Dopo la sconfitta interna del Pescara, 0-1, per mano dell’Ascoli, i due tecnici, Bepi Pillon e Serse Cosmi, hanno analizzato l’incontro
Bepi Pillon (allenatore Pescara): “Ci siamo complicati la vita con la partita di oggi, decisa dagli episodi, dobbiamo fare un mea culpa perché non si può rimanere in dieci per quasi 70 minuti, diventa poi problematico rimediare la partita perché siamo passati in svantaggio in situazioni in cui sapevamo che dovevamo stare attenti perché loro sono molto bravi sulle palle inattive e abbiamo peccato lì. Dobbiamo rimboccarci le maniche e guardare avanti perché dobbiamo andare a Venezia e cercare di fare quel punto che ci serve per arrivare alla salvezza. Il rosso di Coda? Devo rivedere l’azione perché non so se era un fallo da espulsione diretta, però un giocatore della sua esperienza doveva stare un po’ più attento, in situazioni in mezzo al campo non serviva fare un fallo così eclatante che ci ha messi poi in grande difficoltà.
L’Ascoli inizilmente si era messo sotto la linea della palla, noi avevamo cercato di girare da destra a sinistra per attaccarli, ma poi quando succedono questi episodi saltano tutti i piani tattici che erano stati preparati, anche perché dieci contro undici era diventata una partita difficile. Avevamo la partita sotto controllo anche perché con il loro gol se non ricordo male era la prima volta che si erano affacciati nella nostra metà campo su una punizione di Brugman che aveva fatto fallo e alla prima occasione ci hanno fatto gol, è anche difficile da commentare una partita di questo tipo.
Quando sono arrivato qui ho trovato la stessa situazione di adesso, la squadra era a due punti dai play out e si è espressa subito molto bene, abbiamo le corde per venir fuori da questa situazione e sono convinto che ne verremo fuori. La prossima settimana andremo a Venezia come abbiamo sempre fatto, cercando di fare la nostra partita mettendo in difficoltà l’avversario sulla pressione. Poi è chiaro che le partite hanno dei risvolti com’è successo oggi e a Vercelli dove abbiamo giocato per 80 minuti in dieci, bisogna essere molto attenti su queste cose. Non sono preoccupato, da domani iniziamo a lavorare subito per prepararci bene, non c’è niente da fare, il calcio è questo, ci siamo complicati la vita e dobbiamo tirarci fuori. Oggi è subentrato un po’ di nervosismo dopo il gol che abbiamo preso e l’espulsione, prima magari avevamo sbagliato qualche passaggio ma non eravamo nervosi, forse si sentiva troppo la partita, è difficile capire alle volte perché succedono queste situazioni”.
Serse Cosmi (allenatore Ascoli): “Siamo partiti molto timorosi, quindi con un atteggiamento tattico non voluto, cercavamo comunque di contenere il palleggio di questa squadra che a centrocampo ha tre giocatori di una grande qualità tecnica e poi ripartire. Invece eravamo troppo bassi, non salivamo mai e quindi, pur non subendo situazioni troppo importanti, la sensazione era che avessimo troppa paura, come succede spesso nel calcio, un episodio, un gol bello oer carità di Bianchi, ha spostato leggermente gli equilibri, c’è stato un altro episodio a mio giudizio fondamentale come la superiorità numerica per tanti minuti, ed io so in questo campo che cosa significa giocare 70 minuti in dieci, mi è già successo, poi non siamo stati bravi a chiudere la partita, anche se ho visto più sfortuna nei pali e nelle parate del portiere che imprecisione nostra perché erano bei tiri, anche le conclusioni erano per far gol, invece abbiamo dovuto sudare fino all’ultimo secondo, poi il campionato, se vogliamo salvarci, ci farà soffrire fino all’ultimo secondo, se abbiamo un piccolissimo vantaggio rispetto alle altre squadre è che noi lo sappiamo, qualcuno è impreparato a giocarsi quest’ultima partita.
Poi ci sono i valori tecnici, sappiamo che i nostri valori tecnici sono buoni ma non straordinari. Sognavo che noi vincessimo e che il Pescara si salvasse anche con la sconfitta, noi ovviamente avevamo ancora una partita da giocare. Però è un campionato particolare dove si aspetta la contemporaneità delle partite e poi si giocano le partite il giorno prima, ci sono squadre dispensatrici di punti, poi improvvisamente si ricordano che sono forti. In questo campionato se ci dovessimo salvare mi sentirei non orgoglioso per quello che abbiamo fatto ma di più perché non ci ha regalato niente nessuno, giocheremo l’ultima partita con una squadra che non può regalarci niente, sarebbe una grande soddisfazione non solo per me ma aanche per Ascoli, per la società e per i tifosi.
Avevo detto che oggi avremmo dovuto meritarci 1.500 persone anche se la distanza è vicina, è un numero cospicuo in questo campionato e per il calcio in genere. Quest’anno mi vengono in mente Foggia, Bari e qualche altra squadra, i nostri tifosi sono andati in mille a Perugia ultimi in classifica di lunedì, sono andati in 800 a Foggia da penultimi in classifica, vengono qui sapendo di giocarsi tutto in 1.500. Io credo che c’è quella appartenenza che ho sempre considerato un fatto positivo della città che a volte sfocia in un troppo amore e diventa a volte una situazione difficilmente gestibile per tutti, ma io li ringrazio a nome mio e a nome della squadra perché sono stati importantissimi anche loro. Baldini? Ha una sua prerogativa che è fondamentale, ha una gamba superiore rispetto alla categoria, ci deve mettere il piede ed il cervello per diventare un giocatore di un’altra categoria.
È un giocatore che rompe perché ha una progressione di 30-40 metri, anche all’andata ha preso un palo, ha giocato in diverse posizioni, quindi è anche molto duttile. Monachello? L’ho cambiato perché secondo me non stava bene, l’ho visto sfasato sin dall’inizio, aveva di fronte giocatori come Machin e Brugman che sono bravi a dialogare in mezzo al campo. Dovremmo per forza far risultato nell’ultima della prossima settimana, oggi avevamo dato tutti per scontato che il Brescia avrebbe pareggiato, ma l’Empoli ha ritrovato una forza enorme oggi in questa partita, quindi troveremo una squadra che non ci avrebbe comunque regalato niente, però le motivazioni nostre e del Brescia saranno le stesse e saranno dettate dalla corsa alla salvezza”.