Il Pescara perde lo scontro diretto contro l’Ascoli e, nell’ultima giornata, dovrà conquistare il punto salvezza in casa del Venezia.
PESCARA – Primo dei due match point salvezza fallito dal Pescara che, all’Adriatico, perde 1-0 contro l’Ascoli rimandando il verdetto fatidico all’ultima giornata quando il Delfino, venerdì sera, giocherà contro il Venezia che potrebbe tentare ancora l’assalto alla quarta posizione del Palermo. Un incidente di percorso, quello maturato ieri pomeriggio, che ha messo fine alla striscia positiva del collettivo abruzzese che nelle precedenti quattro partite aveva collezionato due vittorie e due pareggi. I diecimila dell’Adriatico, pronti a festeggiare l’aritmetica salvezza, sono stati gelati, nonostante il pomeriggio afoso, da un lasso di tempo di nove minuti: dal 17′ al 26′ del primo tempo con il vantaggio dei marchigiani, con Bianchi e l’espulsione di Coda per un intervento scellerato e francamente inutile a centrocampo.
Una sfida, dunque, che lo stesso Pescara ha portato in un binario scomodo, come i ritmi imposti dall’Ascoli e quel possesso minato a stancare il pressing alto della squadra di casa che si è resa pericolosa solo con tre da fuori di Machin, di cui uno stampatosi sulla traversa. La squadra bianconera, invece, ha controllato senza affanni sfiorando almeno sei volte il gol del raddoppio, soprattutto nella seconda frazione di gioco, ma le parate di Fiorillo e i due legni colpiti da Rosseti hanno permesso al Pescara di sperare fino alla fine, anche se invano. Discutibile, in questo caso, la scelta di Pillon di non schierare solo uno dei suoi attaccanti centrali in un finale di gara in cui bisognava gettare palloni in mezzo come se fossero proiettili impazziti. Oltre al forzato cambio Fornasier-Capone, Bunino e Baez non hanno inciso particolarmente con il giovane prodotto della Juve troppo solo in attacco mentre l’ex Spezia è riuscito a sbagliare ogni singolo passaggio nei suoi personali dieci minuti.
Forse sarebbe stato meglio l’ingresso di un’altra punta di peso come Cocco ma con il senno di poi ogni parola rappresenta un soffio di vento che poi va via. A fine partita sono solo i tifosi bianconeri ad esultare ma, paradossalmente, il destino del Pescara è legato ancora all’Ascoli. Ricapitolando, infatti: se il Pescara dovesse pareggiare a Venezia sarebbe salvo a prescindere dagli altri risultati mentre in caso di sconfitta ed un contemporaneo k.o. dei marchigiani, contro il Brescia, arriverebbe ugualmente la salvezza.
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