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Alloggi di via Tronto, le dichiarazioni di Blasioli

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“Masci intervenga con l’aiuto della Regione. I fondi ci sono, serve solo evitare un contenzioso che bloccherebbe di nuovo i 64 alloggi”

PESCARA – “Il cosiddetto “Contratto di quartiere”, cioè l’appalto relativo alla realizzazione di due palazzine con 64 appartamenti di edilizia popolare che l’amministrazione di centrosinistra era riuscita a riattivare e a far ripartire, rischia di fermarsi di nuovo e di vanificare tutto il lavoro da noi fatto. Il Comune è oggi alle prese con una probabile risoluzione del contratto, ma faccio appello al Sindaco e alla Regione affinché, pur nel rispetto della piena autonomia dei tecnici, si individui una soluzione che eviti la paralisi”, l’allarme del consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici all’epoca della riattivazione del cantiere.

“Per percorrere tale soluzione – sottolinea Blasioli – i fondi potrebbero essere presi in piccolissima parte dagli 11.500.000 arrivati dal Cipe per le tre palazzine di via Lago di Borgiano. Ricordo che la procedura nasce con un progetto sperimentale di edilizia sovvenzionata nel 2001, incardinato presso il Ministero delle infrastrutture. Comune di Pescara, Ater, Regione Abruzzo e, per l’appunto, Ministero sono i soggetti che diedero vita al Contratto di quartiere 1. L’importo stanziato da questi soggetti è pari a 18.309.853,50 di euro. Nel 2004 venne approvato il progetto definitivo dell’opera; nel 2005 quello esecutivo; nel 2006, invece, la prima gara individuò la società realizzatrice nella Società costruzioni Generali & Appalti Co. G. & AP. S.p.A. di Napoli. Nel 2013 è stata determinata la risoluzione in danno, riconoscendo un importo dei lavori eseguiti in 5.823.335,32 di euro (di cui 5.116.244,11 sull’immobile di via Tronto).

Nel 2016 la R.T.I. “Insight Co. S.r.l (capogruppo), si è occupata della nuova progettazione esecutiva per un importo progettuale di 5.032.790,28 euro. Nel 2017 il Provveditorato alle opere pubbliche per l’Abruzzo e la Sardegna ha approvato il progetto e nel novembre 2018 i lavori sono ripresi e, da quel che vedo, sono oggi già terminati per un buon 50%, tuttavia ci sarebbe ora il rischio di una risoluzione e quindi di un lungo contenzioso tra il Comune e la ditta Consorzio Artek di Roma, derivante da alcune valutazioni progettuali non rispondenti alla sicurezza: per via di alcune strutture in cemento armato delle torri eseguite “fuori piombo” dalla precedente impresa esecutrice; per via delle quote di interpiano che presentano misure diverse per ognuno dei 14 piani dei fabbricati e per via della grandinata del 10 luglio 2019, che ha costretto l’impresa a rieffettuare alcune lavorazioni alle coperture. Tutte queste circostanze hanno determinato un aumento dei costi di lavorazione rispetto alla somma inizialmente stabilita pari a 3.650.000 euro e, di conseguenza, all’interruzione dei lavori.

Questa fin qui la storia. È normale che di queste vicende debbano occuparsi il RUP e la struttura tecnica del Comune e la politica dovrebbe prendere atto di quanto da questi deciso, ma ci troviamo dinanzi alla possibilità di avere a disposizione 64 appartamenti nuovi, dopo lo sfollamento di 82 famiglie di via Lago di Borgiano che aspettano ancora destinazioni definitive e, al netto dell’autonomia decisionale di cui sopra, mi sento di suggerire di utilizzare una piccolissima parte degli 11.500.000. (nell’ordine di 200/300.000,00 euro) ottenuti dal Cipe per la ricostruzione delle palazzine di via Lago di Borgiano per terminare gli alloggi del “Contratto di quartiere” di via Tronto in soli 4/5 mesi di tempo, dando sollievo a 64 nuclei famigliari in cerca di un tetto dopo quello sfollamento.

L’appello è quindi al Comune e alla Regione perché valutino questa ipotesi o altre utili a non interrompere i lavori in via Tronto e percorrano ogni soluzione che eviti un lungo contenzioso e restituisca alla città 64 appartamenti che in questo momento storico sono fondamentali per il diritto alla casa nella nostra città”.

Pubblicato da
Marina Denegri

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