimi giorni si procederà a una diversa ripartizione del carico tra famiglie ed imprese che si propone di passare da 50 per le famiglie e 50 delle imprese a 60 per le famiglie e 40 per le imprese.
L’articolazione del carico fra le categorie merceologiche prevista nel rispetto della legge sarà oggetto di confronto con la maggioranza e le associazioni nei prossimi giorni.
Per la TASI: la stessa è stata istituita dal Governo per compensare i mancati trasferimento dallo Stato della vecchia IMU sulla prima casa e si applica su tutto il territorio nazionale, per quanto imposta compensativa che per il Comune di Pescara prevede l’aliquota del 2,5 per 1000 e che porta un gettito di 10.400.000 euro.
Per l’IMU: l’aliquota, già al 10,25 è stata portata a al 10,60 per 1.000 con un maggior gettito di 2.350.000.
Nei prossimi giorni, allegata al Bilancio sarà prodotta la delibera relativa all’aliquota Irpef che passerà dallo 0,49% allo 0,8%, che produrrà un maggior gettito pari a circa 4 milioni di euro.