PESCARA – Le Associazioni Italia Nostra Pescara,Archeoclub Pescara,CONALPA – Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio,Ecoistituto Abruzzo,Miladonnambiente,La Galina Caminante,FAI – Delegazione Pescara,Forum H2O,Pro Natura Abruzzo,Oltre il Gazebo-NO filovia nella seguente nota intervengono sulla gestione del verde pubblico a Pescara:
“Sono passati solo 10 giorni e ci ritroviamo a dover scrivere di nuovo agli organi di stampa riguardo la gestione del verde pubblico della nostra città.
A seguito del maltempo che ha colpito Pescara sono crollati tre esemplari di Pino d’Aleppo in zona Portanuova. Ci siamo recati il giorno stesso sul posto per osservare le piante, cercare di capire quali siano state le possibili cause che hanno portato a una simile fine per esemplari all’apparenza maestosi e solidi.
Abbiamo riscontrato che l’apparato radicale di queste piante, ora portato alla luce dalla caduta, era immerso nell’acqua (ricordiamo che sono caduti su Pescara più di 200 mm d’acqua in circa 24 ore) e di ristrette dimensioni. La pianta si ergeva su una ‘zattera’ di terra che galleggiava. Tutto lascia supporre che probabilmente trattasi di un terreno “di riporto”, alto poco più di mezzo metro, decisamente troppo poco.
Torniamo a ribadire che gli alberi in città richiedono una buona, specifica e professionale manutenzione, non cadono da soli e senza motivo. Il terreno/suolo (la rizosfera) dove i Pini crescono deve essere aumentata, migliorata, al fine di permettere all’apparato radicale di svilupparsi adeguatamente. Al contempo non va innalzata la chioma, attraverso le potature, per evitare l’effetto vela in caso di eventi atmosferici come quelli che ormai vediamo sempre più spesso. Inoltre andrebbero piantumate altre specie arboree e/o arbustive, magari anche rizomatose che migliorano il suolo e fanno da barriera.
Questi sono solo pochi accorgimenti che andrebbero adottati in una città che possiede un patrimonio arboreo come quello di Pescara e che crediamo non sia gestito come meriterebbe. Quello che chiediamo al Comune, ormai da due anni, è che si apra finalmente un discorso sul verde cittadino, per avere una progettualità che comprenda il patrimonio esistente, lo salvaguardi fin dove possibile e sappia immaginare un futuro verde per una città in continuo mutamento. Sempre nel rispetto della Natura, che non ci infligge le sue pene né per volere divino né perché gli alberi o alcune piante siano “specie pericolose” ma sempre come conseguenza delle inadeguate azioni dell’uomo.
Attendiamo fiduciosi che si apra finalmente il tavolo di discussione sul Verde con tutte le rappresentanze delle associazioni cittadine interessate”.