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Pescara, assestamento di bilancio: Antonelli chiede l’annullamento della delibera

da Redazione

Antonelli nuove regole per affidamento incarichi e lavoriPESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli interviene  sulla  delibera di assestamento degli equilibri di bilancio votata giovedì dalla maggioranza politica del Consiglio comunale e sostiene che  va annullata in autotutela.

Infatti l’atto, radicalmente modificato dall’emendamento del consigliere comunale Giuseppe Bruno, manca dei pareri di tutti i dirigenti interessati ai vari capitoli di spesa che hanno subito variazioni, e riporta l’unico parere del Dirigente alla Ragioneria Ruggieri.

Questo viola la norma e rende il provvedimento impugnabile con addebito delle responsabilità in capo a coloro che hanno votato favorevolmente un atto viziato.

“Pare impossibile da credere, eppure la maggioranza del sindaco Alessandrini è riuscita a sbagliare anche una delibera sostanzialmente semplice e di routine come l’assestamento di bilancio, esponendo però di fatto le casse comunali a un grave rischio perché quella delibera oggi è illegittima – ha sottolineato il Capogruppo Antonelli -. Giovedì infatti nel corso della seduta consiliare la proposta di deliberazione numero 125 è stata radicalmente modificata a seguito dell’approvazione dell’emendamento numero 684 (a sua volta sub emendato) a firma del Consigliere Bruno, Presidente della Commissione Finanze.

L’emendamento e il relativo sub-emendamento hanno cassato alcune fondamentali parti delle premesse e del dispositivo, hanno eliminato anche gli allegati relativi alle variazioni di bilancio, ossia Bilancio 118/2011, l’Elenco assestamento Bilancio 2017 l’Elenco assestamento Bilancio 2018, e proprio per tale ragione avrebbero dovuto riportare i pareri di regolarità tecnica e contabile, come espressamente disposto dall’articolo 61, comma 7 del Regolamento del Consiglio Comunale.

Ebbene, come agevolmente rinvenibile dalla lettura degli atti, l’emendamento n. 684 e relativo sub contengono, invece, entrambi solo i pareri emessi dal dirigente della Ragioneria Ruggieri, mentre avrebbero dovuto recare il parere tecnico di tutti i dirigenti dei servizi interessati dalla eliminazione delle variazioni di bilancio contenute nei richiamati allegati.

Tale obbligo peraltro è emerso proprio nel corso della stessa seduta consiliare

quando, esaminando il sub emendamento all’emendamento numero 1 sempre all’assestamento di bilancio, la Presidenza ha avuto modo di precisare a verbale che i pareri sulle modifiche alla parte contabile della proposta deliberativa sono di competenza del dirigente titolare del centro di costo, mentre quelle relative alla parte narrativa avrebbero dovuto recare il parere del dirigente della Ragioneria, come peraltro puntualmente avvenuto sulle centinaia di emendamenti presentati alla proposta all’assestamento.

Occorre aggiungere che anche il parere sulla proposta deliberativa emendata è stato fornito esclusivamente dal Dirigente Ruggieri, senza che, quindi, i dirigenti interessati dall’azzeramento delle movimentazioni contabili abbiano potuto esprimere il prescritto parere di regolarità tecnica e, pertanto, i voti del Consiglio Comunale sia sull’emendamento numero 684 e relativo sub, che sulla proposta emendata, risultano espressi in carenza della documentazione prevista sul piano legislativo e regolamentare. Non solo: il risultato del grande pasticcio amministrativo è che oggi non c’è alcuna certezza su cosa effettivamente sia rimasto nei capitoli oggetto delle variazioni di bilancio ratificate.

Per tale ragione, ricordando che l’articolo 49, comma 3 del D.Lgs 267 del 2000 dispone la responsabilità in via amministrativa e contabile dei pareri espressi ai sensi del comma 1 del medesimo articolo da parte dei soggetti interessati, chiedo l’adozione urgente dei provvedimenti tesi a restituire legittimità all’atto così palesemente e irrimediabilmente viziato attraverso l’annullamento in autotutela del dispositivo approvato.

Ora – ha detto ancora il Capogruppo Antonelli – attendiamo le decisioni della Presidenza del Consiglio e del Segretario generale, per poi procedere con tutti gli atti consequenziali”.

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