Subisce di una rapina, dopo alcuni giorni rivede il malvivente che pedina e segnala alla Polizia di Stato
PESCARA – Nella mattinata odierna personale della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G. I. P. presso questo Tribunale nei confronti di F. S., di anni 20 originario di Roma, ma residente a Pescara, noto alle forze dell’ordine in virtù dei suoi precedenti penali. F., lo scorso 2 febbraio, alle ore 19 circa, si introduceva con un complice, allo stato ignoto, in un cantiere edile allestito in questa via Cetteo Ciglia, dove in quel momento, in qualità di custode, era impegnato in turno di sorveglianza un 44enne, originario del Marocco, da diversi anni residente in Italia.
Il predetto, allertato da un rumore di vetri infranti, si avvedeva dei due sconosciuti che erano riusciti ad impossessarsi della sua borsa (contenente tra l’altro un telefono “I-Phone 4” e la somma di 310 euro) lasciata momentaneamente in un container adibito ad ufficio. Il custode del cantiere veniva nella circostanza colpito ad un braccio da un oggetto metallico, verosimilmente un coltello, impugnato da uno dei malfattori, che gli lacerava il maglione senza tuttavia ferirlo. Così vinta la resistenza della vittima, i due si allontanavano dall’area facendo perdere le proprie tracce.
Alcune settimane dopo, il 22 marzo, la vittima, trovandosi in quella stessa via Ciglia, notava transitare uno degli autori della rapina ai suoi danni e pedinandolo, allertava nel contempo un equipaggio della Polizia di Stato in servizio di controllo in quella zona, che procedeva all’identificazione dell’uomo, riconosciuto con certezza dalla vittima come colui che lo aveva colpito al braccio. L’individuo veniva così generalizzato per F. S..
Visti i fatti la Procura della Repubblica (Sost. Proc. dr.ssa Barbara Del Bono) faceva istanza per l’emissione di misura della custodiale in carcere. Il G. I. P. (dr.ssa Maria Michela Di Fine), pronunciandosi su tale richiesta disponeva nei confronti del F. S. l’applicazione della misura richiesta dal P. M., ritenendo nei suo confronti la sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati di rapina impropria aggravata dall’uso di coltello o, comunque, di un oggetto tagliente e di porto ingiustificato di tale oggetto. F., rintracciato dai poliziotti presso la sua abitazione, si trova ora ristretto presso il carcere di San Donato.
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