Aveva picchiato e rapinato un ambulante connazionale conosciuto in moschea. Il suo complice è invece latitante
PESCARA – Questa mattina la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il locale Tribunale, dr. Gianluca Sarandrea, su richiesta del PM, dott.ssa Barbara Del Bono, nei confronti dei cittadini bengalesi IKBAL Tanim, nato nel 1991 e MIAH Fozlu, nato nel 1972.I due sono accusati di essere gli autori di un’efferata rapina, avvenuta lo scorso 6 gennaio, ai danni di un loro connazionale, un venditore ambulante regolarmente soggiornante in Italia da molti anni.Costui, nella denuncia sporta in Questura, aveva raccontato che, mentre stava passeggiando sul lungomare di Pescara, era stato aggredito da due persone parzialmente travisate con dei cappucci, di cui una armata di coltello, che lo avevano colpito al volto con un pugno facendolo rovinare a terra e poi lo avevano derubato di quasi cinquecento euro che teneva nella tasca dei pantaloni.
Gli aggressori, dopo avergli intimato di non chiamare la Polizia, si erano dati alla fuga a piedi, mentre il malcapitato aveva raggiunto in autobus il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Pescara dove i sanitari gli avevano riscontrato la frattura delle ossa nasali, dimettendolo con 15 giorni di prognosi.L’ambulante aveva immediatamente identificato i suoi aggressori, in quanto frequentatori della stessa moschea in Via Pisa di Pescara.IKBAL Tanim, rintracciato in un albergo di Pescara, è ora ristretto nel carcere di San Donato, mentre il suo complice ha fatto per il momento perdere le sue tracce, essendo rientrato in patria.Entrambi devono rispondere delle accuse di rapina aggravata, lesioni personali e porto abusivo di arma. L’Ufficio della Squadra Mobile della Questura di Pescara ha svolto le indagini di merito e dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere.