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Pescara, arrestato giovane albanese per rapina

da Redazione

PESCARA –  Nella mattinata odierna la  Squadra Mobile e la Squadra Volante della Questura di Pescara  hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. presso il Tribunale, dr.Luca De Ninis, un ventenne albanese, BRAHIM Emanuel, ritenuto essere uno degli autori di una rapina consumata la notte del 23 settembre scorso presso il locale “Student’s fast food” di via Balilla. Era passata  da poco la mezzanotte, il locale aveva appena chiuso ed il suo titolare era impegnato nelle pulizie, quando quattro individui, travisati ed armati di coltelli, avevano fatto irruzione e scaraventato a terra il proprietario, un pakistano di ventitre anni, costringendolo, coltello alla gola, a consegnare l’incasso ed altri soldi contenuti in un borsello (in tutto circa 2000 euro). I malviventi, prima di darsi alla fuga, si impossessavano inoltre di due telefoni cellulari e di due pc portatili, oltre a documenti carte di credito e bancomat della vittima ,documenti rinvenuti la mattina successiva da un passante su un tratto di bagnasciuga non distante dal luogo del reato .   Le indicazioni fornite dal titolare del fast food – che nonostante il travisamento adottato dai rapinatori ne aveva riconosciuto uno come suo cliente abituale, albanese, di cui ignorava però le generalità – si rivelavano preziose per la successiva attività investigativa. Grazie alla conoscenza del territorio dei poliziotti, si riusciva a dare un nome a quel giovane albanese, già conosciuto per i suoi precedenti connessi sempre alla commissione di reati contro il patrimonio e per questo già fotosegnalato negli archivi di polizia.   Il successivo riconoscimento fotografico fatto dalla vittima negli uffici della Squadra Mobile dava conferma della partecipazione del BRAHIM Emanuel alla rapina. Inoltre si appurava che il BRAHIM, pochi giorni dopo, era tornato nel locale, questa volta come un normale cliente ed aveva parlato con il titolare di quanto accaduto quella notte. Nell’occasione, pur non facendo cenno ad un suo coinvolgimento nella rapina, il BRAHIM aveva velatamente minacciato il giovane pakistano, dicendogli che in fondo gli era andata bene perché i rapinatori avrebbero potuto ammazzarlo,  “suggerendogli” in tal modo di non raccontare nulla alla polizia.   Per questo motivo il titolare delle indagini, Sost.Proc. della Repubblica dr.Salvatore Campochiaro, il quale ha richiesto con successo la misura cautelare, ha contestato al BRAHIM oltre a quello di rapina aggravata (dal travisamento e dal numero delle persone), anche il reato di tentata violenza privata, esercitata per l’appunto al fine di costringere la vittima a tacere in merito alla rapina subita. Sono in corso le indagini per risalire all’identità dei complici dell’albanese.

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