PESCARA – L’assessore al Personale del Comune di Pescara, Marcello Antonelli, intervenendo sulla polemica innescata dai consiglieri d’opposizione circa l’erogazione delle indennità di posizione relative all’annualità 2008, ha detto che prima di affrontare tematiche di natura prettamente tecnica i consiglieri d’opposizione, a partire da coloro che in passato hanno rivestito la carica di assessore, dovrebbero leggere e approfondire documenti e normative per evitare figuracce: la somma che la giunta comunale di Pescara ha deliberato di assegnare ai dirigenti è un fondo ‘contrattualmente a disposizione dei dirigenti’ come da accordi sindacali. Si tratta peraltro, nel caso specifico, di una somma relativa al 2008, dunque concordata dalla precedente amministrazione di centro-sinistra, che poi non ha liquidato la spesa perché non aveva neanche effettuato le valutazioni degli stessi dirigenti, in attesa da quattro anni di una somma dovuta.
Ha spiegato ancora Antonelli:
prima di parlare, sarebbe stato sufficiente leggere le carte o quantomeno la delibera assolutamente chiarificatoria , una delibera che soprattutto fa emergere la situazione disastrosa ereditata nella gestione del personale. Nel 2008, quando al governo di Pescara c’era il centro-sinistra, il Nucleo di Valutazione del Comune non aveva effettuato, appunto, le valutazioni dei Dirigenti, congelando la liquidazione delle indennità di risultato. Quando ci siamo insediati, abbiamo quantificato la somma dovuta, avviando un dialogo con le sigle sindacali e, considerata ormai l’assenza delle valutazioni e i documenti necessari per procedere alle stesse per l’anno 2008, insieme si è deciso di spostare l’ammontare alla liquidazione delle indennità del 2009. Ma una cosa dev’essere chiara: quelle somme sono fondi contrattualmente a disposizione dei dirigenti come ribadito nel Contratto collettivo nazionale del 23 dicembre 1999, che, al comma 9 dell’articolo 27 recita ‘Le risorse destinate al finanziamento della retribuzione di posizione devono essere integralmente utilizzate. Eventuali risorse che a consuntivo risultassero ancora disponibili sono temporaneamente utilizzate per la retribuzione di risultato relativa al medesimo anno e quindi riassegnate al finanziamento della retribuzione di posizione a decorrere dall’esercizio finanziario successivo’. In altre parole oggi non possiamo prendere quel fondo è destinarlo dove ci pare. Quando sento l’opposizione proporre, facendo solo populismo, che avremmo dovuto togliere quelle somme ai dirigenti per utilizzarle, addirittura, per aiutare i poveri, mi chiedo come sia possibile che degli amministratori, alcuni anche ex assessori, non siano a conoscenza neanche delle norme basilari che regolano i rapporti all’interno della pubblica amministrazione di cui fanno parte.