“Nei giorni scorsi Pescara ha vissuto momenti di grande criticità – ha sottolineato il consigliere Di Pasquale – tra carenze idriche prolungate, incendi e black out proseguiti anche per tre giorni di seguito, lasciando intere famiglie senza energia elettrica, necessaria per svolgere le normali attività del nostro quotidiano, ma anche per fronteggiare le continue ondate di caldo magari con l’utilizzo dei condizionatori. Ma parliamo anche di decine e decine di attività commerciali che, ignare dei distacchi elettrici, avevano rifornito frigoriferi e congelatori di merce deperibile che puntualmente hanno dovuto gettare via dopo tre giorni senza energia elettrica, con una perdita economica che nessuno risarcirà loro. E poi ci sono i cittadini speciali, quelli che hanno un bisogno vitale di corrente elettrica in casa per alimentare le apparecchiature elettromedicali che magari garantiscono la loro sopravvivenza e che, in occasione dell’emergenza black out dei giorni scorsi, si sono ritrovati in via Pineta di Roio, a Pescara, anche per ventiquattro ore senza quell’energia elettrica fondamentale per attivare respiratori o macchine per la ventilazione, mettendo a rischio la propria vita.
E poi dopo il danno la beffa: quando l’Enel ha consegnato, dopo dodici ore dalla segnalazione, il gruppo elettrogeno sostitutivo della corrente domiciliare, lo stesso era senza carburante, dunque inutilizzabile. Nel corso della seduta della Commissione, la dirigente Ghia ha ammesso la problematica: nello specifico l’interruzione di corrente elettrica per tre giorni in via Fonte Romana o nel quartiere Gescal è stato determinato da un guasto improvviso e giudicato imprevedibile, aggravato, peraltro, dagli incendi alla pineta che hanno creato danni agli impianti, peraltro anche imponendo l’interruzione volontaria della corrente elettrica da parte di Enel per impedire l’innescarsi di eventuali corto circuiti proprio nella zona dei roghi. Discorso diverso sono invece le interruzioni volontarie della linea per eseguire lavori programmati necessari di manutenzione e che proseguiranno anche nella settimana di Ferragosto, interruzioni che però vengono preallertate e annunciate alla popolazione almeno tre giorni prima con l’affissione di volantini, o con messaggi preregistrati nella segreteria telefonica dell’Enel, oltre che con l’adozione dei protocolli di sicurezza nei confronti degli utenti patologici che comunque sono censiti con la fornitura di gruppi elettrogeni capaci di sopperire all’assenza temporanea programmata di energia elettrica. Resta il problema però dei guasti improvvisi, che si stanno verificando in maniera costante, creando disservizi inaccettabili agli utenti, specie a coloro che hanno un’attività economica.
Non solo: molti balneatori che si sono ritrovati senza energia elettrica in pieno giorno, in piena stagione balneare, dopo aver contattato l’Enel per chiedere spiegazioni, si sarebbero sentiti rispondere che quei black out erano colpa del Comune che non avrebbe autorizzato l’Enel a eseguire lavori di potenziamento della rete, circostanza smentita dal Comune, ma anche dalla dirigente Ghia. A questo punto – ha aggiunto il consigliere Di Pasquale -, fermo restando che continueremo a monitorare in modo stringente la situazione, è evidente che va rafforzato il rapporto tra l’utente e l’Enel, ovvero la società che gestisce il servizio dovrà collaudare una app o comunque un sistema di contatto da attivare nei casi emergenza al fine di raggiungere e informare in tempo quasi reale il maggior numero di cittadini residenti in una determinata zona colpita da un black out prolungato al fine di dare loro un adeguato margine di tempo per organizzarsi e attrezzarsi per fronteggiare l’emergenza. È vero che i guasti improvvisi sulla rete impongono interventi tempestivi e non programmabili, e lo comprendiamo, ma al tempo stesso comunque va garantita l’informazione nei confronti dell’utente che potrà utilizzare il proprio tempo, ad esempio, per ricorrere a situazioni di emergenza come ricorrere a vicini o parenti in altre zone della città per riparare il cibo deperibile o anche per mettere in sicurezza anziani, malati o bambini, ovvero i cittadini in condizioni di maggiore fragilità in luoghi freschi che è fondamentale con il solleone”.
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