PESCARA – E’ stato approvato ieri con 18 voti a favore dal Consiglio comunale di Pescara il Piano del Rischio Aeroportuale che ha sancito lo stop alla realizzazione di scuole, attività commerciali, centri di aggregazione o residenziali e obiettivi sensibili nell’area che dall’aeroporto di Pescara, attraversando l’intera via Tiburtina, arriva sino al rilevato ferroviario. Fatti salvi gli insediamenti esistenti, lo strumento urbanistico ha limitato le possibilità di nuove costruzioni in tutta la zona con lo scopo di mitigare gli effetti derivanti da possibili incidenti aerei in fase di decollo o atterraggio dei velivoli, come previsto dalla normativa risalente al 2006. Dopo il via libera del Consiglio,sarà inviato lo strumento all’Enac per il nulla osta finale, quindi per fine estate si tornerà in aula per approvare la relativa variante al Piano regolatore.
La seduta del Consiglio comunale si è aperta con il ritiro della delibera inerente la Riqualificazione del Territorio mediante i programmi complessi dopo che una parte del centro-sinistra ha manifestato la volontà di proseguire con la discussione degli emendamenti per fare ostruzionismo.
Ha detto l’assessore allo Sviluppo del Territorio Marcello Antonelli:
l’amministrazione comunale voleva dotare il governo cittadino di uno strumento di trasparenza e partecipazione democratica, dando al Consiglio stesso il potere di decidere come riqualificare il territorio. Dinanzi a tale opposizione, non ho alcuna difficoltà a ritirare la delibera e a tornare alle vecchie norme: vuol dire che sarà la giunta a recepire gli accordi di programma, ad approvarli, per poi delegare al Consiglio il compito della semplice ratifica.
Subito dopo il Consiglio ha approvato le Procedure e i criteri per l’attuazione dei Piani di zona, ma soprattutto il Piano del rischio aeroportuale.Ha sottolineato Antonelli:
parliamo di uno strumento di pianificazione che ci saremmo risparmiati perché non determina sviluppo in una zona che ha invece bisogno di progettualità, e piuttosto va a impattare in modo negativo sugli scenari produttivi delle attività prossime all’aeroporto. Ho trovato il documento chiuso in un cassetto, abbiamo iniziato a lavorarci due anni fa con la nostra struttura interna, dunque a costo zero per il Comune, uno dei pochi casi in Italia. L’obiettivo del legislatore che anni fa ha previsto la redazione del Piano del Rischio Aeroportuale era quello di limitare la perdita di vite umane in caso di incidenti negli aeroporti in fase di decollo o atterraggio dei velivoli. Il Piano ha dunque introdotto e noi abbiamo recepito, tre zone comprese nell’area di rischio: la Zona di tutela A, la più vicina all’aeroporto dove andrà limitato al massimo il carico antropico. In tale zona, compresa tra l’aeroporto e Villa del Fuoco, non vanno previste nuove edificazioni di tipo residenziale, mentre possono essere previste attività non residenziali con indici di edificabilità bassi, che comportano la permanenza discontinua di un numero limitato di persone.
Nella Zona di tutela B, che comprende il rione Rancitelli e parte di San Donato, possono essere previste una modesta funzione residenziale, con indici di edificabilità bassi e attività non residenziali, con indici di edificabilità medi, che comportano la permanenza di un numero limitato di persone.
Infine la Zona di tutela C, che giunge sino alla linea a est della ferrovia, e dove possono essere previsti un ragionevole incremento della funzione residenziale con indici di edificabilità medi e nuove attività non residenziali. Nelle tre Zone andranno evitati categoricamente insediamenti a elevato sovraffollamento, la costruzione di scuole, ospedali e in genere obiettivi sensibili, e attività che possono creare pericolo d’incendio, esplosione e danno ambientale. Il primo effetto del Piano è stata l’impossibilità di realizzare i nuovi Palazzi della Regione Abruzzo che non potranno più essere localizzati nell’area e li dovremo spostare, ma non per l’altezza, dunque non è un problema di ‘cono d’ombra’, ma perché il Piano ha già fatto scattare le norme di salvaguardia e i nostri uffici non hanno più rilasciato concessioni edilizie .
E l’area sottoposta a una sorta di moratoria e che è oggi stata ricompresa nel Piano di Rischio aeroportuale ricade nella parte sud della città, a destra del fiume, e si estende verso est, per 3mila metri, a partire dalla ‘strip’, ossia da 60 metri oltre il fine pista, sino a lambire via Marconi. E in particolare la Zona C si estende a est e ovest del rilevato ferroviario, definita a ovest dalla Statale 5-via Tiburtina, e a est dalla presenza del centro storico. Nell’insieme le tre zone abbracciano una popolazione residente di circa 9mila 400 unità : i vincoli più restrittivi interesseranno la Zona di tutela A, quella più vicino all’aeroporto. In tale Zona sono consentite solo destinazioni d’uso residenziali e, in caso di riconversione delle attuali attività e strutture oggi esistenti, le destinazioni d’uso consentite sono solo quelle che non determinano un aumento del carico antropico.
In sostanza ci potremo realizzare dei magazzini artigianali e dovremo trovare il modo per incentivare tali attività, sfruttando ad esempio le possibilità della Zona Franca Urbana o, in alternativa, impegnando la stessa amministrazione comunale a predisporre delle forme di sgravi fiscali per le nuove attività, perché la nostra preoccupazione è che con tali vincoli si determini la morte di tale zona, se non useremo un minimo di flessibilità corriamo il rischio di determinare il crollo sociale della zona. Consideriamo che il nostro governo cittadino aveva delle ipotesi progettuali nella zona, come il Programma di recupero dell’ex Cogolo che aveva anche previsto la realizzazione di un Multiplex nella zona che ora non si potrà più fare. Così come nell’area a ridosso del cementificio dovremo rivedere le nostre idee. Anche nella Zona di tutela B sono sostanzialmente mantenute le destinazioni previste negli strumenti urbanistici vigenti e le limitazioni sono legate al mutamento di destinazione d’uso, che non dovranno determinare un aumento del carico antropico, eliminando la previsione di spazi pubblici destinati per l’istruzione o riservate ad attività collettive. Infine la Zona di tutela C, quella più distante dalla pista di decollo, prevede norme meno restrittive e in sostanza è consentita l’attuazione del Piano regolatore vigente con l’eliminazione di previsioni di spazi pubblici destinati all’istruzione, dunque di scuole, o riservati ad attività collettive, nonché quelle per sedi di Enti pubblici locali, regionali, nazionali. Dopo l’adozione odierna del documento, approvato con 18 voti a favore, rimanderemo il faldone all’Enac che dovrà esprimere il parere finale, quindi ce lo restituirà e sulla base del documento finale redigeremo la variante urbanistica al Piano regolatore con l’adeguamento degli indici che dovranno restare bassi, spostando le eventuali volumetrie fuori dalla Zona di tutela C.
Dopo l’approvazione della delibera di rinuncia all’esercizio del diritto di prelazione per il 2011 per il trasferimento della proprietà dei Piani di zona Peep, con 18 voti a favore e 3 astenuti, e dell’integrazione dell’articolo 5 del Regolamento edilizio, con 27 voti a favore, il Consiglio ha rinviato a venerdì prossimo, primo aprile, in seduta ordinaria già convocata per le 9, la discussione della variante alle Norme tecniche di attuazione schede sul patrimonio storico e architettonico del Prg di Pescara e il Regolamento per la gestione dei beni immobili del Comune.
Infine è stata approvata con 22 voti a favore la mozione presentata dal consigliere delegato Armando Foschi per il conferimento di ‘un encomio solenne dell’amministrazione comunale nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, autrice del ritrovamento della Corona della Madonna dei Sette Dolori rubata la sera del 10 novembre 2009 e ritrovata dopo pochi giorni dai militari grazie alle fortissime pressioni esercitate e all’impegno profuso. L’amministrazione comunale si farà dunque interprete dei sentimenti di gratitudine rivolgendo il proprio plauso ai Carabinieri del Comando Provincia di Pescara che con il proprio impegno quotidiano rendono un prezioso servizio alla città tutta.
Approvato con 16 voti a favore anche l’ordine del giorno urgente presentato dai consiglieri Massimiliano Pignoli e Nico Lerri (Lista Teodoro) contro i tagli annunciati sulle linee del trasporto pubblico locale. Nel documento i due consiglieri hanno impegnato ‘sindaco e giunta ad adottare, secondo le rispettive competenze, gli opportuni provvedimenti amministrativi affinchè venga sospeso il provvedimento rivalutando con i vertici della Gtm gli opportuni tagli, impedendo così sia una diminuzione di corse nelle zone periferiche della città di Pescara sia l’eventuale licenziamento di 15 dipendenti della Gtm’.