“Dopo gli ultimi episodi di allagamento della città in seguito al maltempo, sembra che l’assessore ai Lavori pubblici abbia espresso il proprio disappunto in quanto, stando agli uffici tecnici, parte della responsabilità di quegli allagamenti era da imputare alla mancata pulizia di tombini e caditoie – ha detto il Capogruppo Antonelli -.
Di conseguenza Attiva avrebbe deciso di far partire una capillare opera di pulizia dei tombini, ma a spese dei cittadini di Pescara. Ovvero: per tale opera occorre un mezzo autospurgo che Attiva non ha nel proprio parco mezzi, e quindi la società, alla data del 13 febbraio, ha chiesto alcuni preventivi ad aziende private, accettando quindi l’affitto di un mezzo alla modica cifra di 100 euro per ogni ora di utilizzo, con una spesa media di 400 euro al giorno, ovvero circa 10mila euro mensili.
Peccato che non si sia capito chi dovrebbe pagare tale somma, ovvero se il Comune o la Attiva che poi farà ricadere la copertura della spesa sulla Tari pagata dai cittadini, il che sarebbe un’ingiustizia. Non solo: francamente non comprendiamo neanche quale sia il senso di tale operazione perché se la pulizia dei tombini rientra tra le attività strategiche di Attiva, allora per la stessa società, che è una Spa, sarebbe molto più conveniente acquistare un mezzo autospurgo o prenderlo in leasing, comunque fare un investimento stabile, anziché prenderlo a noleggio con un costo spaventoso, anche perché tale attività dovrebbe essere costante e continua per essere realmente efficace.
Se invece tale attività non è ritenuta strategica, allora non si comprende perché se ne stia occupando Attiva, anche perché a oggi non abbiamo capito se il problema stia nei tombini o nella rete che è di competenza di Aca non di Attiva, men che meno del Comune di Pescara. Per tale ragione porterò la vicenda all’esame della Commissione Statuto e Affari Generali per capire chi, all’interno di Attiva, ha dato mandato di portare avanti un’operazione scellerata, sotto il profilo amministrativo e operativo, assumendosene anche le responsabilità finanziarie, ossia chi ha deciso materialmente un tale sperpero di denaro pubblico con un’operazione assolutamente antieconomica.
Inoltre vogliamo anche sapere se sono confermate le voci secondo cui dai primi interventi – ha aggiunto il capogruppo Antonelli – sarebbe già emerso che non sono i tombini a essere sporchi, ma è la rete dei sottoservizi, gestita da Aca, a presentare diverse rotture della linea e ostruzioni della stessa, spesso causata anche dalle radici degli alberi, il che renderebbe l’attività in corso ulteriormente inutile e finanziariamente dannosa, visto che c’è ben poco da pulire nelle caditoie. E a questo punto vogliamo capire anche chi coprirà i costi sostenuti sino a oggi”.
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