PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli rende noto che il Comune ha ricevuto una bolletta da 180mila euro relativa all’acqua non potabile usata in un anno per annaffiare aree verdi.
Ci sarebbe un unico contatore comunale per servire lo Stadio ‘Adriatico-Cornacchia’, tutti gli impianti sportivi della zona Porta Nuova, tutto il verde pubblico della zona compresa tra stadio e Riserva dannunziana, e persino utenti privati .
Forza Italia intende andare a fondo su tale questione e lunedì 31 luglio, in Consiglio comunale, presenterà un’interrogazione urgente nella quale chiederà ufficialmente al sindaco Alessandrini di aprire un’indagine interna per accertare la verità dei fatti e di rendere pubbliche le informazioni sino a oggi riservate inerenti la vicenda.
“Da alcuni giorni – ha spiegato il Capogruppo Antonelli – sono in corso lavori di straordinaria manutenzione presso lo Stadio Adriatico Cornacchia, per separare il collegamento della rete idrica di acqua non potabile dell’impianto e delle altre strutture sportive di Pescara sud dall’unico contatore sino a oggi esistente in via Pantini e installato dal Consorzio di Bonifica.
A rendere necessario, ma soprattutto urgente tale intervento, è stato l’arrivo in Comune di una mega-bolletta da 180mila euro per una sola annualità, una cifra chiaramente spropositata visto che l’acqua non potabile normalmente viene usata solo per annaffiare aree verdi o per lavare aree esterne e, inevitabilmente, la somma ha fatto sorgere sospetti sul reale utilizzo dell’acqua.
Decisa la separazione delle utenze, mentre il Servizio Verde è rimasto inspiegabilmente con le mani in mano, il Settore Sport, attingendo ai propri capitoli, ha iniziato l’intervento e durante i lavori sarebbe emerso un quadro sconcertante, ovvero a quel contatore non solo risultano allacciate le utenze comunali dei settori Sport e Verde pubblico, ma addirittura anche utenze private di cittadini residenti nella zona ricompresa tra lo Stadio e la Pineta dannunziana.
l’Amministrazione comunale sarebbe a conoscenza di tale circostanza da circa un anno e sino a oggi non ha fatto nulla per individuare i privati, che a questo punto avrebbero effettuato allacci abusivi al contatore comunale, al fine eventualmente di rivalersi sui consumi.
Peraltro se tale circostanza fosse confermata, sarebbe insopportabile perché quei costi sostenuti automaticamente ricadono sulle tariffe applicate per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali da parte delle società giovanili e dilettantistiche, ovvero quelle che più hanno difficoltà di sopravvivenza, anziché addebitarli in parte sul Verde pubblico e in parte sui cittadini privati, tra i quali, peraltro, sembrerebbe confermata la presenza di noti professionisti pescaresi che, pur vivendo in ville di assoluto prestigio nel cuore della Riserva dannunziana, devono evidentemente versare in condizioni di seria indigenza se si sono visti costretti a ‘sfruttare’ l’allaccio e il contatore del Comune per poter irrigare, forse i propri giardini.
Fatte tali considerazioni, ritenendo assolutamente urgente provvedere in tempi rapidissimi alla separazione delle utenze al fine di non determinare ulteriori e inaccettabili costi a carico delle casse pubbliche, esprimendo il nostro biasimo per il ritardo con cui sta operando il settore Verde pubblico, che ha sostanzialmente scaricato sul Settore Sport il compito di effettuare l’intervento, resta che la vicenda non può finire a tarallucci e vino.
Per questa ragione ho presentato un’interrogazione urgente che lunedì prossimo dovremo discutere in aula, chiedendo al sindaco – ha detto ancora il Capogruppo Antonelli – se i fatti denunciati corrispondano, totalmente o parzialmente, al vero, sia in ordine ai costi sin qui affrontati dall’Ente, sia per quanto attiene alla presenza di forniture a carico di utenze private negli oneri sin qui affrontati dal Comune.
Chiederemo al sindaco Alessandrini se è sua intenzione avviare immediatamente un’attività di indagine tecnico-amministrativa, tesa all’individuazione dei privati che non hanno rimborsato, nel corso degli anni, i costi di acqua a loro carico, costi liquidati erroneamente dal Comune, e tale indagine sarebbe necessaria per avviare, ove possibile, le pratiche per il recupero delle somme;
per garantire l’indispensabile trasparenza sulla vicenda vergognosa, mettere a disposizione della città tutte le informazioni che emergeranno dall’attività di indagine, fornendo i nominativi dei privati e le somme non versate dagli stessi”.
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