PESCARA – Campionato dei biancoazzurri vicino ad una svolta? La gara casalinga contro il Parma ha molti motivi per esserlo. Nell’insolito orario delle 12.15 i ragazzi di Stroppa dovranno ancora una volta dimostrare che quello che di positivo si è potuto cogliere nelle precedenti gare possa trasformarsi in un risultato buono per tutto l’ambiente. Di buono certo a prima vista c’è davvero poco e non a caso questa sfida è vista come il crocevia della panchina di Stroppa che sembrerebbe avere l’ultimatum dopo gli ultimi risultati ottenuti in campionato.
COSA SALVARE? – Mentre la squadra fino al giorno della partita è in ritiro fuori Abruzzo per mantenere alta la concentrazione, tenendo le tensioni dell’ambiente a distanza, partiamo analizzando quello che di buono si è potuto cogliere nelle precedenti gare. L’organizzazione difensiva sembra migliorata, nonostante le palle gol concesse anche ieri a Verona.Solo nel finale e in 10 uomini la squadra ha accusato qualche appannamento , ma c’è da dire che il gol è arrivato solo su rigore, nemmeno poi così trasparente. La dedizione e la voglia di lottare non mancano, così come lo spirito di sacrificio. Lo stesso Stroppa ha più volte ribadito come i suoi ragazzi non si sono risparmiati e che hanno fatto il possibile.
PARMA IN SALUTE MA CON QUALE ASSENZA – La squadra di Donadoni ad oggi sembra una delle compagini più in forma. Anche la gara infrasettimanale con la Roma ha restituito una squadra matura e superiore ad altre in lotta per la salvezza. Un buon potenziale, un gioco che da buoni frutti, ma anche qualche pesante assenza in vista. Partiamo da Amauri che con la Roma ha riportato una botta al viso che gli ha procurato una ferita lacero contusa al labbro superiore. In dubbio la sua presenza che va a sommarsi a quella di Belfodil per squalifica. Previsto un 3-5-2 con la linea difensiva confermata con Zaccardo-Paletta-Lucarelli. A centrocampo Rosi e Gobbi dovrebbero agire esternamente con il greco Ninis (al posto dell’infortunato Galloppa), Valdes e Parolo centrali. In avanti quindi potrebbero giocare Pabon e Biabany, in un ruolo di seconda punta.
COME USCIRNE FUORI? – L’augurio è quello di vedere una squadra più propositiva e coraggiosa. Va bene lottare ….. ma il pubblico biancoazzurro, amante del bel calcio, al di là dei punti in classifica, ora più che mai preziosi, vuole vedere una squadra con un organizzazione di gioco ben definita, che possa avere quell’identità e serenità nella gestione della palla. Certo sarà necessario star vicino alla squadra che ha davvero bisogno di affetto più che di critiche. Il risultato poi al 90′ ci dirà se Stroppa e company hanno superato o meno l’esame e lì ogni osservazione sarà lecità, sempre nel rispetto delle persone che scendono in campo. L’impressione data ad oggi è di non riuscire a trovare una soluzione valida in fase di possesso palla. Che sia l’ora di provare a vedere in campo due punte, invece di tanti solisti che non riforniscono sufficientemente la mal capitata punta di turno? Senza fare voli pindarici , ma con la consapevolezza che il campionato è lungo e che è possibile rialzare la china (diverse squadre in A l’hanno già fatto, ultimo l’esempio del Cagliari).
TOTO-FORMAZIONE – Assolutamente imprevedibile l’11 che vedremo in campo. Che Stroppa voglia adottare l’ennesima rivoluzione? Partendo dal portiere dove Perin sembra confermato, in difesa potrebbe essere confermato lo scacchiere a 4 con Balzano, Romagnoli, Bocchetti e Modesto. Il centrocampo dovrebbe essere composto da Nielsen (se Colucci non recupera), Blasi e Cascione. In avanti Weiss e Quintero a supporto di Abbruscato che potrebbe fare la staffetta con Jonathas. Grosse alternative non ci sembrano attuabili visto che si gioca dopo pochi giorni dal match con il Chievo e visto che la squadra con il centrocampo folto del Parma difficilmente vorrà concedere un uomo in più privandosi di un elemento a favore di un’altra punta.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]