PESCARA – I Carabinieri del Nor di Pescara hanno tratto in arresto, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, due minorenni di Pescara, un 16enne e un 15enne, per i reati di tentata rapina e lesioni personali. L’episodio, che ha visto protagonisti i due ragazzi, risale alla sera dello scorso 30 settembre, un sabato come tanti altri, nel centralissimo viale Regina Margherita.
Erano circa le 22.30 quando quattro ragazzi, tre minorenni e un maggiorenne, che stavano passeggiando dopo una serata trascorsa insieme, giunti all’altezza del parco Florida, venivano accerchiati da un gruppo di giovani, verosimilmente tutti minorenni, che, in evidente stato di ebrezza, avevano iniziato a infastidirli con sfottò e parole offensive di vario genere.
Dalle parole si passava subito ai fatti: gli aggressori si erano fatti sempre più insistenti, prima chiedendo se avessero soldi, poi arrivando perfino a mettere le mani nelle tasche delle giovani vittime e, quando uno di loro aveva provato finanche a ribellarsi all’ingiustificata aggressione, veniva afferrato per il collo da uno di loro, mentre un altro gli aveva sferrato un pugno in pieno volto.
Non soddisfatti, giungeva un secondo pugno da un altro aggressore e solo l’arrivo di un’auto con a bordo alcuni adulti aveva interrotto la violenta bravata della baby gang che si era data alla fuga facendo perdere le proprie tracce. Ma i ragazzi rapinati non si erano persi d’animo ed avevano pensato dapprima di avvertire i Carabinieri di quanto stesse accadendo e poi si erano messi alla ricerca dei responsabili dell’aggressione.
Dopo circa mezz’ora di ricerche, i Carabinieri del Nor sono riusciti, grazie alla descrizione fornita dalle vittime, a rintracciare uno dei rapinatori in erba, un ragazzo di sedici anni incensurato che, a seguito di accertamenti e riconosciuto quale autore del gesto, è stato prontamente denunciato per i reati di tentata rapina e lesioni personali. Il ragazzo colpito al volto, infatti, era stato accompagnato al Pronto Soccorso ove era stato medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni.
Le successive indagini dei militari hanno stretto il cerchio intorno ad altri minorenni fino ad arrivare all’identificazione dell’altro aggressore, colui che aveva sferrato il secondo pugno. Al termine delle formalità di rito, il quindicenne è stato ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, mentre l’altro è stato accompagnato, sempre in regime di domiciliari, presso una comunità per minori.