PESCARA – E’ stato approvato ieri,con quattro voti a favore e tre astensioni, il bilancio preventivo 2017 della Provincia di Pescara.
I consiglieri di opposizione di centrodestra Vincenzo D’Incecco, Lorenzo Silli, Antonio Zaffiri e Maurizio Giancola, di Forze di Libertà, e il capogruppo di Forza Italia Francesco Maragno hanno sottolineato le assenze dei consiglieri di maggioranza in una seduta che aveva all’ordine del giorno una delibera strategica : l’approvazione del bilancio previsionale 2017.
L’opposizione di centrodestra è rimasta in aula e si è astenuta sul bilancio, evitandone la bocciatura in quanto la mancata approvazione del documento avrebbe determinato il blocco del pagamento degli stipendi ai dipendenti provinciali e dei debiti fuori bilancio.
A questo punto secondo i consiglieri di opposizione il Presidente Di Marco dovrebbe dimettersi.
“Solo oggi, 27 dicembre, il Consiglio provinciale è stato convocato per l’approvazione del bilancio di previsione 2017, che di fatto è divenuto una sorta di consuntivo, ovvero una fotografia delle spese già effettuate dall’Ente nel corso dell’anno – ha spiegato il Capogruppo D’Incecco -, senza dimenticare gli altri atti altrettanto importanti posti all’ordine del giorno, come il rinnovo dell’affidamento a Provincia e Ambiente dei controlli annuali sulle caldaie, alcuni debiti fuori bilancio, e la transazione bonaria tra la Provincia e gli ex dipendenti a tempo determinato per il pagamento delle 10 mensilità, che eviterà alla Provincia stessa di affrontare un lungo e dispendioso contenzioso giudiziario.
Peccato che, una volta in aula, ci siamo ritrovati sugli scranni con appena 4 consiglieri di maggioranza sugli 8 eletti, una cifra irrisoria, impalpabile, inconsistente, che ci fornisce l’esatta misura dello scontro in atto all’interno del Pd, probabilmente a causa delle elezioni politiche ormai imminenti che stanno facendo emergere la guerra in atto tra le varie correnti e fazioni per le candidature.
Chiaramente il comportamento odierno denota un’irresponsabilità di fondo dei consiglieri provinciali eletti che non hanno compreso neanche la rilevanza degli atti posti all’ordine del giorno.
E l’opposizione di centrodestra lo ha detto chiaramente in aula:
da questo momento il Presidente Di Marco non ha più una maggioranza su cui fare affidamento e, a questo punto, ha solo due scelte dinanzi a sé, dimettersi o, in alternativa, concordare con l’opposizione le iniziative da assumere se non vuole andare incontro a sonore bocciature.
Oggi, con grande senso di responsabilità, ci siamo assunti l’onere di non bocciare il bilancio, ma semplicemente di astenerci, non certo perché ne condividiamo le scelte, specchio di una politica nazionale di sinistra che ha deciso di uccidere le Province, per poi lasciarle in piedi ma prive di mezzi, strumenti e risorse.
Piuttosto ci siamo astenuti perché far cadere oggi il bilancio, lungi dal produrre la caduta del Presidente, avrebbe solo impedito il pagamento degli stipendi ai dipendenti provinciali, che non possono pagare i danni procurati da una maggioranza inutile, e avrebbe impedito il pagamento dei debiti fuori bilancio, con enormi problemi per le imprese esterne”.