PESCARA – “La possibilità di realizzare un parco più grande a servizio della città e lo spostamento di una quota di volumetrie su un’area più a sud, dove già sono previste delle urbanizzazioni, senza alcun aggravio di cubature, senza alcun appesantimento per il territorio, con un’operazione straordinaria di tutela ambientale. È questa la Variante urbanistica al Piano regolatore approvata oggi dal Consiglio comunale che, contrariamente a quanto strumentalmente sostenuto dalle opposizioni, ci permette oggi di imprimere un’accelerata decisiva al Progetto del Masterplan Porta Nord che avrà una valenza eccezionale per ridisegnare e dare una vocazione chiara a una fetta del capoluogo adriatico, quella al confine con Montesilvano, che rappresenta il punto di ingresso sul versante nord”. È il commento dell’assessore all’Urbanistica Isabella Del Trecco all’esito del voto in Consiglio comunale.
“L’area interessata dall’intervento è classificata nel Piano regolatore come F1 Verde Pubblico – Parco Pubblico – ha spiegato l’assessore Del Trecco – e ricade nella zona Nord a confine con il comune di Montesilvano, compreso tra la Riviera e la cosiddetta Strada Parco-via Castellammare, ex tracciato ferroviario. La delibera odierna trova le sue radici già nelle linee programmatiche di mandato del 2019, con l’approvazione del primo Dup – Documento Unico di Programmazione, con un progetto che mira alla realizzazione del Parco Nord, con la valorizzazione di un’area verde da destinare alla piena fruizione della cittadinanza, come naturale prolungamento verso ovest della confinante Riserva Naturale Statale ‘Pineta di Santa Filomena’, con l’obiettivo di trasformarla nel più importante polmone verde dell’area nord della città, al pari della Pineta Dannunziana nella parte sud.
Il progetto è stato concretizzato nel Masterplan Porta Nord che vede l’intervento della Montedil Srl, proprietaria delle superfici, che, approvata la prima progettualità, è andata avanti nella redazione degli atti documentali e autorizzatori. In tale fase abbiamo però riscontrato l’esistenza di volumetrie potenzialmente incidenti sull’attuazione delle previsioni del Parco Nord, peraltro finanziato anche con fondi del Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza, e per tale ragione l’Amministrazione ha deliberato di avviare un iter urbanistico perequativo da definirsi all’interno di un accordo procedimentale che contemplasse una variante specifica alle previsioni del Piano regolatore in coerenza con il Masterplan già approvato dal Consiglio Comunale. Nella variante abbiamo fissato due paletti: in primo luogo che l’iter urbanistico dovesse essere preceduto dall’acquisizione di un parere in ordine allo stato del procedimento edilizio avente ad oggetto l’intervento di ristrutturazione mediante demolizione e ricostruzione degli edifici ricadenti nell’ambito del cd Parco Nord; che detto avvio, comunque, dovesse essere preceduto dalla sottoscrizione di un accordo preliminare che contenesse gli elementi negoziali oggetto dell’accordo finale.
Il Settore Pianificazione del Territorio e Demanio ha acquisito il parere reso dal Dirigente del Settore Sviluppo Economico – Servizio SUE e Condoni in merito allo stato del procedimento amministrativo relativo al Permesso di Costruire rilasciato alla Montedil s.r.l.. Nello specifico, è già stata autorizzata la realizzazione di due fabbricati per scarsi mille metri cubi complessivi. Chiaramente tale situazione avrebbe potuto pregiudicare la completa attuazione delle previsioni pubbliche per la realizzazione del Parco Nord, la cui strategicità a livello socio ambientale e urbano emerge chiaramente dagli atti consiliari.
Per tale ragione abbiamo predisposto con gli uffici la proposta di Variante al Piano regolatore prevedendo il recupero di un’Area minima da destinare a parco attrezzato, coincidente con l’attuale destinazione di PRG sottozona F1 – verde pubblico parco pubblico, consentendo dunque la realizzazione di un parco più grande, e poi un’area in cui poter recuperare e delocalizzare le volumetrie e i diritti edificatori insistenti sulle aree da destinare a parco attrezzato. Nello specifico con la Variante andremo a delocalizzare in uno spazio più a sud il volume edilizio privato, relativo al fabbricato denominato ‘B’ e delle sue pertinenze, poi consentiremo la possibilità di una diversa distribuzione dei volumi edilizi dei fabbricati denominati ‘A’ e ‘B’; infine è stata confermata l’altezza massima di 6 metri dei fabbricati così come prevista dall’art. 50 delle N.T.A.. Il voto favorevole del Consiglio comunale oggi ci permette di dare operatività a tale piano”.