Home » Pescara » Pescara, aperta la mostra: “In principio fu Basilio”dedicata alla fucina d’arte dei Cascella

Pescara, aperta la mostra: “In principio fu Basilio”dedicata alla fucina d’arte dei Cascella

da Redazione

All’Aurum,fino al 28 febbraio, esposti inediti dei Cascella e  altri artisti

opera Basilio comune Pescara

PESCARA – Si è aperta oggi e andrà avanti fino al 28 febbraio all’Aurum la mostra evento patrocinata dalla presidenza del Consiglio Comunale, In principio fu Basilio, 150 anni di storia dell’arte in una collezione.

La mostra presenta un percorso espositivo straordinario, fatto di opere di Basilio, Michele, Tommaso e Gioacchino Cascella, di Teofilo Patini, di Pasquale e Raffaello Celommi, Francesco Paolo Michetti e Federico Spoltore, capolavori che appartengono ad una ancora più sorprendente collezione privata, frutto di una ricerca quarantennale, così il critico Massimo Pasqualone all’apertura con il presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli.

“Quest’idea nasce da Massimo Pasqualone e ci ha subito rapito – spiega il presidente del Consiglio comunale Antonio Blasioli – non solo perché esporremo molte opere inedite dei Cascella, Basilio e anche Michele, Tommaso, Gioacchino Cascella, ma perché saranno rappresentati anche altri artisti che frequentarono la famiglia e la loro fucina artistica, come Francesco Polo Michetti, Patini, Celommi, Palizzi. Insomma una collezione unica da offrire alla città e anche l’opportunità di far conoscere opere mai viste di suoi illustri concittadini.

Come Presidenza abbiamo dunque pensato che sarebbe stato il modo migliore per festeggiare i 90 anni dell’unificazione di Pescara. Il 2017 sarà un anno costellato da eventi celebrativi di diversa natura: cercheremo di festeggiare questo traguardo attraverso fatti, eventi e personaggi che hanno fatto e fanno bella e grande Pescara. Parleremo di questa mostra anche nelle scuole, in virtù della notorietà e del prestigio che la famiglia Cascella ha rivestito e riveste sia nel mondo dell’arte abruzzese che nel panorama artistico nazionale di ieri e di oggi, perché i ragazzi vadano a vederla e a conoscere anche il museo”.

“Pescara, la città giovane e prolipaesaggio Basiliofica di stimoli culturali non smette di darci sorprese – aggiunge l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – Com’è la scoperta di questa collezione privata di tante opere, tesori che noi abbiamo la possibilità di ammirare e che andrà ad alimentare bellezza nella nostra città.

Un evento che coincide con un periodo di grande fermento sul museo Cascella, struttura che stiamo cercando di mettere in evidenza, perché Pescara la viva di più e la scopra per il suo grandissimo valore e per la sua storia. Niente di meglio che programmare un rilancio nell’anno del 90esimo anniversario dell’unificazione cittadina, perché è bene che si conosca la storia che passa sicuramente dalle generazioni dei Cascella, fino ad oggi a Tommaso e Basilé ed è indispensabile che quello che è stato certamente il cuore artistico della città e suo fulcro culturale, torni a battere”.

“Abbiamo scelto un nome evocativo, “In principio fu Basilio”, perché egli fu l’iniziatore della famiglia artistica dei Cascella ma atraboco Basilionche di un momento nazionale e generale di quegli anni – spiega il curatore Massimo Pasqualone – Ma anche perché questa collezione privata il cui proprietario vuole restare anonimo, è iniziata con le opere di Basilio: 120 opere d’arte tutte inedite.

In mostra ci saranno Basilio, Michele, Tommaso Cascella, Palizzi, Celommi, Patini, Spoltore. Si tratta di studi, bozzetti, chine, una documentazione straordinaria, 150 anni di storia dell’arte che ci fanno iniziare bene questo 2017. Più che riflettere sugli artisti, vorrei riflettere sul senso della collezione che, a partire appunto da Basilio, crea nessi tra i grandi capolavori, come accade in questo caso, dove le opere presentate appartengono ad un innamorato dell’arte, un collezionista, che le condivide, le fa vedere, le mostra, non per vanto o semplice mecenatismo, come la storia del collezionismo insegna dall’antichità ai giorni nostri, ma per desiderio di attenzionare attraverso le proprie emozioni altre emozioni, di suscitare altre emozioni.

Perché la bellezza è anche questo: condivisione e non solitudine o solipsismo. Proporli vuol dire dialogare con loro e farci dialogare il pubblico, perché ognuno sa che l’opera d’arte ha tre elementi essenziali: l’autore, l’opera d’arte, il lettore. La mostra è anche un inizio, non tutte le opere della collezione sono esposte, ce ne sono altre che potranno essere un secondo tempo di un evento davvero unico di condivisione con la città”.